
18 titoli in Concorso a Venezia 77 di cui 8 a firma femminile, ma scelti “per la qualità”, come ci tiene a precisare il direttore artistico Alberto Barbera. Una selezione che ha tenuto conto di 2.709 titoli proposti di cui 1.370 lungometraggi (205 italiani) e 1.339 cortometraggi. Nomi importanti ma anche possibili scoperte nelle scelte dei selezionatori in questa edizione “speciale”. Rivelato quindi, in diretta streaming, il programma della 77ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Una selezione che non ha rinunciato né alla qualità né al numero dei film della Selezione Ufficiale e di Orizzonti, sottolinea il nuovo Presidente Roberto Cicutto. “Al di là dell’essere un segnale di ripresa, l’evento sarà anche un laboratorio e una sperimentazione sul campo di come si possa organizzare, in questo momento, un grande evento come la Mostra”. “Il cuore della Mostra è salvo – fa eco il Direttore Alberto Barbera – e la selezione italiana, il cui numero è in linea con le edizioni passate, è di grande qualità: un buon segno per il nostro cinema che sta sperimentando un momento di grande vitalità e sperimentazione”.
Oltre al già annunciato film di apertura Lacci di Daniele Luchetti, film fuori concorso realizzato con il contributo della direzione generale Cinema e Audiovisivo, in sala il 1° ottobre, al documentario di Andrea Segre, Molecole, realizzato nella Venezia chiusa per il coronavirus e proiettato nella serata di pre-apertura, arrivano, infatti, ben quattro pellicole italiane in Concorso: l’opera seconda di Emma Dante (dopo l’esordio, presentato sempre a Venezia, Via Castellana Bandiera) Le sorelle Macaluso, in sala il 10 settembre, tratta dall’omonima pièce teatrale da lei scritta e messa in scena, che racconta la storia di cinque donne, nate e cresciute in un appartamento all’ ultimo piano di una palazzina nella periferia di Palermo. In competizione anche la vita notturna in Medio Oriente raccontata da Gianfranco Rosi nel suo nuovo documentario Notturno, coproduzione Italia-Francia-Germania (21uno Film, Stemal Entertainment, Les Films d’Ici, Rai Cinema, Istituto Luce Cinecittà, No Nation Films), in sala il 9 settembre, frutto di tre anni di esplorazioni sui confini fra Siria, Iraq, Kurdistan, Libano, proprio nei luoghi in cui si è combattuta una delle guerre più sanguinose degli ultimi anni. Un film che dà voce ad un dramma umano che trascende le divisioni geografiche e il tempo dei calendari; illumina, attraverso incontri e immagini, la quotidianità che sta dietro la tragedia continua di guerre civili, dittature feroci, invasioni e ingerenze straniere, sino all’apocalisse omicida dell’ISIS. Storie diverse, alle quali la narrazione conferisce un’unità che va al di là dei confini. Miss Marx di Susanna Nicchiarelli, è il nuovo biopic girato in inglese e dedicato alla figlia più piccola di Karl Marx, Eleanor, brillante, colta, libera e appassionata. Una delle prime donne ad avvicinare i temi del femminismo e del socialismo, travolta da una storia d’amore dal destino tragico. In sala il 17 settembre le contraddizioni di una donna e di un’epoca in bilico tra ragione e sentimento, sottomissione ed emancipazione, realizzato da “una delle voci femminili più interessanti del momento”, come l’ha definita Barbera. Tutti e tre i film sono stati realizzati con il contributo della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e coprodotti da Rai Cinema.
Padre nostro di Claudio Noce, realizzato anche grazie al tax credit, ispirato a fatti reali che hanno coinvolto la famiglia del regista, è la storia di un bambino che scopre la paura di un mondo adulto violento insieme al potere dell’amicizia, nel momento in cui la sua vita viene sconvolta quando assiste all’attentato a suo padre Alfonso (Pierfrancesco Favino) da parte di un commando di terroristi. Il film uscirà nelle sale cinematografiche distribuito da Vision Distribution

La Giuria del Concorso di Venezia 77, guidata da Cate Blanchett, attrice australiana, produttrice, filantropa e attiva protagonista della comunità artistica, sarà composta da Veronika Franz (Austria), regista e sceneggiatrice, Joanna Hogg (Gran Bretagna), regista e sceneggiatrice, Nicola Lagioia (Italia), scrittore, dal 2016 direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino, Christian Petzold (Germania), regista e sceneggiatore, Cristi Puiu (Romania), regista e sceneggiatore, Ludivine Sagnier (Francia), attrice.
