Mercoledì 12 ottobre ore 17.00 nel Teatro di Villa Torlonia si inaugura la II edizione di “Storie e stelle del cinema italiano”, una narrazione di personaggi, protagonisti, luoghi e mestieri del nostro cinema e del mondo dello spettacolo, attraverso incontri con i protagonisti e gli autori di documentari e docufilm che ne ripercorrono la storia. Gli incontri del 12 ottobre con Italo Moscati con la sua ultima realizzazione, 1200 Km di bellezza (2016, 75’), una riflessione sull’Italia, sul suo territorio e le sue tradizioni, anche attraverso l’utilizzo di rari filmati dell’Istituto Luce, proiettata al termine dell’incontro ed il documentario – contributo speciale Voi siete qui di Francesco Matera (2014, 85’) il 26 ottobre alla presenza dello stesso documentarista e regista e i giornalisti della trasmissione radiofonica Hollywood Party, Alberto Crespi e Alessandro Boschi, il cui tema è il rapporto tra il cinema,la città di Roma ed i suoi attori e di come la città Eterna sia stata set di moltissimi film.
Entrambi gli incontri hanno in comune un’attenzione per il territorio, per i luoghi e le tracce della memoria, anche attraverso la ricerca delle immagini dei film e dei luoghi dove gli stessi sono stati girati. L’iniziativa è ideata dalla Direzione Generale Cinema del MIBACT, realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla crescita culturale Dipartimento Attività Culturali e turismo Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, l’Istituto Luce Cinecittà, il Centro Sperimentale di Cinematografia e l’Archivio storico del cinema italiano. Ingresso libero con prenotazione obbligatoria. Qui di seguito il Comunicato Stampa. Ulteriori informazioni nel sito internet: www.teatrodivillatorlonia.it;
Continua la Campagna #IoFaccioFilm attraverso iniziative eventi speciali in occasione di festival e manifestazioni cinematografiche che supportano il progetto per tutta la sua durata, esperienze condivise sulle piattaforme digital della campagna, per mostrare al grande pubblico i volti di chi lavora quotidianamente alla realizzazione di storie incredibili ed affascinanti, di chi c’è davvero dietro al cinema e alla realizzazione di un film. Progetto nato per la prima volta in Italia grazie ad ANICA – Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali, FAPAV- Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, MPA – Motion Picture Association ed UNIVIDEO- Editoria Audiovisiva Media Digitali e Online per sostenere e valorizzare le professionalità del cinema italiano e gli appassionati della settima arte. Attraverso una serie di spot video il regista Marco Spagnoli dà voce e spazio ai protagonisti che rendono possibile l’incantesimo che si sprigiona ogni volta dal grande schermo, maestranze meno note agli occhi del grande pubblico, ma il cui apporto alla realizzazione di un film è fondamentale per trasformare l’esperienza del set in cinema. Un messaggio positivo per stimolare il rispetto del lavoro e creare consapevolezza sull’immenso valore poetico e l’impegno, anche produttivo, che c’è dietro ogni singolo film. Perché anche chi ama il cinema e lo guarda in modo legale “fa” film, proteggendo e rendendo possibile la loro esistenza e soprattutto contribuendo alla realizzazione di nuove opere. Il logo – in linea con l’anima della campagna fatta in primo luogo di persone – rappresenta il gesto iconico del “finger frame” spesso utilizzato dai registi sul set, incorniciando il volto dei protagonisti che ci mettono “la faccia”. Infatti proprio grazie ad una app dedicata chiunque potrà caricare una propria foto da Facebook o dal proprio computer e condividerla, all’interno di una cornice brandizzata IO FACCIO FILM, con i propri amici taggandoli e coinvolgendoli così nell’iniziativa.Una campagna attiva in cui tutti saranno chiamati a inviare la propria foto con il gesto del finger frame per sottolineare il proprio sostegno. Ulteriori informazioni nel sito internet: www.iofacciofilm.it
Fino al 28 novembre nell’ambito dell’iniziativa 80 anni del Centro Sperimentale di Cinematografia (e non sentirli) la mostra fotografica che accompagna un lungo viaggio attraverso la storia della Scuola e del cinema italiano. Un lungo percorso diviso in decenni dove ogni appuntamento è accompagnato dall’incontro con gli ex allievi che raccontano il loro Centro Sperimentale di Cinematografia, ricostruendo tasselli di quel mosaico che è la storia del nostro cinema attraverso anche le immagini che loro stessi hanno realizzato negli anni della Scuola. Questa mostra costituita da circa 250 fotografie propone i primi frammenti di un ipotetico album fotografico degli allievi della sede romana di via Tuscolana, ritratti – quando possibile – all’interno delle mura del CSC o comunque quando sono stati allievi. A fianco del nome con il quale si sono iscritti, non di rado diverso dal nome d’arte con il quale sono diventati noti al pubblico, è specificato il corso che hanno frequentato e l’anno in cui hanno iniziato gli studi, che non sempre si sono conclusi con il conseguimento del diploma. La scelta degli allievi è totalmente arbitraria e non pretende di essere rappresentativa della miriade di professionisti usciti dalla scuola: vuole soltanto rievocare attraverso i loro volti più o meno famosi le aspettative le energie e i primi passi di cui il Centro Sperimentale è stato testimone. La mostra è curata da Caterina d’Amico, progetto grafico di Alberto Guerri, allestimento di Carlo Rescigno, realizzazione Scenografica s.r.l. (nella foto sopra l’ex allievo Carlo Verdone) Ulteriori informazioni nel sito internet: www.fondazionecsc.it
Dal 15 ottobre 2016 presso il MIC – Museo Interattivo del Cinema, grazie a Regione Lombardia – che lo ha acquistato e restaurato – e alla collaborazione con il C.M.A.E. – Club Milanese Automotoveicoli d’Epoca, che ne ha curato il ripristino funzionale, arriverà il CINEMOBILE FIAT 618 del 1936, un furgone dotato di un proiettore per pellicole 35mm e diffusori di suono incorporati che aveva la funzione di portare il cinema nei paesi e nelle contrade che ne erano privi per far scoprire la magia del cinema negli anni ’30. Uno di quei veicoli era il Fiat 618 Cinemobile Sonoro del 1936, utilizzato dall’Istituto Luce prima durante il regime fascista, poi per oltre vent’anni sotto le direttive del Servizio Informazioni della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. Fra gli anni ’30 e gli anni ’60, il furgone, appositamente modificato per poterlo dotare delle apparecchiature audiovisive per la proiezione d’immagini, va in giro per l’Italia e grazie a un apparato sonoro “Balilla” e un cine-proiettore “Victoria V” per pellicole 35 mm, propone cinegiornali, documentari e film. . Le immagini erano visibili grazie a uno schermo posizionato davanti al cofano motore e inserito all’interno di un telaio. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il Cinemobile dovette interrompere la sua attività di cantastorie on the road, e nel 1944 il mezzo emigrò a Venezia e fu utilizzato dalla Repubblica di Salò. Dopo la Liberazione tornò a Roma, e riprese la sua attività per tutti gli anni ’50 e i primi anni ’60. La sua carriera s’interromperà nel 1964, quando viene abbandonato tra le carcasse di un cimitero d’auto alla periferia di Roma. Dopo vari passaggi di proprietà, nel 1996 viene acquistato da Regione Lombardia e restaurato ad opera della ditta bresciana Storicar nei primi anni 2000. Dal 15 ottobre, il MIC sarà la sua nuova casa stabile. Per info: www.cinetecamilano.it