Durante la XI edizione del Festival Internazionale delle Nuove Generazioni – Piccolo Grande Cinema (Milano dal 31 ottobre al 10 novembre), la Fondazione Ente dello Spettacolo presenterà gli esiti degli studi e delle analisi al centro del Rapporto Cinema 2018, con un evento in programma il 9 novembre alle ore 18.00 presso la Biblioteca di Morando. Un’occasione per riflettere sul futuro del cinema, con un occhio particolare rivolto alle preferenze delle due classi anagrafiche più rappresentative tra coloro che seguono la settima arte: i millennials (i giovani dai 20 ai 30 anni) e gli over 60. Gli studi sul pubblico del cinema in Italia si limitano spesso a elencare numeri e percentuali dei biglietti venduti. Raramente lo spettatore viene profilato intrecciandone i dati anagrafici con la formazione, la professione, e le motivazioni delle sue scelte al botteghino. Lo ha fatto la Fondazione
Ente dello Spettacolo nella IX edizione del Rapporto Cinema denominato Spettatori, Strumenti, Scenari, con i contributi scientifici dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Interverranno per l’occasione il prof. Fabio Introini, professore associato di Sociologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha collaborato con il prof. Alessandro Rosina all’indagine dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo per la sezione del Rapporto relativa ai millennials, e la prof.ssa Mariagrazia Fanchi, professore ordinario di Media Studies and Cultural History presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha seguito la sezione relativa agli over 60. Condurrà l’incontro Simone Moraldi, Fondazione Cineteca Italiana e autore di una delle direttrici di approfondimento del Rapporto, intitolata Film Education in Italia e in Europa: un decennio vissuto pericolosamente. Il Rapporto Cinema 2018 (pagg.214) rinnovato nella visione complessiva, nella seconda parte del volume tratta delle opportunità di finanziamento per il comparto, per poi concludere con una analisi degli scenari presenti e futuri, con contributi di studiosi del settore. Il volume è stato curato da Mariagrazia Fanchi, Alessandro Rosina, Bruno Zambardino e Angela D’Arrigo. Il progetto si avvale del sostegno della Direzione Generale Cinema del MiBACT e della collaborazione di Istituto Luce-Cinecittà. Ulteriori info nei siti internet: www.cinetecamilano.it e www.entespettacolo.org
Giunta all’ottava edizione, la rassegna “A qualcuno piace classico” torna al Palazzo delle Esposizioni con 15 capolavori del passato, presentati come sempre in pellicola 35mm e a ingresso libero fino a esaurimento posti, per riscoprire sul grande schermo cineasti di genio come Ozu, Lynch, Dreyer, Preminger, Bresson, Boorman e molti altri. Promossa dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, dall’Azienda Speciale Palaexpo e da La Farfalla sul Mirino, la manifestazione ha preso il via martedì 30 ottobre alle 21 con un gioiello firmato da Woody Allen, La rosa purpurea del Cairo, omaggio alla magia di una Hollywood che non c’è più e al cinema come sogno a occhi aperti. La seconda proiezione in calendario è uno degli eventi speciali di questa edizione, La madre dei Re di Janusz Zaorski: capolavoro girato nel 1982 e bandito per anni dal regime comunista, verrà proiettato in una rara copia 35mm proveniente dall’archivio dell’Istituto Polacco di Roma, nell’ambito dei festeggiamenti per i cento anni della Polonia moderna. Tra gli altri eventi spiccano la serata dedicata a Per un pugno di dollari di Sergio Leone, in programma il 30 aprile 2019, giorno del trentennale della scomparsa del regista romano, e la proiezione di Sono nato, ma… film muto di Yasujirō Ozu, considerato tra gli esiti più alti del maestro giapponese e accompagnato dal vivo al pianoforte dal Maestro Antonio Coppola. Grande spazio avrà poi quest’anno il cinema americano degli anni ’70, con alcuni dei titoli memorabili di quella stagione eclatante, da Un tranquillo week-end di paura di Boorman al mitico (e introvabile) Pink Flamingos di John Waters, dall’esordio di Terrence Malick, La rabbia giovane, all’impegnato Conrack di Martin Ritt. La Hollywood classica sarà rappresentata da due dei suoi artefici più dotati, Preston Sturges con Lady Eva e Otto Preminger con Anatomia di un omicidio, mentre Perfidia di Robert Bresson e Gertrud di Dreyer terranno alta la bandiera del cinema d’autore europeo più intransigente. Per i “nuovi” classici scenderanno in campo infine tre titoli divenuti negli anni oggetto di culto: Velluto blu di David Lynch, La zona morta di David Cronenberg, tratto da Stephen King, e Il ventre dell’architetto di Peter Greenaway, che il 28 maggio chiuderà la rassegna anche con il suo formidabile omaggio alla bellezza immortale di Roma. Ulteriori info sul programma nel sito internet: www.palazzoesposizioni.it
