Tre giorni interamente dedicati al mondo del videogame nella Fabbrica dei Sogni, Cinecittà. Dal 4 al 6 maggio un lungo weekend fatto di full immersion, interazione, formazione, gioco: nello Studio 10 e alla Sala Fellini degli Studios di via Tuscolana, si terranno laboratori, workshop, didattica per scuole e famiglie, panel e masterclass esclusive, con la presenza di postazioni interattive, la storia del videogioco e le ultime novità. Nel sito più immaginifico del nostro cinema, la storia e il futuro del nuovo immaginario.
RomeVideoGameLab è un laboratorio dedicato alla sperimentazione . Una occasione per mettere insieme mondi e linguaggi diversi per dare al gaming un ruolo nella società e nelle politiche pubbliche in materia di cultura, formazione, istruzione e ricerca scientifica.
L’iniziativa di Istituto Luce Cinecittà, in co-realizzazione con QAcademy impresa sociale, e in collaborazione con ITA (Italian Trade Agency) e Aesvi (Associazione editori e sviluppatori videogiochi italiani) si avvale di partner istituzionali e privati di settore, unisce istituzioni pubbliche e imprese, apre le porte dei luoghi che hanno visto la creazione del migliore cinema italiano e internazionale al mondo dei videogames che è ormai un pezzo essenziale dell’universo audiovisivo. L’ingresso (alle sole aree in cui si svolge il RomeVideoGameLab) sarà gratuito. L’iniziativa è parte del programma di EUREKA! Roma 2018, promosso da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale. Ulteriori info nel sito internet: www.cinecitta.com
La rassegna “La creazione della realtà” dal 27 al 29 Aprile 2018 presso il Cinema Trevi – Cineteca Nazionale, è una produzione Blue Desk a cura di Floriana Pinto in collaborazione con CSC – Cineteca Nazionale e Ambasciata di Svezia con il patrocinio di MiBACT – Direzione Generale Cinema, Assessorato alla Crescita Culturale del Comune di Roma, Biblioteche di Roma, ANAC Associazione Nazionale Autori Cinematografici e SNCCI – Sindacato Nazionale Critici Cinematografici. La prima retrospettiva italiana sul regista Erik Gandini di ‘Videocracy’ e ‘La teoria svedese dell’amore’, autore di documentari di culto che innovando i linguaggi indaga il contemporaneo: nove lavori che testimoniano impegno e linguaggi di uno dei più apprezzati documentaristi europei, che dialoga con il pubblico attraverso una personale elaborazione della realtà.Il regista sarà presente nei tre giorni della rassegna – Sabato 28 Aprile terrà una Masterclass dalle ore 11.00 alle 13.00, nell’Aula Magna del Dipartimento di Storia dell’Arte e Spettacolo de La Sapienza, un evento speciale aperto a tutti. Programma completo e schede dei film su www.bluedesk.it. Il Comunicato Stampa
Continua al Teatro dei Dioscuri al Quirinale in Via Piacenza, 1 – fino al 10 giugno La Dolce Vitti, in una mostra fotografica le vite, le svolte, lo stile, i film di Monica Vitti, l’attrice e la donna nel cuore dell’immaginario del pubblico:un’esposizione immersiva, dai primi anni della formazione al Teatro, dal doppiaggio al Cinema, dalla musa di Antonioni alla regina della commedia, dalla televisione ai ‘suoi’ film d’autrice. Tra magnifiche fotografie provenienti da archivi pubblici e privati, installazioni audio e video, filmati d’archivio e brani autobiografici, testimonianze e proiezioni di film. Oltre al percorso espositivo, la mostra offre al pubblico un ciclo di proiezioni di film a ingresso gratuito che vedono protagonista l’attrice e i vertici della sua arte. L’avventura ha aperto il 6 aprile scorso il ciclo di proiezioni della mostra, per i prossimi venerdì: il 13 aprile è stata la volta del mitico La ragazza con la pistola di Mario Monicelli, il 20 aprile Dramma della gelosia di Ettore Scola, il 27 aprile Teresa la ladra di Carlo Di Palma, e il 4 maggio Flirt di Roberto Russo. Tutte le proiezioni, presentate da ospiti speciali, sono a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, con prenotazione consigliata, con prenotazione consigliata allo 06 86981921.
