NAPOLI CELEBRA IL REGISTA FRANCESCO ROSI NEL CENTENARIO DELLA SUA NASCITA

A cento anni dalla nascita di FRANCESCO ROSI (15 novembre 1922), Napoli ha celebrato il maestro napoletano e la sua cinematografia di impegno civile con una due giorni di iniziative diffuse nella sua città, organizzate da Regione Campania e Film Commission Regione Campania con il Museo Nazionale del Cinema di Torino, l’Accademia di Belle Arti di Napoli e l’Università degli studi di Napoli Federico II, con il patrocinio dell’Università degli studi Suor Orsola Benincasa.
Proiezioni, convegni, mostre, pubblicazioni inedite e incontri con tanti ospiti: i registi Carolina ROSI , Giuseppe Tornatore, Roberto Andò e Mario Martone. Con loro studiosi, critici e docenti che hanno celebrato il rivoluzionario cineasta d’inchiesta, scomparso nel 2015, autore di sceneggiature su alcune delle pagine più importanti della storia d’Italia e, in particolare, di Napoli e del Mezzogiorno.

Le celebrazioni in onore di ROSI si sono inaugurate con la mostra di fotografie di scena da “C’era una volta” (1967), il film con Sophia Loren e Omar Sharif ambientato nella Napoli borbonica del XVIII secolo, con l’esposizione di materiali provenienti dal Fondo fotografico Frontoni di proprietà del Museo Nazionale del Cinema di Torino, che conserva l ‘imponente archivio personale del regista, e Csc-Cineteca Nazionale, a cura di Gina Annunziata, coordinatrice Scuola di Cinema Fotografia e Audiovisivo Accademia di Belle Arti di Napoli, con allestimento a cura di Enzo Gagliardi. La mostra sarà visitabile fino al 13 gennaio 2023.
GLI 80 ANNI DI MARTIN SCORSESE, IL PIU’ ITALIANO DEI REGISTI AMERICANI

Martin Scorsese festeggia 80 anni, il più italiano dei registi americani nato a New York, il 17 novembre 1942 (i nonni erano immigrati dalla Sicilia, da Polizza Generosa e
Ciminna in provincia di Palermo). I primi anni vive con i suoi genitori nel quartiere dei Queens prima di trasferirsi a Little Italy.
Della sua infanzia rimarranno ricordi indelebili legati anche ai piatti, ai cibi preparati dalla mamma (le polpette con il sugo). Con il sorriso nelle interviste Martin Scorsese ricordava che “a Little Italy o si diventa preti o gangster”. Lui scelse una terza strada, il cinema innamorato in particolare del genere western e del neorealismo italiano.

Frequenta il corso di cinematografia della New York University e firma i primi lavori, cortometraggi soprattutto accanto ai primi documentari, anche un afflato ‘politico’ come ‘Scena di strada’ sulle prime manifestazioni contro la guerra in Vietnam. Negli anni ’70
escono ‘America 1929 – Sterminateli senza pietà’ con Barbara Hershey e David Carradine. Da quel giorno Martin Scorse non si è più fermato. Ed anche se, come raccontano le cronache, non è particolarmente avvezzo alle celebrazioni, forse trascorrerà
il suo ottantesimo compleanno in famiglia accanto agli amici più cari, i suoi attori di culto, come Leonardo Di Caprio continuando a lavorare nel cinema, per quella che molti ‘una carriera unica e straordinaria’ sempre divorato da una passione senza eguali, da un desiderio di conoscenza e sapere che continuare a muovere il suo grande cinema.
4^ Edizione del festival del cinema di Potenza “visioni verticali – ambiente e territori” ROCCO PAPALEO: “DA MARZO AL CINEMA CON IL MIO NUOVO FILM DAL TITOLO ‘SCORDATO’“

