
Martin Eden di Pietro Marcello (Il passaggio della linea, La bocca del lupo , Bella e perduta ) una coproduzione Italia Francia realizzata con il contributo della direzione generale Cinema e con il Fondo bilaterale Italia Francia, concorre nella Selezione Ufficiale Venezia 76, interpretato da Luca Marinelli, Jessica Cressy e Denise Sardisco. “Un film rischiosissimo, coraggiosissimo, dall’omonimo capolavoro letterario di Jack London . Marcello reinventa il libro, lo trasferisce in Italia, spazia dal 1910 all’80 fino ai giorni nostri. Un film all’altezza delle sue ambizioni”, così Alberto Barbera, il direttore artistico della 76ma Mostra di Venezia che si terrà al Lido dal 28 agosto al 7 settembre. Martin Eden sarà nelle sale dal 4 settembre. Non solo questo il film di nazionalità italiana, è infatti Il sindaco del Rione Sanità di Mario Martone, con Francesco Di Leva, Massimiliano Gallo e Roberto De Francesco, l’altro titolo nostrano che concorre nella sezione principale della Mostra. “Un lavoro di ammodernamento del testo teatrale è alla base del film, che però non è lo spettacolo sul grande schermo. Un risultato notevole”, sempre nelle parole del direttore. Si rinnova la presenza dell’autore napoletano per il secondo anno consecutivo: Martone era infatti nella medesima sezione lo scorso anno con Capri Revolution. Il film sarà al cinema solo il 30 settembre e l’1 e 2 ottobre.
Altro italiano in Concorso La mafia non è più quella di una volta di Franco Maresco, distribuito da Luce Cinecittà: a 25 anni (2017) dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, Maresco trova impulso in un suo recente lavoro dedicato a Letizia Battaglia, la fotografa ottantenne che con i suoi scatti ha raccontato le guerre di mafia, definita dal ‘New York Times’ una delle “undici donne che hanno segnato il nostro tempo”. Nelle celebrazioni dei martiri dell’antimafia, il disincanto di Maresco si confronta con la passione di Battaglia.

Fuori Concorso ci saranno Tutto il mio folle amore di Gabriele Salvatores, con Claudio Santamaria e Valeria Golino, e Vivere di Francesca Archibugi con Micaela Ramazzotti. In anteprima mondiale anche le serie The New Pope di Paolo Sorrentino e Zerozerozero di Stefano Sollima, dal best seller di Roberto Saviano. Due episodi per ciascuna serie, non consecutivi nel caso di Sorrentino (si vedranno infatti il 2 e il 7) realizzate entrambe con il sostegno del Tax Credit. E ancora Citizen Rosi di Didi Gnocchi e Carolina Rosi e Il pianeta in mare documentario di Andrea Segre realizzato con i contributi di pre e produzione della direzione generale Cinema che uscirà nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 26 settembre distribuito da ZaLab Film. Nella sezione ‘Sconfini’ troviamo Effetto Domino il nuovo film di Alessandro Rossetto con Diego Ribon, Mirko Artuso, Maria Roveran e Nicoletta Maragno, Roberta Da Soller, Olivier Rabourdin, Lucia Mascino, Marco Paolini, sarà presentato in prima mondiale e il 12 settembre uscirà nelle sale cinematografiche italiane, distribuito da Parthénos. Una produzione JoleFilm con Rai Cinema realizzata con il contributo della direzione generale Cinema, liberamente ispirato al romanzo Effetto Domino di Romolo Bugaro edito da Marsilio Editori, il film si svolge in una cittadina termale del nord est italiano, dove un impresario edile e il suo sodale geometra danno vita a un progetto ambizioso, il “business della vecchiaia” : convertire grandi alberghi abbandonati in residenze di lusso per pensionati facoltosi di ogni parte del mondo. Sempre in Sconfini Il varco di Federico Ferrone e Michele Manzolini, scritta con il collettivo Wu Ming storia di finzione costruita con filmati di repertorio, ufficiali e amatoriali; in Venezia Classici Se c’è un aldilà sono fottuto. Vita e Cinema di Claudio Caligari di Simone Isola e Fausto Trombetta realizzato con il contributo della direzione generale Cinema. Chiudono la carrellata le Pillole dell’Archivio Luce,Federico Fellini in Frames, 18 piccoli film d’archivio per i 100 anni del maestro.