Cinecittà si Mostra, l’esposizione permanente di Istituto Luce Cinecittà che permette al grande pubblico di entrare negli Studi di Via Tuscolana, vuole diventare maggiormente inclusiva e allargare l’esperienza di visita e conoscenza della Settima Arte al pubblico sordo. Da novembre sarà possibile prenotare nuovi percorsi didattici dedicati specificamente al pubblico non udente e promossi con un video ad hoc. I mitici Studi di Cinecittà saranno fruibili anche per le persone sorde, italiane e straniere, grazie all’attività mirata del Dipartimento educativo di Cinecittà si Mostra e la conduzione di educatori sordi specializzati direttamente in lingua dei segni: una lingua vera e propria che veicola i suoi significati attraverso un sistema codificato di segni delle mani, espressioni del viso e movimenti del corpo. I percorsi disponibili sono rivolti a diverse fasce di età, dedicati all’utenza libera, alle famiglie e alle scuole che hanno al proprio interno studenti sordi. E proprio per i ragazzi sono stati pensati anche laboratori in LIS (ovvero la lingua dei segni italiana) incentrati sulla tecnica del chroma key per i più piccoli dai 5 agli 11 anni e per gli adolescenti dai 12 ai 18, nonché visite animate dai 7 ai 14 anni per scoprire i set e visite guidate per tutti. Tutti i percorsi sono disponibili su prenotazione scrivendo a didattica@cinecittaluce.it Una nuova possibilità, in linea con gli obiettivi espressi dal Manifesto della Cultura accessibile a tutti del 2012, questa offerta da Cinecittà si Mostra per «leggere, sotto l’ottica dell’accessibilità, della fruibilità e della piacevolezza, tutti gli anelli connessi all’esperienza culturale, in modo da formare la catena dell’accessibilità, che deve consentire a chiunque di vivere un’esperienza culturale in modo appagante, soddisfacente, piacevole in condizioni di autonomia, comfort, sicurezza». Con questa importante novità Cinecittà si Mostra arricchisce l’attività 2018-2019 garantendo una fruibilità sempre maggiore degli Studi come spazio espositivo aperto a tutti, anche ai visitatori con bisogni speciali, ora in grado di godere di un eccezionale luogo di cultura e di storia, già apprezzato ogni anno da 90mila visitatori da tutto il mondo. Cinecittà si Mostra Via Tuscolana, 1055 – Roma Aperto tutti i giorni 9.30 – 18.30 (ultimo ingresso e chiusura biglietteria 16.30) Chiuso Martedì Per info: visit@cinecittaluce.it Per prenotazioni: didattica@cinecittaluce.it
Fino al 2 dicembre al Macro Asilo, la Terza Edizione di “Female Touch – Il tocco femminile nel cinema’.Una rassegna di 10 film e 10 incontri per approfondire con il pubblico l’aspetto del lavoro delle donne nell’audiovisivo. Un excursus dall’interno su quello che è il lavoro nelle diverse fasi di un film e su come il femminile interviene sull’opera. Per il terzo anno la rassegna è sostenuta dalla Regione Lazio e il patrocinio della direzione generale Cinema, e per la prima volta oltre alla sala di BLUE DESK il progetto è condiviso anche da due luoghi nevralgici della città: il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma e il Cinema Trevi – Cineteca Nazionale. Il Macro Asilo ospiterà anche la chiusura della rassegna, il 2 Dicembre, con il documentario di Wilma Labate Arrivederci Saigon che arriva in sala dopo l’anteprima veneziana mentre al Cinema Trevi ci sarà una serata interamente dedicata alla costumista Lina Nerli Taviani con due film – proiettati prima e dopo l’incontro – girati nello stesso anno ed entrambi ispirati dalle opere di Luigi Pirandello, Kaos dei Fratelli Taviani ed Enrico IV di Marco Bellocchio. A BLUE DESK le altre sette serate tra opere di finzione e documentari del panorama italiano ed un’opera tunisina che arriva direttamente dalle Giornate degli Autori di Venezia, dove ha trionfato nel 2015. Tutti importanti gli appuntamenti con le ospiti, tanti sguardi (e diversissimi) per continuare a dare voce al mondo prismatico del cinema. Il 17 Novembre il piacere e l’onore di ospitare la compositrice ottuagenaria Nora Orlandi, che oltre ad essere stata voce per alcuni temi di Ennio Morricone vanta anche l’inserimento di un suo brano nella colonna sonora di Kill Bill Volume 2. Ulteriori info nel sito internet: www.bluedesk.it