“A marzo tornerò al cinema da regista con il mio ultimo film ‘Scordato’, un gioco di parole sul protagonista che è un accordatore ed è effettivamente ‘scordato’”, esordisce l’attore e regista Rocco Papaleo durante la masterclass che l’ha visto protagonista ieri sera durante la serata inaugurale della IV edizione del Festival del Cinema di Potenza “Visioni Verticali – Ambiente e Territori”. Durante la serata, presentata dall’attrice Alessandra Ferrara e dal direttore del CeSAM, Marcello Foti, l’artista lucano che ha aperto l’attesissima kermesse, ha ripercorso tutta la sua carriera artistica. A partire da quando era ancora un matematico e un’amica, a sua insaputa, lo iscrisse ad una scuola di recitazione: “all’epoca non avevo una vocazione conscia, ma all’ultimo momento decisi comunque di andare”, ha dichiarato l’artista. E da lì, il trasferimento a Roma – “molto probabilmente, se fossi rimasto a casa niente sarebbe accaduto”, ha continuato Papaleo. E proprio per questo il celebre attore lucano ha accolto con grande entusiasmo la notizia dell’apertura a Potenza del CeSAM, il Centro Sperimentale delle Arti Mediterranee diretto da Marcello Foti, inaugurato proprio ieri presso l’ex istituto scolastico “Principe di Piemonte”, che sarà operativo a partire dal 2023. “Finalmente anche i giovani che vivono nel mio amato territorio possono studiare senza dover andare in un’altra città. Credo che l’apertura di questa scuola, che era proprio ciò che serviva alla nostra terra, rappresenti una nuova partenza”, ha continuato l’artista. Papaleo ha poi ricordato l’inizio del suo successo grazie a Giovanni Veronesi – “È stato il mio talent scout, fu lui a suggerire il mio nome a Pieraccioni. Se non mi avesse notato, oggi non sarei qua”. E ancora l’esordio come regista: “Ci sono voluti dieci anni prima di arrivare a Basilicata Coast to Coast, un film che all’inizio nessuno voleva fare e che ho realizzato anche grazie alle mie amiche Giovanna Mezzogiorno e Betta Olmi che mi convinsero a scriverlo”. Ma, nell’attesa di vederlo di nuovo al cinema come regista con l’attesissimo film Scordato, Papaleo al momento è nel cast del docufilm Sentieri di ferro di Luca Curto, presentato in anteprima regionale proprio ieri sera al festival. Scritto da Lucia Varasano e prodotto dalla Digital Lighthouse, il documentario è un viaggio emozionante lungo una ex ferrovia del Sud Italia che è stata riconvertita in una greenway dopo essere stata abbandonata negli anni ’80. “Un racconto necessario”, come lo ha definito lo stesso Papaleo, che nasce da una ricerca scientifica condotta proprio dalla Varasano presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. “All’inizio l’idea era quella di raccontare il nostro territorio – ha dichiarato il regista Luca Curto –, ma poi abbiamo deciso di non fermarci solo ad un racconto storico delle ferrovie, ma di riuscire a capire quale potesse essere una fotografia antropologica”. D’altronde, “riconvertire tracciati ferroviari è un fenomeno globale che nasce dagli Stati Uniti”, ha proseguito la sceneggiatrice che, insieme al regista e alla produzione hanno poi introdotto la visione del film che ha concluso la prima giornata di Visioni Verticali.
ANEC, Mario Lorini confermato alla Presidenza

“Tante sfide impegneranno il settore nel prossimo triennio. Proseguirà il confronto costante per migliorare e consolidare il nostro mercato”. Il saluto del Ministro Sangiuliano
L’Assemblea dei soci e dei delegati dell’ANEC – Associazione Nazionale Esercenti Cinema – ha provveduto al rinnovo delle cariche sociali per il triennio 2022-2025.
Mario Lorini, esercente cinematografico e teatrale toscano, è stato rieletto Presidente.
È stato eletto il nuovo Consiglio di Presidenza, composto dai seguenti Vicepresidenti: Simone Castagno, Giulio Dilonardo, Giorgio Ferrero, Massimo Lazzeri, Tomaso Quilleri (in rappresentanza delle imprese iscritte alle sedi territoriali ANEC); Francesco Grandinetti, Gianluca Pantano, Andrea Stratta (in rappresentanza dei soci iscritti direttamente alla presidenza nazionale), con Andrea Malucelli portavoce. Completano la compagine di Presidenza Carlo Bernaschi, Presidente onorario, ed il Tesoriere Luigi Grispello.
L’Assemblea è stata aperta dall’intervento del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ha testimoniato la sua vicinanza alla sala cinematografica quale momento primario di visione dei film e il suo approccio di studio delle problematiche del settore, a partire dalla normativa sulle Windows. Ha inoltre ricordato la recente firma del decreto sulla promozione cinematografica. “Il vero cinema è quello che si fruisce nelle sale cinematografiche”, ha affermato. “Il progresso tecnologico è inarrestabile, ma il rilancio del cinema su grande schermo è necessario, consapevoli della sua funzione sociale e culturale, oltre che economica, nel sistema nazionale”.
Al saluto introduttivo hanno partecipato il Presidente AGIS, Francesco Giambrone, e il presidente dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, Piera Detassis. Entrambi hanno contribuito con il loro intervento alla conferma del forte legame con ANEC e la sala cinematografica.
“Sono grato a tutti i soci per la rinnovata fiducia”, ha dichiarato Lorini. “Il mandato per i prossimi tre anni comprende un programma fittissimo e le sfide che attendono l’esercizio sono molto più complesse rispetto al passato: se al fianco delle Istituzioni, della Produzione e della Distribuzione, occorre consolidare la valorizzazione della sala in tutti i suoi aspetti – sociali, culturali ed economici -, dal punto di vista interno l’ANEC è chiamata allo sviluppo di un nuovo modello di esercente e di un diverso e più dinamico concetto di sala e del suo modo di fruizione”.
“Sono tanti gli aspetti da affrontare con il nuovo Governo, dagli effetti dell’inflazione e della crisi energetica al completamento del processo di ripristino della cronologia dei media a beneficio dell’intera industria; e anche con i partner del settore, per una stagione di cinema senza soste fino alla promozione del valore della visione condivisa su grande schermo, con un occhio di riguardo al rapporto con le giovani generazioni e il mondo della scuola”.
Diabolik – Ginko All’Attacco!, il secondo capitolodei Manetti Bros
Il temibile ladro, creato sessant’anni fa dalle sorelle Giussani, torna sul grande schermo. I Manetti Bros, registi già della trasposizione cinematografica del 2021 tratta dal fumetto numero tre, lanciano il sedicesimo albo di Diabolik: “Diabolik, Ginko all’attacco!”.