Italiani anche nella sezione Orizzonti, con Nevia di Nunzia De Stefano, romanzo di formazione di una ragazzina dell’hinterland napoletano, tra situazioni di grave emarginazione e ambiente circense e Sole di Carlo Sironi, un dramma in co-produzione con la Polonia entrambi realizzati con il contributo della direzione generale Cinema, oltre al documentario Supereroi senza superpoteri di Beatrice Baldacci, prodotto dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico nell’ambito del “Premio Zavattini – Unarchive” sostenuto dalla Siae e dal MiBACT, attraverso il bando “Sillumina”, e dalla Regione Lazio, e realizzato in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà.
E a proposito di italiani e maestranze a Venezia 76 torna per il terzo anno consecutivo La Pellicola d’Oro, premio collaterale che sarà consegnato alle maestranze dei tre film italiani in concorso a Venezia: 5 settembre 2019 h. 10:00 – Hotel Excelsior – spazio CinecittàLuce/Anica. Info nel sito: www.artnove.org
Tra i film internazionali il Joker di Todd Philips con Joaquin Phoenix, film incentrato sul nemico di Batman , Ad Astra con Brad Pitt, primo film prodotto da una major per James Gray, dal tema fantascientifico, The Laundromat di Steven Soderberg con Gary Oldman, Antonio Banderas, Meryl Streep sullo scandalo dei Panama Papers sono i film più attesi di questa 76ma Mostra per quanto riguarda la sezione ‘Concorso’.
Tante altre star sono attese alla Mostra, da Roger Waters che presenta il film e incontrerà il pubblico per presentare Us + Them con frammenti di concerti diversi in tutto il mondo, Johnny Depp per il film Waiting for the barbarians, Scarlett Johansson e Adam Driver, coppia in crisi in Marriage Story di Noah Baumbach. E ancora (fuori concorso) The king di David Michôd con Timothée Chalamet e Joel Edgerton, novelli Enrico V e Falstaff in un nuovo adattamento da Shakespeare.

Ad aprire, come già era stato annunciato, il primo film non giapponese del maestro Palma d’oro a Cannes Kore-eda Hirokazu con Catherine Deneuve, Juliette Binoche, Ethan Hawke La verité. A chiudere il thriller The Burnt Orange Heresy di Giuseppe Capotondi con Claes Bang, Elizabeth Debicki, Donald Sutherland e Mick Jagger, ambientato nell’Italia contemporanea.
Sarà la regista argentina Lucrecia Martel (Zama, La mujer sin cabeza) a presiedere la Giuria internazionale del Concorso di Venezia 76, che assegnerà il Leone d’oro per il miglior film e gli altri premi ufficiali. La cineasta nell’accettare la proposta ha dichiarato: “E’ un onore, una responsabilità e un piacere far parte di questa celebrazione del cinema, dell’immenso desiderio dell’umanità di capire se stessa”. Il direttore Alberto Barbera ha dichiarato: “Quattro lungometraggi e una manciata di corti, in poco meno di vent’anni, sono bastati a fare di Lucrecia Martel la più importante regista latino americana, e una delle maggiori al mondo. Nei suoi film, l’originalità della ricerca stilistica e il rigore della messa in scena sono al servizio di una visione del mondo esente da compromessi, dedita all’esplorazione dei misteri della sessualità femminile, delle dinamiche di gruppo e di classe. Le siamo grati per aver accettato con entusiasmo di mettere il suo sguardo esigente ma tutt’altro che privo di umanità al servizio dell’impegno che le viene richiesto”. La regista argentina sarà accompagnata da Piers Handling (Canada), storico e critico, Jennifer Kent (Australia), regista Stacy Martin (UK), attrice, Rodrigo Prieto (Messico), direttore della fotografia, Tsukamoto Shinya (Giappone), regista, Paolo Virzì (Italia), regista.
La giuria Orizzonti vede come presidente la regista Susanna Nicchiarelli, affiancata da Mark Adams (UK), direttore artistico, Rachid Bouchareb (Francia), regista, Mary Harron (Canada), regista, Eva Sangiorgi (Italia), direttore artistico.

Tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni competitive della Mostra (Selezione Ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele) concorrono all’assegnazione del Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”. La Giuria Internazionale è composta da Emir Kusturica – Presidente (Serbia), regista, Antonietta De Lillo (Italia), regista, Hend Sabry (Tunisia), attrice, Michael J. Werner (USA), produttore, e da un componente ancora da annunciare. La Giuria internazionale della sezione Venice Virtual Reality vede partecipare: Laurie Anderson – Presidente (USA), compositrice, artista, regista, Francesco Carrozzini (Italia), fotografo, e Alysha Naples (Italia), designer. Infine, Venezia Classici, la giuria è composta da 22 studenti – indicati dai docenti – dei corsi di cinema delle università italiane, dei DAMS e della veneziana Ca’ Foscari, e assegnerà, senza possibilità di ex aequo, il Premio Venezia Classici per il Miglior film restaurato. La Giuria, guidata da Costanza Quatriglio (regista), potrà altresì premiare il Miglior documentario sul cinema presentato all’interno della Sezione. Leone alla carriera a Pedro Almodovar (“ma non è una compensazione per la Palma d’oro mancata”); locandina e nuova sigla di Lorenzo Mattotti, 300 polaroid giganti in mostra al De Bains; Virtual Reality sempre più forte con due sezioni, una competitiva e l’altra illustrativa.

Il film dell’italiano Ascanio Petrini, girato tra gli Stati Uniti, il Messico e Bari, è uno dei sette esordi proposti dalla Settimana Internazionale della Critica, “Il film – spiegano i selezionatori della Sic – è l’epopea al contrario di un anti italiano che potrebbe essere una sceneggiatura dimenticata di Age e Scarpelli, un film mai fatto di Dino Risi o Ettore Scola. Una commedia all’italiana decostruita, amara e impossibile, un film fuori norma, impossibile da classificare sull’assoluta inutilità delle frontiere”. Petrini è nato a Bari nel 1979, diplomato al DAMS, ha diretto vari cortometraggi tra cui Piscio, presentato al Corto Dorico Film Festival. Il suo primo documentario Salva la cozza è stato selezionato a Sguardi Altrove di Milano e al RIFF di Roma. Tony Driver è la storia vera di Pasquale (Pasquale Donatone), nato a Bari ma volato oltreoceano con la famiglia quando aveva solo 9 anni e cresciuto da vero americano, tanto che ha deciso di farsi chiamare Tony. Tassista a Yuma, viene arrestato perché come secondo lavoro trasporta migranti illegali dal Messico agli Stati Uniti. Potendo scegliere tra il carcere e il rimpatrio, viene ‘deportato’ in Italia e torna in Puglia. Si ritrova a vivere da solo in una grotta a Polignano a Mare, in un paese che lui stesso definisce “privo di opportunità”, ma non è disposto ad arrendersi. Il film è prodotto da Dugong con Helmut Dosantos – Fulgura Frango (Messico), Rabid Film e il contributo della direzione generale Cinema e Apulia Film Commission. In Passatempo, interpretato da Renato Carpentieri e Daouda Sissoko, un professore in pensione è seduto al tavolino di un bar all’aperto dove accoglie un giovane studente che viene dal Mali e lo sfida in un gioco enigmistico impossibile… Stiamo parlando del cortometraggio, diretto da Gianni Amelio presente in Sic@Sic, la rassegna di cortometraggi di autori esordienti realizzata da Istituto Luce Cinecittà e Settimana internazionale della critica che torna per il quarto anno al Lido di Venezia. Il progetto è “osservatorio sulle nuove energie del cinema italiano”. “Tre cortisti passati alla Sic sono in preproduzione per l’opera prima”, ricorda Carla Cattani, responsabile promozione internazionale cinema contemporaneo di Luce Cinecittà. I cortometraggi, tutti in prima mondiale, vengono programmati all’interno della 34esima SIC – Settimana Internazionale della Critica, curata dal delegato generale Giona A. Nazzaro insieme ai critici del Sncci Paola Casella, Simone Emiliani, Beatrice Fiorentino e Roberto Manassero. Ecco i titoli: Amateur di Simone Bozzelli, Ferine di Andrea Corsini, Fosca di Maria Chiara Venturini realizzato con il contributo della DGCinema, Monologue di Lorenzo Landi e Michelangelo Mellony, Il nostro tempo di Veronica Spedicati, Los oceanos son los verdaderos continentes di Tommaso Santambrogio, Veronica non sa fumare di Chiara Marotta. I sette cortometraggi competono per i premi, assegnati da una giuria composta dai redattori della rivista cinematografica francese La Septième Obsession (www.laseptiemeobsession.com. Dopo l’anteprima a Venezia, Istituto Luce-Cinecittà offrirà ai cortometraggi presentati varie opportunità di promozione a livello internazionale attraverso una serie di iniziative e festival, come la Mostra de Cinema Italià de Barcelona (Concorso Cortometraggi), in programma a dicembre 2019 in Spagna. Inoltre, i corti saranno messi a disposizione dei professionisti di settore attraverso le piattaforme online Festival Scope e Italian Short Film Video Library – strumento di promozione del cortometraggio italiano realizzato dal Centro Nazionale del Cortometraggio in collaborazione con Istituto Luce-Cinecittà – e a novembre 2019, i tre premiati di Sic@Sic parteciperanno al TSFM – Torino Short Film Market, organizzato dal Centro Nazionale del Cortometraggio.