L’attrice Stefania Rocca è il nuovo direttore artistico dell’OFFF – Otranto Film Fund Festival– di Otranto, in provincia di Lecce. L’attore pugliese Michele Riondino, invece, sarà il nuovo direttore artistico del “Cinzella Festival- Suoni e Immagini tra i due Mari” di Taranto. Lo rende noto la Fondazione Apulia Film Commission. Le due manifestazioni cinematografiche fanno parte di “Apulia Cinefestival Network“, una rete dei festival, che comprende nove manifestazione e premi cinematografici sparsi su tutto il territorio pugliese. La scelta dei due attori “vuole essere un deciso segnale di rilancio dei due festival, non è un caso che la Fondazione abbia scelto due attori di acclarata e multiforme professionalità, in grado di affrontare indifferentemente il linguaggio cinematografico, teatrale e televisivo”. “È un onore, oltre che un piacere – sottolinea Stefania Rocca – collaborare alla costruzione di una storia che spero possa divertire ma anche emozionare come succede a me quando vivo il vostro territorio a cui sono profondamente legata. Curiosa di scoprire e collaborare con le tante persone di qualità che affollano questa terra ricca di cultura. Cercherò, insieme a loro, di stupirvi senza effetti speciali, ma con il cuore, l’impegno ed un pizzico di fantasia”. “Finalmente – commenta Michele Riondino – dopo tanti tentativi di portare a Taranto una proposta nazionale e internazionale di festival dedicato al cinema, Apulia Film Commission ha trovato il modo di valorizzare la proposta di istituire un premio dedicato alla musica nel cinema, inserendo il Cinzella nel circuito dei festival di rilevante importanza in Puglia. Il Premio Cinzella alla migliore colonna sonora troverà finalmente il suo primo vincitore quest’estate, ad agosto, in una cornice unica nella sua bellezza, che verrà presto rivelata”.”Dopo Unomaggio Taranto e Medimex le sorprese non finiscono. Stiamo lavorando – aggiunge – per portare dal 16 al 19 agosto a Taranto il meglio del cinema e della musica nazionale e internazionale, per dare un chiaro segnale a tutti che la Puglia, d’estate, non è solo Salento. E Taranto non è la città dell’Ilva ma la città dell’arte, della cultura e della bellezza”. Ulteriori info nel sito internet: www.apuliafilmcommission.it
Gabriele Salvatores direttore artistico del Milano Film Festival. Il regista guiderà la manifestazione, giunta quest’anno alla XXIII edizione, che si svolgerà dal 29 settembre al 7 ottobre, all’ANTEO Palazzo del Cinema, al Piccolo Teatro Studio Melato e a BASE Milano. Il nuovo direttore è affiancato da Alessandro Beretta, direttore artistico del Milano Film Festival, organizzato da esterni (fondata dai 5 soci Nicolò Bini, Lorenzo Castellini, Carlo Gabardini, Giacomo Faina e Beniamino Saibene). L’idea è di restituire alla città un festival del cinema accresciuto e rinnovato, un luogo di ritrovo per il pubblico milanese – con una particolare attenzione per i più giovani – per cui il Festival rappresenta, in continuità con le edizioni passate, un polo di ricerca attento alle ultime e più innovative vie della cinematografia contemporanea. Il Festival e il Comune di Milano desiderano che questa XXIII edizione sia la base di un progetto pluriennale, volto al consolidamento su scala internazionale della manifestazione, perché Milano diventi un centro sempre più attrattivo per la cinematografia. Ulteriori info nel sito internet: www.milanofilmfestival.it
Una rassegna di cinque film poco visti di Francesco Nuti, per festeggiare il 63mo compleanno dell’attore e regista, è il programma della 4a edizione di ‘Buon compleanno Francesco Nuti’, in programma al cinema Terminale di Prato fino al 17 maggio giorno del compleanno di Francesco, con la proiezione di Io amo Andrea, uscito nei primi mesi del 2000, che sarà introdotto da Giovanni Nuti, fratello di Francesco. Il 7 maggio Mario Rellini, storico nome del teatro pratese, introdurrà il film scritto insieme allo stesso Nuti: Il Signor Quindici palle, del 1998. Ulteriori informazioni nel sito internet: www.terminalecinema.com
