Il cinema vota il cinema. Ecco la filosofia che ha guidato Piera Detassis nella riforma (o forse sarebbe meglio dire rivoluzione) del David di Donatello. Nuova giuria, nuovo sistema di voto, nuove modalità di ammissione dei film con la candidabilità anche di titoli usciti per pochi giorni in sala e migrati velocemente sulle piattaforme on demand come Netflix e Amazon e un nuovo premio, il David dello spettatore, che andrà al film italiano che ha totalizzato il maggior numero di spettatori nell’anno.
L’edizione del “cambiamento” – la premiazione si terrà il prossimo 27 marzo e verrà trasmessa in diretta su Raiuno – è stata presentata stamattina nella sala Caravaggio, davanti a una platea affollata di giornalisti e addetti ai lavori, tra cui, in prima fila, Francesco Rutelli, Francesca Cima, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Edoardo De Angelis, membri del consiglio direttivo insieme a Domenico Dinoia, Francesco Ranieri Martinotti, Carlo Fontana, Nicola Borrelli e Giancarlo Leone.
“La polemica sollevata da Ficarra e Picone – ha spiegato Detassis – ha scatenato un putiferio. Candidati per Nati stanchi, si sono ritirati dal premio per protestare contro il sistema di voto. In questo modo si sono fatti portavoce delle critiche che erano arrivate da molte parti”. Successore di Gian Luigi Rondi alla presidenza dello storico premio del cinema italiano, giunto alla 64esima edizione, Detassis, anche direttore artistico della manifestazione, ha portato a termine una complessa operazione di restyling della giuria, pestando anche qualche piede. Da 2.148 membri si passa infatti a 1.559: gli 11 componenti del consiglio direttivo, 1.165 candidati e vincitori delle precedenti edizioni, 383 del gruppo Cultura e società (di questi 119 sono i nuovi entrati) con una certa attenzione alla parità (246 uomini e 137 donne).
Molto fa discutere il nuovo regolamento di ammissione al premio, rispetto al tema centrale delle produzioni Netflix e dintorni. A concorrere saranno i film di finzione italiani e stranieri usciti in Italia nel periodo 1° gennaio 2018 – 31 dicembre 2018, nelle sale cinematografiche di almeno 5 città, con una tenitura minima di 7 giorni. A partire dal 2020 la tenitura minima potrebbe essere ridotta a 3 giorni in caso di film programmati dalle sale cinematografiche con carattere di evento, purché in giorni feriali. Un modo per consentire di gareggiare anche ai film evento oppure a titoli passati sulle piattaforme: tra i protagonisti della prossima edizione ci dovrebbe essere anche Sulla mia pelle di Cremonini, film targato Lucky Red e Netflix, uscito in sala ma passato in contemporanea sulla piattaforma. Non potrà esserci invece L’amica geniale perché è a tutti gli effetti una serie tv.
Altra novità è l’abolizione del David al Miglior film della Comunità Europea. Ci sarà un unico premio, il David per il Miglior film straniero, che verrà votato già al primo turno per facilitare la presenza del cast alla cerimonia. Il premio “David Giovani”, destinato al miglior film italiano votato da una giuria nazionale di 3.000 studenti degli ultimi due anni delle scuole secondarie di II grado, si apre alla tecnologia: i film saranno visionati tramite una piattaforma (come accade già per la giuria principale) e saranno 30 quelli in lizza, scelti da Agiscuola, presieduto da Luciana Della Fornace, in sinergia con l’Accademia.
Dall’edizione 2019, una commissione formata da sette esperti, in carica per due anni, ha il compito di pre-selezionare i 15 documentari da sottoporre al voto della giuria per poi arrivare alla cinquina. Sono dieci invece i giurati del cortometraggio. A Gian Luigi Rondi sarà dedicato il premio David di Donatello per il Miglior regista esordiente. Un nuovo evento che riguarderà le sale e il coinvolgimento del pubblico sarà annunciato a breve.
Il regolamento e la composizione delle giurie dei cortometraggi e dei documentari sono disponibili sul sito dell’Accademia . Consultabile sempre sul sito anche la lista completa dei giurati.
Ulteriori info nel sito internet: www.cinecittalucemagazine.it