Nell’ambito della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia si svolgono anche le Giornate degli Autori dirette da Giorgio Gosetti e quest’anno per la prima volta presiedute da Andrea Purgatori: 11 i film in concorso, 8 gli eventi speciali compresi i Miu Miu Women’s Tales e il film di chiusura Les chevaux voyageurs dedicato al “Re dei cavalli”, il poliedrico e carismatico Bartabas, 7 le “Notti Veneziane” alla Villa degli Autori, cui si aggiungono gli incontri, gli omaggi, i progetti speciali promossi dalle due associazioni ANAC e 100autori.
18 sono le nazionalità rappresentate quest’anno, dall’Asia agli Stati Uniti, dall’Africa al Sud America fino all’Europa e all’Italia; 4 le opere prime in concorso, 6 le donne dietro alla macchina da presa. Una selezione che conferma la voluta sobrietà di titoli a vantaggio di una speciale promozione della creatività più libera e indipendente proveniente da tutto il mondo. E se si volesse, fin dal programma, individuare un “filo rosso” capace di collegare la maggior parte delle scelte, parleremmo di uno scontro di culture che mette a nudo le fragilità del mondo contemporaneo, conteso tra una tendenza all’omologazione e la vitalità di radici ancestrali che non si piegano alla massificazione. L’altro elemento distintivo è una vocazione alla ricerca di linguaggi “pop” che stimolino la curiosità di pubblici diversi, convinti che il cinema debba oggi parlare a comunità distinte di spettatori, ma sempre avendo come stella polare la volontà di farsi capire, di suscitare emozioni e passioni, di ristabilire un dialogo diretto tra l’artista e lo spettatore a prescindere dai modi del consumo. Ne sono perfetto esempio l’esordio del giovanissimo sudanese Amjad Abu Alala (You Will Die at 20), un autodidatta ventenne destinato a stupire, e il quasi coetaneo americano Phillip Youmans, vincitore al Tribeca di New York e che debutta a Venezia, in accordo tra i due festival, con Burning Cane (evento fuori concorso).
Nella selezione competitiva delle Giornate (20.000 euro di premio per il miglior film giudicato da 28 giovani spettatori provenienti da tutti i paesi dell’Unione Europea), non mancano nomi cari a chi ama il grande cinema come Dominik Moll (il suo Only the Animals aprirà il programma mercoledì 28 agosto), Jayro Bustamante (con La Llorona, inedito esempio di cinema civile in cui fantasmi e morti viventi si prendono la scena), la grande star giapponese Joe Odagiri (con They Say Nothing Stays the Same alla sua prima prova nel lungometraggio), Fabienne Berthaud (che ritorna dopo Sky con un suggestivo viaggio iniziatico in Mongolia di Cécile de France in Un monde plus grand). E se è difficile leggere come un semplice esordio quello del maestro della graphic novel Igort in Selezione ufficiale delle Giornate 5 è il numero perfetto, coproduzione italo franco belga, con Toni Servillo, Carlo Buccirosso, Valeria Golino, si può scommettere che non passerà inosservato Mio fratello rincorre i dinosauri di Stefano Cipani dal romanzo di Giacomo Mazzariol(evento speciale fuori concorso) una coproduzione Italia Spagna, entrambi realizzati con il contributo della direzione generale Cinema.
A completare la selezione il polacco Corpus Christi di Jan Komasa, oggi interprete di temi cari al maestro Kieslowski, il norvegese Beware of Children di Dag Johan Haugerud con una saga familiare che diventa spaccato sociale e politico, il travolgente Un divan à Tunis di Manele Labidi, con Golshifteh Farahani al centro di una commedia destinata a far innamorare, il debutto del Laos alla Mostra con la ghost story The Long Walk di Mattie Do, l’inedita coproduzione tra Stati Uniti e Filippine Lingua Franca di Isabel Sandoval che riafferma i diritti del gender nell’America di Trump.
Tra gli eventi speciali, i due nuovi corti d’autore della serie Miu Miu Women’s Tales firmati da Hailey Gates e Lynne Ramsay, la cantata/memoriale di Gianfranco Pannone e Ambrogio Sparagna Scherza con i fanti nonché premio al Talento Creativo 2019, dedicata a Ugo Gregoretti, il provocatorio viaggio di Mario Sesti nel Mondo Sexy del cinema ero/esotico italiano degli anni Sessanta, il corto di Federico Olivetti Il prigioniero, la serata speciale dedicata a House of Cardin di David Ebersole & Todd Hughes, il magnifico ritratto della Milano di Guido Crepax in Cercando Valentina di Giancarlo Soldi (nelle Notti Veneziane).