Rappresentanti della politica – come Micaela Montevecchi (M5S), Anna Ascani e Flavia Piccoli Nardelli (PD) e Maurizio Gasparri (FI), già ministro delle Telecomunicazioni – hanno partecipato a un incontro informale organizzato dall’Anica all’Hotel Parco dei Principi di Roma il 27 Marzo scorso. Un grande tavolo di confronto, seppure informale, tra i vari soggetti della filiera del cinema e dell’audiovisivo, fortemente voluto dal presidente dell’Anica Francesco Rutelli per fare il punto sulle trasformazioni globali in corso e le nuove prospettive della creatività italiana, anche alla luce della Legge 220 /2016 e del cambio di governo. Un centinaio di decision maker si sono confrontati nel quadro di due sessioni, introdotte rispettivamente da Stefano Stefanini (ambasciatore e consulente independent film & tv alliance a Bruxelles) e Andrea Castellari (evp e ad Viacom Italia, Medio Oriente e Turchia) e da Daniele Luchetti e Marta Donzelli. Al confronto hanno preso parte produttori, distributori, esercenti, rappresentanti delle associazioni di categoria (Anac, Doc/It, Anem, Produttori e Distributori Anica, Anec, UNEFA, Italian Film Commissions, Centoautori), dei sindacati, dell’ufficio del Garante delle Comunicazioni e del Garante della Concorrenza e del Mercato, il presidente e ad di Istituto Luce Cinecittà Roberto Cicutto, il dg cinema del MiBACT Nicola Borrelli, la presidente della Fondazione David di Donatello Piera Detassis, il presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia Felice Laudadio, Il direttore della Cineteca di Bologna Gianluca Farinelli, il vice presidente Public Affairs TIM Francesco Russo. Strategici i temi sul tappeto: le nuove forme di fruizione multipiattaforma e la sfida portata alla sala tradizionale, la diversificazione dei contenuti e il boom della serialità, il sistema di regole e i privilegi degli OTT, la pseudo libertà di internet (“se il pane fosse gratis nessuno farebbe il fornaio”), la pirateria. Ma anche il ruolo della creatività, troppo spesso non valorizzata all’interno di un sistema industriale che ancora investe troppo poco nello sviluppo dei progetti. Per il DG Cinema Nicola Borrelli: “Molte delle leve più importanti non sono sul tavolo nazionale, ma si giocano a Bruxelles, ad esempio la tutela del copyright, il superamento della asimmetria tra operatori tradizionali e nuovi operatori OTT. Le regole fondamentali verranno definite lì. La nuova Legge, che stiamo attuando con impegno, è adeguata, crea un nuovo sistema di regole e di incentivi. Ma i cinque film protagonisti del David di Donatello sono costati complessivamente 10 milioni di euro: troppo poco”. Risponde Piera Detassis (presidente Fondazione David di Donatello): “I cinque film del David sono piccoli, ma la loro grande varietà, dall’animazione, al cinema di genere al cinema del reale, serve al cinema italiano. Purtroppo questo paese non riesce a raccontare il nuovo cinema e la stampa è spesso molto distante e arretrata, non capisce bene quello che succede, cerca il titolo, cerca il disaster movie e non sa mostrare le sfumature“. Per Stefano Stefanini, advisor dell’industria indipendente americana a Bruxelles, “le esclusive sui contenuti saranno i valori monetizzabili. Occorre proteggere l’autonomia creativa con la difesa del copyright online per accrescere la capacità di autofinanziamento del settore. Bisogna difendere l’esclusività territoriale, oggi sotto attacco, seppure con le migliori intenzioni, sotto l’ombrello del mercato unico digitale. Il settore audiovisivo non è paragonabile all’e-commerce, ora il Parlamento Europeo sembra aver capito che è essenziale mantenere i meccanismi attuali . Ma fino a un anno e mezzo fa l’Italia ha subito passivamente le iniziative dell’UE convinta che non rappresentassero un problema. E’ importante che il nuovo governo, che sarà molto diverso dai precedenti, sia impegnato nel settore fin dall’inizio“. Andrea Castellari (Viacom) descrive i nuovi scenari in cui tutti fanno tutto: “Chi faceva il distributore adesso fa anche il produttore di contenuti, pensiamo a Netflix che conta di raggiungere i 180 mln di abbonati. Oppure ad Amazon, nato come venditore di prodotti, e oggi produttore di audiovisivo in espansione esponenziale. Tutti producono contenuti, anche le Tel.co. In questo quadro è importante identificare il contenuto di qualità. Negli Usa si è passati da 150 a 500 serie prodotte negli ultimi cinque anni. Il prodotto italiano in Italia continuerà ad essere fondamentale, però dobbiamo essere in grado di costruire prodotti vendibili altrove e adattabili alle varie piattaforme“. “Di cosa abbiamo bisogno noi autori per attrezzarci al cambiamento? – si chiede il regista Daniele Luchetti (Mio fratello è figlio unico, La nostra vita, Io sono Tempesta) – Di non essere chiusi, di aprirci al mondo e tra di noi, come dimostra