La Giuria internazionale della sezione Orizzonti è composta dalla presidente Claire Denis (Francia), regista, sceneggiatrice e attrice, Oskar Alegria (Spagna), regista, direttore della rassegna Punto de Vista di Pamplona, Francesca Comencini (Italia), regista, sceneggiatrice, scrittrice, Katriel Schory (Israele), produttore, è stato direttore esecutivo dell’Israel Film Fund, Christine Vachon (Usa), produttrice
La Giuria internazionale del Premio Venezia Opera Prima Luigi De Laurentiis- Leone del Futuro, è presieduta da Claudio Giovannesi (Italia), regista, sceneggiatore e musicista, e composta da Remi Bonhomme (Francia), direttore e programmatore di festival internazionali, è il nuovo direttore artistico del Festival del film di Marrakech e direttore degli Atlas Workshops, la piattaforma industriale del Festival che sostiene il cinema del continente africano e del Medio Oriente, Dora Bouchoucha (Tunisia), produttrice e direttrice di festival.
La Giuria internazionale della sezione Venice Virtual Reality è composta dalla presidente Celine Tricart (USA), regista e sceneggiatrice, esperta di Realtà Virtuale e 3D. A Venezia nel 2019 ha vinto con The Key il Gran premio della Giuria per la migliore opera Vr immersiva, Asif Kapadia (Gran Bretagna), regista di film e documentari, e Hideo Kojima (Giappone), autore di videogiochi.
Un festival in sicurezza e tutt’altro che autarchico quindi ma con una selezione italiana indimenticabile e con ben otto donne in concorso su 18 titoli. Una conferenza stampa quella della 77esima edizione della Mostra, trasmessa per la prima volta in streaming sui canali social e quindi senza domande dei giornalisti – con qualche problema tecnico sul sito della Biennale. Il presidente Roberto Cicutto e il direttore Alberto Barbera hanno illustrato le linee del primo grande festival internazionale che torna “fisico” dopo l’emergenza coronavirus, e si svolgerà dal 2 al 12 settembre: “Tutti coloro che parteciperanno alla Mostra – ha esordito Cicutto – lo faranno nella sicurezza totale. Ci saranno varchi con la misurazione della temperatura per accedere alla ‘zona rossa’, non avremo le biglietterie e non sono previsti posti affiancati per i congiunti, perché ci sarà sempre una sedia vuota tra gli spettatori. Questo consente un accesso più rapido con biglietti tutti numerati”. Più proiezioni in contemporanea e le due arene – una al Lido, di fianco al pattinodromo e una ai Giardini della Biennale, già in funzione con il programma dei film classici presentati dai protagonisti – garantiranno una maggiore disponibilità di posti per il pubblico. “Non siamo orgogliosi di essere i primi – ha aggiunto Cicutto – avremmo voluto che non si fosse stato il coronavirus, ma siamo soddisfatti per la qualità dei film e per l’organizzazione che abbiamo saputo mettere in campo. Rifiutiamo il ricorso all’online per le varie sezioni della Biennale, anche per questo abbiamo organizzato e prodotto una mostra nel padiglione centrale dei Giardini curata dai sei direttori tutti insieme. La Biennale non è fatta solo dalle singole mostre, che ne sono il core business, ma è la casa veneziana delle arti contemporanee e nessuna di esse sarà esclusa. Il cinema fa parte di questo insieme”. Un’edizione eccezionale che ha avuto come sempre il supporto del ministero dei Beni Culturali e del Turismo, della Regione Veneto, del Comune di Venezia e di vari sponsor privati, tra cui Campari, Armani Beauty, Jaeger-LeCoultre e Mastercard, mentre il manifesto ancora una volta racchiude un’immagine di Lorenzo Mattotti, un fotogramma della sigla del 2019 con due trapezisti, “immagine emblematica per questa edizione”, come ha detto Barbera. “Il cuore della Mostra è salvo – ha aggiunto il direttore, anche se in scala ridotta. Abbiamo rinviato Sconfini, salvato Venezia Classici grazie alla partnership con Bologna e Il Cinema Ritrovato, ridotto, ma di poco, il numero dei film. Avremo anche due titoli di Biennale College che i team sono riusciti a concludere nonostante lockdown, mentre altri altri due sono stati rinviati. In totale ci saranno 62 film più 15 cortometraggi. Il numero degli italiani è analogo all’anno scorso, ma è una selezione di grande qualità, il nostro cinema attraversa un periodo felice, con