di Giulia Basta
Per i Manetti Bros. questo nuovo adattamento nasce proprio come un film a sé e non come un sequel del precedente capitolo: “ci siamo approcciati con l’idea di raccontare un’altra storia di Diabolik e fare un altro film, non è un sequel” – spiega Marco Manetti.

La novità più lampante di questo nuovo film è il volto di Diabolik, precedentemente interpretato da Luca Marinelli. Il re del terrore adesso è Giacomo Gianniotti, attore italocanadese star di Grey’s Anatomy, che si è reputato entusiasta e soddisfatto del lavoro svolto, ma soprattutto affascinato dalla collaborazione con i Manetti Bros: “Non ho mai lavorato con due registi. È stata un’esperienza nuova per me, molto interessante”. Giacomo Gianniotti si è calato nei panni di Diabolik, ottenendo ottimi risultati. Se il primo film si concentrava sui furti e sui colpi spettacolari del ladro, stavolta il filo conduttore di questo capitolo è l’amore. Diabolik, infatti, ha al suo fianco Eva Kant con la quale condivide non solo piani diabolici, ma anche momenti di vita quotidiana e amorosa di una qualsiasi coppia innamorata. Simbolo di questa unione sacra che durerà per sempre è proprio la tutina nera che Eva indossa definitivamente in questo capitolo.
L’ottimo risultato ottenuto si deve, infatti, anche a Miriam Leone, interprete di Eva Kant, che ha rivoluzionato il ruolo femminile, riuscendo con determinazione a imporsi sullo stesso piano di Diabolik. Miriam afferma di essere grata alle sorelle Giussani per aver creato il personaggio di Eva Kant in un’epoca in cui la donna nei fumetti era solo “un accessorio formoso” e ribadisce con orgoglio di aver amato il suo ruolo perché nonostante le situazioni impari di quei tempi, lei “è una ninja, è una donna a 360 gradi, è un personaggio all’avanguardia”.

Un’altra presenza femminile di grande spessore è quella di Monica Bellucci nel ruolo di Altea. La presenza di Altea è un’altra delle novità di questo film, perché nonostante essa sia un personaggio fisso nel fumetto di Diabolik, non appare in questo specifico numero raccontato dai Manetti. I registi, però, l’hanno volutamente inserita per dare uno sviluppo maggiore a Ginko. Elettrizzata all’idea di interpretare un ruolo in Diabolik, Monica Bellucci si è subito messa a disposizione: “un sogno che è diventato realtà in qualche modo, perché è un fumetto che fa parte della mia infanzia” – poi continua – “quando i Manetti mi hanno contattato, il primo film non era ancora uscito, mi hanno mandato un trailer e io ho detto sì sul trailer, voglio fare il film”. Altea è la duchessa Vallenberg, donna misteriosa con un accento dell’est, alla continua ricerca di eccitazione e di qualcuno che la stimoli. Ginko, che è l’unico a svegliare la sua passione e il suo erotismo, sarà la chiave del suo cuore. Vivono un amore passionale che però non possono esprimere con libertà, perché sono schiavi dell’immagine, delle regole e della società. L’ispettore Ginko, da sempre sulle orme di Diabolik, “per la prima volta vacilla e mette in campo una fragilità che gli viene suggerita dall’amore”. Così Valerio Mastandrea racconta il suo personaggio, un uomo solo, concentrato sul lavoro, ma che finalmente riesce ad aprirsi all’amore e a concedersi degli attimi di intimità con Altea: “c’è un Ginko determinato più che mai, sempre con la sua ossessione, nella sua prigionia dove, però, ogni tanto lei riesce a portarlo su un altro livello della sua vita, lo libera dalla sua solitudine”.
Infine, a dare un tocco magico a questo secondo capitolo di Diabolik sono le musiche di Pivio e Aldo De Scalzi, che accompagnano il film per tutta la durata, e la canzone originale composta appositamente da Diodato, intitolata “Se mi vuoi”.
Diabolik, Ginko All’Attacco! uscirà in più di 400 sale italiane il 17 novembre 2022.