l’esempio dei messicani che hanno vinto quattro Oscar in cinque anni formando un gruppo coeso, facendo sistema. Sto cercando di mettere in piedi una piccola factory con i miei allievi del Centro sperimentale, ma gli incentivi allo sviluppo sono farraginosi. Perché l’industria non investe nella scrittura? C’è bisogno di una industrializzazione del sistema di scrittura. Oggi i registi sono pronti a cimentarsi nella serialità. Non c’è più conflitto tra autorialità e grandi numeri e il nostro talento è esportabile all’estero. A Treviso, in un casale, c’è una factory di contenuti 3D che lavora per la Pixar”. E ancora: “Abbiamo bisogno di uno star system, di far crescere i giovani attori. I produttori devono aiutarci a prendere dei rischi sui cast”. Marta Donzelli, produttrice Vivo Film, che a Berlino ha portato in concorso Figlia mia di Laura Bispuri: “Il mercato italiano è marginale dal punto di vista dei numeri, ma la domanda di contenuti cresce e questa è un’opportunità anche per le piccole e medie aziende. Come si fa ad avere accesso a queste nuove opportunità? I due pilastri della nuova Legge sono industria e cultura. Per me le parole chiave sono: competitività, innovazione, creatività, talento, competenza e differenza e richiamano una responsabilità delle politiche che sono chiamate a sostenerle. L’Europa ha una sua specificità che va valorizzata, ci sono anche tanti piccoli film che si muovono sul piano delle coproduzioni e diventano appetibili anche per le piattaforme. La nuova Legge ha messo l’accento anche sulle coproduzioni minoritarie, è una buona legge, ora auspico che garantisca certezza nei tempi“. Per Francesca Cima, presidente produttori Anica, “l’Italia può giocare un grande ruolo di paese produttore nei nuovi scenari, ma l’industria deve fare un salto dal concetto di mero costo al concetto di valore. Chiara Sbarigia (APT) “la lingua non è così importante, come dimostra l’esempio di Gomorra, venduto in tutto il mondo”. Marco Chimenz (Cattleya) richiama il caso della filiera produttiva de L’amica geniale. Stefano Selli (relazioni esterne Mediaset) insiste sull’importanza del prodotto domestico, “fondamentale per dare identità a un paese”. E teorizza, contro l’equazione autorialità-qualità: “Più spettatori vedono un programma e più il programma è di qualità. Non sempre è di qualità un prodotto difficile, faticoso da vedere”. Anche per lui è cruciale imporre le stesse regole agli OTT, ad esempio Google. Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, chiede tra le altre cose al nuovo Parlamento una norma efficace contro la pirateria. Riccardo Tozzi (Cattleya): “Non c’è crisi del prodotto italiano, i nostri film sono visti, magari attraverso la pirateria e in tv, dove vanno molto bene. Non dobbiamo considerare la sala come misura del successo. Ora occorre fare per il cinema un’operazione simile a quella di Spotify”. Stefano Sardo (presidente Centoautori) sottolinea come gli sceneggiatori siano sottopagati: “25mila euro l’anno per un uomo, 23mila per una donna. L’originalità è stata per anni un problema nel regime di duopolio, adesso è diventata un valore, ma chi scrive non partecipa ai proventi. C’è l’equo compenso che però Sky non sta pagando da maggio dello scorso anno, contravvenendo alla legge”. Barbara Salabè (Warner Bros Italia) chiede alle sale di modernizzarsi per rivolgersi ai giovani e loda Tim Vision, “l’unico che può allargare al prodotto di massa perché Netflix ha un pubblico di nicchia”, sottolinea inoltra la sproporzione tra transazioni illegali e transazioni a pagamento. Paolo del Brocco (Rai Cinema) promette un commitment del servizio pubblico “con piani pluriennali e multi prodotto con gli operatori per far sì che la Rai svolga il suo compito al meglio”. Propone un’autocritica Domenico Procacci (Fandango) “le presenze in sala vanno considerate e questo ci deve spingere a una riflessione, credo che siano state fatte troppe commedie e anche nella promozione non siamo riusciti a dare l’idea di qualcosa di diverso. Il pubblico che va al cinema è quello che ha bisogno di più motivazioni”. In conclusione: l’elemento di grande novità degli ultimi due anni nel settore audiovisivo è stata la riforma legislativa di sistema: pur con le difficoltà della sua fase attuativa, vi sono in campo gli strumenti per raggiungere gli obiettivi di crescita nazionale e internazionale che l’hanno ispirata. In questo momento, sulla carta, l’Italia ha tutti i numeri