narrazioni che si lasciano alle spalle modelli collaudati ma usurati. Insomma, non è festival autarchico, ma rappresenta tutto il mondo, senza esclusioni, con 50 paesi, compresi i film delle major”. Un capitolo del suo discorso è dedicato alle donne: “Il 22,4% dei film che abbiamo ricevuto sono diretti da donne, alla Mostra le registe rappresentano il 28,1%. In concorso ci sono 8 titoli su 18 di registe, tutti scelti per la qualità e non per le quote, è un dato che speriamo si stabilizzi nella produzione internazionale”. Grande attenzione alla non fiction nel Fuori Concorso con titoli di Abel Ferrara, Alex Gibney, il film di Nathan Grossman su Greta Thunberg, quello di Luca Guadagnino su Salvatore Ferragamo, definito shoemaker of dreams, Final Account di Luke Holland, autore inglese di origine ebraica, scomparso il 20 giugno scorso, che si occupa dell’Olocausto, quello di Perdersoli sulla Dolce vita, Molecole di Andrea Segre. Un’intervista a Caetano Veloso dal Brasile in cui il cantante racconta la vicenda del suo arresto immotivato avvenuto nel ’68 sotto la dittatura militare, il ritratto di Paolo Conte firmato da Giorgio Verdelli (con interventi di Luca Zingaretti, Roberto Benigni, Caterina Caselli), che culminerà in un evento live l’11 settembre. Un colloquio tra Orson Welles e Dennis Hopper, il nuovo capitolo dell’inchiesta di Frederick Wiseman sulle istituzioni cittadine con City Hall. Per la finzione: Lasciami andare di Stefano Mordini è il film di chiusura girato a Venezia durante l’acqua alta, realizzato con il contributo DgCA, nel cast Valeria Golino, Stefano Accorsi e Maya Sansa in sala dall’ 8 ottobre. Altri titoli sono: Mandibules di Quentin Dupieux, Love after love di Ann Hui – Leone alla carriera – tratto da un romanzo ambientato a Hong Kong negli anni ’20, Assandira di Salvatore Mereu (realizzato con il contributo della DGCA) con Gavino Ledda, dal romanzo di Guido Angioni, un film che “avrebbe meritato il concorso se ci fosse stato spazio per un quinto film italiano”. E ancora The Duke di Roger Michell, storia vera dell’autista di taxi che rubò un ritratto di Goya, con Jim Broadbent e Helen Mirren. Infine anche un cortometraggio di Alice Rohrwacher, Omelia contadina. Venice Production Bridge si svolgerà regolarmente al terzo piano dell’Hotel Excelsior, mentre Final Cut in Venice e le proiezioni di mercato avranno luogo sulla piattaforma Festival Scope. Venice VR expanded non sarà al Lazzaretto ma online.

Esordi italiani nella sezione Orizzonti: Pietro Castellitto con il lungometraggio I Predatori e con un cortometraggio Jasmine Trinca. Ma “Non solo opere prime o registi poco noti”, spiega il direttore Alberto Barbera, per presentare la sezione competitiva Orizzonti: “accanto a 6 esordi, il ritorno di autori affermati a Venezia – D’Anolfi-Parenti, Lav Diaz e Uberto Pasolini, dimostrazioni di fedeltà alla Mostra e rispetto che ci fanno piacere”. 19 sono i titoli in competizione, e Mila (Apples) del greco Christos Nikou, è il film d’apertura, il 2 settembre, “un originale e misterioso malessere priva la popolazione della memoria”, spiega il Direttore. Esordio con contributo DGCA – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo quello di Pietro Castellitto con I predatori, che ha scritto diretto e interpretato un film “eccentrico rispetto al cinema italiano recente: c’è cattiveria, satira, il coraggio di osare ad andare sopra le righe. Un esordio promettente” con Massimo Popolizio, Antonio Gerardi, Vinicio Marchioni, per questa produzione Fandango, storia di due famiglie di estrazioni agli antipodi, i Pavone e i Vismara. Nuclei apparentemente opposti che condividono la stessa giungla, Roma. Un banale incidente fa sfiorare i due poli. E la follia di un ragazzo di 25 anni li farà collidere, scoprendo le carte per rivelare che tutti hanno un segreto e nessuno è ciò che sembra. E tutti dei predatori;
Un titolo importante, Guerra e Pace, per la coppia Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, in quattro capitoli, un gradito ritorno a Venezia dopo altrettanti anni. Torna anche Uberto Pasolini, dopo 7 anni, con Nowhere special, “ispirato da una storia vera, con James Norton: doloroso e intenso” realizzato con il contributo della direzione generale Cinema.