L’immagine dell’anno è stata realizzata da Fabio Lovino grazie all’amichevole disponibilità di due registi legati alle Giornate come Alice Rohrwacher ed Edoardo De Angelis. Da segnalare il rilancio del progetto speciale 100+1 che, grazie al programma Cinema e Storia della Regione Lazio, Istituto Luce – Cinecittà e Roma Lazio Film Commission, festeggia i suoi primi dieci anni nel cruciale settore dell’educazione all’immagine; il recupero di una storica eredità come quella dei Ladri di Cinema ideata nel 1982 da Stefano Consiglio, Daniele Costantini e Marco Melani; il progetto formativo sui nuovi linguaggi delle immagini e dei suoni ideato da Roberto Perpignani. Tutti aspetti di un’attività di ricerca tra passato e futuro che sono il senso del lavoro delle Giornate, ben oltre la vetrina festivaliera.
Anche nel 2019 le Giornate degli Autori cominceranno prima della Mostra con la quinta edizione di Laguna Sud con un omaggio al cinema italiano scelto o amato dalle Giornate, un laboratorio di corti aperto alla cittadinanza e il nuovo concorso internazionale Lagune il cui vincitore verrà premiato alla Villa degli Autori. Si concluderanno invece dopo la Mostra con la ripresa della selezione a Milano e Roma e infine a Palermo in collaborazione con la Sede siciliana del CSC e la Sicilia Film Commission.
Alla Villa degli Autori con quel particolarissimo clima conviviale e talvolta situazionista che li ha resi un polo di riferimento nel panorama del Lido durante la Mostra, sono molti i momenti da segnalare, cominciando dall’ormai tradizionale collaborazione con Bookciak Azione! che apre la Villa già martedì 27 agosto. E ancora: la serata evento intorno all’anteprima del film Great Green Wall di Jared P. Scott con la presenza della grande cantante maliana Inna Modja; il film-documento di Tomaso Pessina Emilio Vedova. Dalla parte del naufragio narrato da Toni Servillo; l’ultimo lavoro ideato da Giorgio Pressburger, La legge degli spazi bianchi diretto da Mauro Caputo; la serata in compagnia di Riccardo Sinigallia (musicista) e Dario Albertini (regista) con i loro nuovi lavori; il viaggio nel cuore giovane del documentario italiano rappresentato da Costanza Quatriglio, la sede siciliana del CSC e la Sicilia Film Commission; la masterclass di Marco Bellocchio (premio SIAE 2019) e quella di Margarethe Von Trotta (premio alla carriera Isola Edipo).
È proprio la collaborazione con Isola Edipo una delle novità di quest’anno. Tra gli altri incontri in programma: le giornate del programma del Parlamento europeo 28 Times Cinema e del Lux Film Prize alla presenza dei registi finalisti e dei parlamentari europei; la presentazione dei corsi della New York Film Academy con la masterclass del mago degli effetti speciali Craig Caton, direttore del dipartimento di 3D Animation, Special Effects e VR; l’esperienza VR di Elio Germano con La mia battaglia; l’anteprima del film collettivo Frammenti coordinato da Paolo Bianchini e realizzato grazie ai fondi congiunti MiBAC/Miur destinati all’educazione all’immagine dei giovani; i corti vincitori a Laguna Sud e al Pigneto Film Festival e una piccola gemma come Sufficiente di Maddalena Stornaiuolo e Antonio Ruocco; il progetto di Chiara Nano su Alberto Grimaldi, mitico produttore di Leone, Pasolini, Fellini, Bertolucci, Scorsese; il grande omaggio che la città di Parma dedicherà, dalla fine dell’anno, a Bernardo Bertolucci.
Come da tradizione, i film della selezione ufficiale concorrono al Label di Europa Cinemas, al Premio del pubblico BNL – Gruppo BNP Paribas, al GdA Director’s Award assegnato dalla giuria delle Giornate. Oltre ai premi collaterali della Mostra e, per gli esordienti, al Leone del Futuro.
Ulteriori info nei siti internet: www.labiennale.org ; www.sicvenezia.it ; www.giornatedegliautori.com; www.cinema.beniculturali.it; www.filmitalia.org e www.news.cinecitta.com