per giocare nella serie A della produzione originale di contenuti audiovisivi, oltre le distinzioni novecentesche; oltre presunte conflittualità tra tipologie di screen content, o tra autorialità e dimensione industriale. Scopo del dialogo promosso da questo Seminario è proprio di contribuire alle condizioni per una crescita di sistema, scongiurando il riproporsi di conflitti controproducenti, e di compartimentazioni del tutto superate. C’è una sfida molto impegnativa, “là fuori”. Occorre conoscerne bene i caratteri. In questi scenari complessi, occorre che tutti noi in Italia – attori imprenditoriali, in sana e legittima competizione; poteri politici, di governo e Parlamento; autorità regolatrici – svolgiamo i compiti di rispettiva competenza con trasparenza e leale collaborazione. Nessuno può permettersi la stasi, o la decrescita, di una filiera così significativa per il Paese. Marialuisa Pappalardo della direzione promozione del Sistema Paese presso il ministero degli Affari Esteri, annuncia una novità, la Settimana del cinema italiano nel mondo che si svolgerà dal 21 al 27 maggio in 100 città con “I mestieri del cinema“. Ulteriori info e documenti nel sito internet: www.news.cinecitta.com
Qui di seguito il link anche al convegno organizzato dalla rivista Quinlan alla Casa del Cinema di Roma l’11 aprile scorso: “Legge Cinema, anno zero”. Cosa cambierà davvero, tanto più in questa fase di incertezza politica?, si sono chiesti i redattori del magazine. E hanno chiamato a dibatterne addetti ai lavori e critici, membri degli organismi direttivi e delle commissioni ministeriali, studiosi e rappresentanti delle associazioni di categoria, con l’intento di fotografare lo stato attuale dell’arte ma soprattutto di immaginare scenari futuri.
Segnaliamo inoltre l’evento in corso a Roma il 17 e 18 aprile, presso il Nuovo Cinema Sacher e lo spazio WEGIL, il primo Seminario Nazionale di Educazione all’Immagine “Il mondo dello Spettacolo: una palestra per educare”, promosso dal MiBACT – Direzione Generale Cinema, dal MIUR – Direzione Generale per lo Studente, da AGIS, AGISCUOLA e ANEC. L’iniziativa rientra nell’ambito del Piano Nazionale Cinema per la Scuola promosso dal MiBACT e dal MIUR in attuazione della Legge del 14 novembre 2016, n. 220, “Disciplina del cinema e dell’audiovisivo” che prevede, fra l’altro, l’emanazione di più Bandi rivolti alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e a Enti, Fondazioni, Associazioni per sostenere e promuovere lo studio e l’utilizzo del cinema e del linguaggio audiovisivo a scuola. Qui di seguito i bandi del “Piano Nazionale Cinema per la Scuola” appena pubblicati nei rispettivi siti istituzionali DgCinema- MiBACT e MIUR. Ulteriori info nel sito internet: www.cinema.beniculturali.it
Ancora verso la definizione dei gruppi di lavoro che aiuteranno i membri della commissione designata dal Mibact, nella contrapposizione tra Anac da una parte e 100Autori e Anica dall’altra. Il tema ruota attorno alla liceità del fatto che gli esperti designati dal Mibact per l’attribuzione dei contributi selettivi ai film (Paolo Mereghetti, Daria Bignardi, Marina Cicogna, Enrico Magrelli; della commissione faceva parte anche Pupi Avati che, però, si è dimesso dopo pochi giorni), vista la grande mole di lavoro che li attende, siano supportati da gruppi di lavoro che farebbero una scrematura dei progetti. Anac era contraria a questa ipotesi che vedeva, invece, favorevoli 100Autori e Anica. Il Ministero si è mosso in questa direzione insieme alla Direzione Generale Cinema– come ha riportato il 21 marzo scorso e.duesse.it – per individuare le figure professionali tra critici, distributori, operatori, produttori, registi e tecnici che potrebbero comporre i suddetti gruppi di lavoro, tra questi ma ancora in via di definizione: Mario Annibali, Adriano Aprà, Luca Bandirali, Stefano Basso, Graziella Bildesheim, Giovanna Bo, Rosa Canosa, Tommaso Capolicchio, Massimo Causo, Maria Teresa Cavina, Giandomenico Celata, Alessandra Cesari, Tilde Corsi, Paola Corsini, Pasqualino Damiani, Francesco Alessandro De Blasi, Alessandra De Luca, Daniela Di Maio, Simona Fabbri, Emiliano Fasano, Laura Fiori, Agnese Fontana, Fiorella Infascelli, Laura Ippoliti, Giancarlo Mancini, Guglielmo Marchetti, Antonio Medici, Daniela Persico, Alfredo Peyretti, Antonio Pezzuto, Leonardo Rizzi, Boris Sollazzo, Andrea Stucovitz, Franco Serra, Elena Toselli, Giancarlo Zappoli, Andrea Zingoni…