Orizzonti abbraccia in sé anche film brevi, tra cui s’evidenziano due italiani, il primo in Concorso, l’esordio alla regia di Jasmine Trinca con Being my mom . Gli altri titoli dei cortometraggi in competizione sono: Miegamasis rajonas (Places) di Vytautas Katkus, Anita di Sushma Khadepaun, À fleur de peau di Meriem Mesraoua, Entre tu y milagros di Mariana Saffron, Live in cloud cuckoo land di Nghia Vu Minh. E, Fuori Concorso: Sì di Luca Ferri, The return of tragedy di Bertrand Mandico. Ulteriori info nel siti internet: www.labiennale.org e www.cinecitta.com

Tra i film in Concorso alla SIC – 35.ma Settimana Internazionale della Critica Non odiare unico film italiano, debutto nel lungometraggio di Mauro Mancini. Nel cast Alessandro Gassmann, Sara Serraiocco e Luka Zunic “Personaggi ordinari alle prese con situazioni straordinarie” con una storia ambientata in una città del nord-est, un non-luogo mitteleuropeo, contaminato e innervato da tante etnie, pulsioni, sedimentazioni e dalle profonde radici ebraiche.

Il film, le cui riprese sono state effettuate a Trieste, è una coproduzione tra Italia e Polonia, prodotto da Movimento film e Agresywna banda, con Rai Cinema, in associazione con Notorious Pictures, che distribuirà il film in Italia a settembre 2020. Realizzato con il sostegno della direzione generale Cinema, Polish Film Institute e in collaborazione con Friuli Venezia Giulia Film Commission. Senza voler dare risposte, ci aiuta a interrogarci sulle origini dell’odio razziale e le sue conseguenze. Ed anche sulle contraddizioni dell’animo umano e la dilagante xenofobia. Nonostante l’emergenza sanitaria, la SIC si presenta con lo stesso corredo degli anni scorsi: 7 opere prime in concorso, due eventi speciali e una vetrina di cortometraggi. Uno degli eventi, il film di chiusura, realizzato con il contributo della DGCA, è The Rossellinis, diretto da Alessandro Rossellini. “che rimette al centro della discussione critica e teorica la necessità di un cinema impuro nell’accezione di Bazin, in grado di dialogare con il presente e la Storia. Un filo rosso che siamo orgogliosi di intrecciare con la nostra storia ultratrentennale”, sostiene il delegato generale Giona N. Nazzaro. Altro evento speciale un libro di immagini, The Book of Vision, film d’apertura diretto da Carlo S. Hintermann, prodotto da Terrence Malick e realizzato con il contributo della DGCA, melodramma sontuoso e lirico ambientato nel Settecento. La commissione di selezione che affianca Nazzaro è composta da Paola Casella, Simone Emiliani, Beatrice Fiorentino e Roberto Manassero. Gli altri film in Concorso alla SIC 35: 50 o dos ballenas se encuentran en la playa di Jorge Cuchi (Messico), Ghosts di Azra Deniz Okyay (Turchia, Qatar), , Bad Roads di Natalya Vorozhbyt (Ucraina), Shorta di Anders Olholm e Frederik Louis Hviid (Danimarca), Topside di Celine Held e Logan George (Usa), The Flood won’t come di Marat Sargsyan (Lituania) e concorrono al Premio di 5000 € assegnato da una giuria composta da Jay Weissberg, Wendy Mitchell e Eugenio Renzi. Inoltre al Premio Circolo del cinema di Verona, assegnato da una giuria composta dai soci under 35 del Circolo e al Premio Mario Serandrei Hotel Saturnia per il miglior contributo tecnico assegnato da una giuria composta da Marianna Cappi, Adriano De Grandis e Francesco Di Pace. L’immagine della locandina è affidata alla disegnatrice Fabiana Mascolo, autrice anche della graphic novel Ruggine. Ulteriori info nel sito internet www.sicvenezia.it

Una donna in costume rosso ripresa di spalle si tuffa ‘a bomba’ nel mare, fiduciosa, vitale. Il suo gesto è bloccato nell’attimo di sospensione che precede il contatto con l’acqua. È l’immagine 2020 delle Giornate degli Autori (2-12 settembre), promosse da ANAC e 100autori, che ben rappresenta lo stato d’animo di coraggiosa sfida di questa 17ma edizione, presieduta da Andrea Purgatori e di cui Giorgio Gosetti è il Delegato Generale e Gaia Furrer firma la direzione artistica della selezione.