Cinquant’anni dal 1968 e una grande iniziativa nel mese di novembre per ricordarlo e sviscerarne i contenuti, nella dimensione contestualmente annessa al valore del documento audiovisivo. Dal 3 al 13 novembre a Roma la Fondazione AAMOD e la Fondazione GRAMSCI presenteranno IL SESSANTOTTO, seconda puntata de Il PROGETTO E LE FORME DI UN CINEMA POLITICO che l’anno scorso fu dedicata ai cento anni dalla rivoluzione russa, e che per questa edizione prevede una giornata di studi e testimonianze (rispettivamente alla Galleria Nazionale il 5 novembre e all’Università degli Studi Roma Tre il 12 e 13 novembre), oltre ad una corposa rassegna cinematografica (in programma per tutto il periodo tra Casa del Cinema e Cinema Trevi) che sarà introdotta da studiosi, registi e testimoni. Il ’68 fu decisamente un fenomeno mondiale – qualcuno lo paragonò al 1848 – che toccò tutti i continenti, sia pure in forme diverse. In Italia la rivolta degli studenti fece da detonatore ad altri movimenti sociali vecchi e nuovi, a partire da quelli operai e degli studenti medi, aprendo una stagione di mobilitazione durata un decennio. In questo quadro, uno degli aspetti che merita ancora di essere compreso appieno è senza dubbio lo straordinario uso delle immagini che fecero all’epoca i protagonisti di quel movimento o che scaturì da quel momento fondativo così fecondo e carico di promesse. In altre parole, il 68, che portò a un radicale ripensamento e in alcuni casi a una trasformazione dei rapporti sociali e dei valori culturali correnti in diversi ambiti della vita collettiva, lasciò un segno profondo anche nel cinema, nelle arti e più in generale nel modo di concepire e usare, a tutti i livelli, le immagini: non è un caso che la contestazione investì i luoghi classici della cultura e i modi della sua fruizione e vide protagonisti tantissimi artisti del teatro, del cinema, della musica delle arti visive. Quello che il gruppo di lavoro (Dario Cecchi, Marco Maria Gazzano, Antonio Medici, Domenico Monetti, Pietro Montani, Claudio Olivieri, Paola Scarnati, Giovanni Spagnoletti ed Ermanno Taviani) si propone di fare è di avviare un’indagine di ampio respiro, attraverso una rinnovata visione dei documenti e una discussione scientifica appropriata. Si tratta, da una parte, di riproporre l’ampio materiale audiovisivo sui e dei movimenti che si produsse negli anni attorno al ‘68; dall’altra, di ripensare la portata del ‘68 nel rinnovare gli stili e i linguaggi del cinema, sia di fiction sia documentario, sostenendo lo slancio creativo e il rinnovato bisogno di sperimentare formati d’immagine e formule narrative del tutto inedite.
È una stagione che merita oggi di essere “rivisitata” alla luce degli sviluppi successivi, nel cinema e non solo, ed il cui dirimente passaggio politico e culturale verrà inquadrato alla luce del recente, e ricco, dibattito storiografico su questi temi. IL SESSANTOTTO è un’iniziativa realizzata in collaborazione con: Casa del Cinema, Centro Sperimentale di Cinematografia, Cineteca Nazionale, La Galleria nazionale d’Arte Moderna, e Contemporanea, Sapienza Università di Roma, Università di Roma Tor Vergata e Università Roma Tre. Leggi il programma Sito ufficiale: www.aamod.it
Il Consiglio Nazionale del SNCCI, riunitosi a Roma domenica 28 ottobre, ha nominato la nuova Commissione di selezionatori della Settimana Internazionale della Critica per il triennio 2019-2021. Giona A. Nazzaro è stato confermato nel ruolo di Delegato Generale e guiderà la commissione formata da: Paola Casella, Simone Emiliani, Beatrice Fiorentino e Roberto Manassero. Il SNCCI augura buon lavoro alla commissione appena nominata e ringrazia per il prezioso lavoro svolto i membri uscenti Luigi Abiusi, Alberto Anile e Massimo Tria. Ulteriori info: www.cinecriticaweb.it