Dieci i film in concorso (di cui cinque opere prime), tra cui la coproduzione Italia-Francia- Belgio Spaccapietre, unico film italiano in Concorso, girata in Puglia da Gianluca e Massimiliano De Serio, con Salvatore Esposito, il ‘Genny’ Savastano di Gomorra, qui in un film che racconta l’amore tra un padre e un figlio nelle terre del caporalato. Nel cast anche Samuele Carrino, Licia Lanera, Antonella Carone, Giuseppe Loconsole, Vito Signorile. Il film realizzato con il contributo della Direzione generale Cinema è una produzione La Sarraz pictures con Rai Cinema in coproduzione con Shellac (Francia), Take Five (Belgio), con il sostegno di Europa Creativa, Apulia Film Commission. Quattro gli eventi speciali: Guida romantica a posti perduti di Giorgia Farina (Amiche da morire, Ho ucciso Napoleone), un insolito road movie romantico attraverso l’Europa alla ricerca di luoghi dimenticati con un cast d’eccezione che vede, tra gli altri, Clive Owen, Jasmine Trinca, Andrea Carpenzano e Edoardo Gabbriellini; il ritorno al cinema del duo Rezza-Mastrella con Samp, epopea rituale di un killer di professione affetto da turbe psicologiche che tenta di curare con la musica; il ritratto firmato da Elisabetta Sgarbi di una band di liscio ferrarese-romagnola Extraliscio-punk da balera, guidata dal vulcanico Mirco Mariani con il clarinettista Moreno il Biondo e la voce di ‘Romagna mia’ nel mondo, l’Alain Delon della Romagna, Mauro Ferrara. Das Neue Evangelium di Milo Rau, con Marcello Fonte, ambientato tra i sassi di Matera dove il celebre drammaturgo e regista svizzero ha messo in scena il Vangelo come fosse una passione vissuta da un’intera civiltà. Undici i titoli selezionati nelle rinnovate Notti Veneziane – L’isola degli Autori (film di apertura Est di Antonio Pisu), tra cui il ritratto umano e politico Nilde Iotti, il tempo delle donne, film realizzato con il contributo della DGCA, da Peter Marcias attraverso immagini di repertorio, testimonianze di chi l’ha conosciuta e i suoi pensieri restituiti dall’attrice Paola Cortellesi. Un viaggio in compagnia di un’anima nobile, una figura scomoda ed emblematica del Novecento che ha segnato le tappe di una crescita collettiva e scandito il tempo delle donne. “Ho maturato l’idea di raccontare più che la figura politica, la donna e il suo tempo, Nilde Iotti e la grande capacità di motivare l’universo femminile e renderlo protagonista dal dopoguerra fino ad oggi”, ha sottolineato il regista. Il film di chiusura è firmato con il consueto stile spiazzante e irriverente da un regista di casa alle Giornate degli Autori come Bruce LaBruce che porta il suo Saint-Narcisse, fiaba pansessuale nel Canada libertario degli anni Settanta. Come da tradizione, i film della selezione ufficiale concorrono al Label di Europa Cinemas, al Premio del pubblico BNL – Gruppo BNP Paribas, al GdA Director’s Award assegnato dalla giuria ufficiale delle Giornate. Sono inoltre considerati per i premi collaterali della Mostra e per il Leone del Futuro riservato alle opere prime presenti in tutte le sezioni del festival. Per il terzo anno consecutivo, le Giornate degli Autori, in collaborazione con Isola Edipo, presentano “Il cinema dell’inclusione – Omaggio ai maestri e alle maestre del cinema internazionale” dedicato quest’anno alla regista Liliana Cavani. Per l’occasione, insieme a Isola Edipo, è stata organizzata una giornata in suo onore il 7 settembre con un incontro pubblico al Lido e la proiezione del film Il gioco di Ripley con JohnMalkovich al Teatro Goldoni di Venezia. Tra le collaborazioni, si rinnova l’appuntamento, alla vigilia della Mostra insieme a SNGCI, con Bookciak, Azione!; quello con Laguna Sud, che porta l’esperienza delle Giornate degli Autori e di ZaLab a Chioggia aspettando la Mostra “fuori dal palazzo” sotto le stelle d’agosto; quello del progetto Miu Miu Women’s Tales che conferma una speciale attenzione alla creatività femminile delle Giornate. A rendere possibili le Giornate degli Autori la Direzione Cinema del MiBACT, il Main sponsor BNL – Gruppo BNP Paribas, cui si affiancano Miu Miu per le giornate di “Women’s Tales” e la SIAE con il suo riconoscimento alla carriera; la Commissione Cultura del Parlamento europeo per il LUX Film Prize e il progetto “27 Times Cinema”; la piattaforma digitale MYmovies, i media partner CinecittàNews, Ciak, Cineuropa e Fred. Ulteriori info nel sito internet: www.giornatedegliautori.com

Mannarino, tra i maggiori cantautori italiani contemporanei, è il presidente di Giuria della IX edizione di Bookciak, Azione!, evento di pre-apertura delle Giornate degli Autori, in collaborazione con SNGCI. Il Premio, ideato e diretto da Gabriella Gallozzi, celebra l’intreccio tra cinema e letteratura attraverso i bookciak, corti ispirati a romanzi e graphic novel, realizzati da giovani filmmaker. La premiazione si svolgerà il 1° settembre al Lido di Venezia, durante la tradizionale serata di benvenuto alla stampa. Dopo la prima veneziana i bookciak vincitori andranno in tour per festival e premi, fino ad approdare a Parigi. Mannarino si aggiunge così al lungo elenco di presidenti di giuria che Bookciak ha avuto in questi anni, fatto di grandi nomi del cinema (Ettore Scola, Citto Maselli, Ugo Gregoretti, Gabriele Salvatores, Daniele Vicari) del teatro (Ascanio Celestini) della letteratura (Lidia Ravera) e dell’arte (Lorenzo Mattotti). Il musicista sarà affiancato da Wilma Labate, Teresa Marchesi e Gianluca Arcopinto, componenti della giuria permanente di Bookciak, Azione! La IX edizione del premio conferma le sezioni speciali Memory Ciak, in collaborazione con LiberEtà, Spi-CGIL e Premio Zavattini, quella di Rebibbia aperta alle allieve-detenute del Liceo artistico Enzo Rossi, interno al carcere romano e la nuova arrivata, Fuori sala, spazio di riflessione sul futuro, dopo quanto accaduto al pianeta. Il premio dopo la prima veneziana porterà in tour i bookciak vincitori attraverso un prezioso circuito di festival (Solinas, Festival PremioEmilio Lussu, Festa Cinema del reale, Le giornate della Luce, Cinema d’iDEA) che quest’anno toccherà anche Parigi (Vo-VF. Le monde en livres). Bookciak, Azione! è prodotto dall’Associazione culturale Calipso, Bookciak Magazine, col sostegno di MiBACT, MIAC, 8 e 1/2, Spi-CGIL, LiberEtà, Regione Lazio. In collaborazione con Giornate degli Autori, SNGCI, ANAC, Premio Zavattini, FICC, Nel Blu Studios. Col patrocinio di Biblioteche di Roma. RAI è mediapartner. Ulteriori info nel sito internet: www.premio-bookciak-azione.it