
800mila euro aggiuntivi per il 2020 in favore dei Festival del Cinema italiano che si svolgono all’estero. Lo stabilisce un emendamento alla manovra approvato in commissione Bilancio. Le risorse andranno ripartite con decreto del Ministro degli Affari Esteri, sentito il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.

La Cineteca Nazionale e la Casa del Cinema di Roma organizzano la rassegna Strade a doppia corsia – Itinerari della New Hollywood curata dalla critica cinematografica Elisa Battistini (Quinlan.it), promossa e realizzata assieme alla Conservatrice della Cineteca Nazionale, Daniela Currò, al Direttore della Casa del Cinema di Roma, Giorgio Gosetti, e resa possibile grazie al prezioso sostegno dell’Ambasciata Usa in Italia. La retrospettiva, che si terrà alla Casa del Cinema fino al 26 gennaio, è un viaggio nel cinema americano dalla seconda metà degli anni Sessanta fino alla seconda metà dei Settanta, un periodo di rinnovamento nato da un crocevia di elementi culturali, storici e produttivi. La grande ondata nota come New Hollywood o Hollywood Renaissance ha portato alla ribalta alcuni tra i registi più celebri della storia del cinema (come Martin Scorsese, Francis Ford Coppola o Brian De Palma), ma risulta oggi un po’ “confinata” alla notorietà di pochi grandi titoli e di pochi grandi autori. Se questo è stato un momento esemplare, lo si deve a tanti elementi: registi e sceneggiatori appassionati di cinema europeo che si sono cimentati a ridefinire contenuti e modelli produttivi; fautori geniali (un nome per tutti, Roger Corman) di film low budget e indipendenti dagli Studios, ma capaci di intercettare i desideri del pubblico; il numero enorme di titoli realizzati; la possibilità di mettere in scena situazioni o argomenti precedentemente tabù perché censurabili. Della New Hollywood spesso si crede di sapere tutto ma, come talvolta accade per i movimenti più riconosciuti, non solo non è vero ma si può anzi dire che a distanza di decenni se ne sappia sempre meno. Strade a doppia corsia si sviluppa lungo tre itinerari: il primo è un omaggio a Monte Hellman, geniale cineasta diventato poi riferimento per molti registi più giovani (come Quentin Tarantino di cui è stato produttore esecutivo per il suo esordio, Le iene). Il secondo, Gangster&Co., intende tracciare un percorso partendo da un titolo fondamentale della storia del cinema americano, Gangster Story (1967) di Arthur Penn,. Il terzo tragitto, Woman in US, è dedicato all’immagine della donna in quel periodo così innovativo ma molto incerto per quanto riguarda il ruolo del femminile di cui si ravvisa soprattutto una profonda crisi identitaria. A questo link il programma completo.
L’Associazione Nazionale Autori Cinematografici Anac inaugura una scuola di scrittura per il cinema e l’audiovisivo intitolata al suo storico socio Leo Benvenuti. Lo sceneggiatore che ha firmato 140 film – per ricordarne solo due citiamo Amici miei di Mario Monicelli e Compagni di scuola di Carlo Verdone – tra gli anni ‘80 e ‘90 tenne dei corsi di sceneggiatura nella sede dell’Anac, corsi nei quali si sono formate nuove generazioni di autori, tra gli altri Nicola Guaglianone e Gabriele Mainetti. La Scuola, diretta dal regista e sceneggiatore Umberto Marino, intende seguire le orme e l’impostazione di Benvenuti, il quale nella sede di via Principessa Clotilde impartiva lezioni gratuite con una forte matrice pratica ad una classe ristretta formata da studenti di diverse generazioni e di diversa provenienza regionale. “Abbiamo deciso preventivamente di mettere in palio 10 posti, per poter seguire con grande vicinanza e cura tutti i nostri futuri studenti”, spiega Umberto Marino. “Il criterio di selezione è stato improntato alla preminenza della scrittura. Abbiamo chiesto a chi volesse candidarsi dei requisiti minimi, consistenti sostanzialmente nell’aver raggiunto la maggiore età, senza porre un limite oltre il quale non si poteva partecipare alla selezione, questo perché era nostro interesse trovare studenti con un mondo da raccontare, cosa che magari nella loro vita non era stato possibile nell’età più giovanile”. Di fronte a 136 domande ricevute, la lettura di due elaborati (un soggetto di un lungometraggio e una scena dialogata tratta dallo stesso soggetto) ha ristretto la rosa a 32 candidati. Su questi si è esercitata una lettura incrociata che ha ridotto gli aspiranti a 22, i quali hanno incontrato la commissione formata da Umberto Marino e Francesco Ranieri Martinotti. In trenta minuti di colloquio per ogni candidato si è cercato di selezionare le persone che sono sembrate più idonee. Quindi, tenendo conto delle impressioni tratte da questi incontri e del numero veramente alto di candidati, si è deciso di elevare il numero dei posti disponibili da 10 a 12. I prescelti hanno origini e storie diversissime tra loro. Sono sei maschi e sei femmine, di età che vanno dai 21 anni della più giovane ai 40 della più grande, moltissimi hanno conseguito una laurea triennale, molti una magistrale. Il programma della Scuola, articolato in 300 ore di lezione e incontri, ha obiettivi semplici e ambiziosi: a giugno, grazie all’obbligo di frequenza di sette mesi, gli studenti sapranno ideare un soggetto e un trattamento, sapranno elaborare la presentazione di una serie e infine scrivere la sceneggiatura completa di un lungometraggio o di due episodi di serie TV. La scuola conta su un Comitato Scientifico di grande valore. “Abbiamo chiesto a Giuliano Montaldo, Pupi Avati, Carlo Verdone, Nicola Guaglianone, Gabriele Mainetti, Salvatore De Mola, Mariangela Barbanente, Daniele Costantini, Valentina Ferlan e Giancarlo Leone non solo di farne parte – dichiara Francesco Ranieri Martinotti, presidente della Scuola – ma anche di condurre alcune Lectio Magistralis che integreranno le lezioni settimanali. Inoltre, siamo grati a MIBACT, SIAE e APA per aver creduto nell’iniziativa ed aver contribuito alla sua realizzazione”. Ulteriori info: www.anac-autori.it

L’Istituto Giapponese di Cultura e Dynit organizzano fino al 12 marzo la rassegna Cineanimemania. Un breve viaggio nell’animazione degli anni 2000, con 10 film provenienti dalla JapanFoundation Film Library di Tokyo, dalla Cineteca dell’Istituto Giapponese e dall’ampio listino degli anime giapponesi distribuiti dalla Dynit, da sempre in prima linea nell’individuare film di qualità da proporre sul mercato nazionale. Unica incursione nel passato La leggenda del serpente bianco (Hakujaden) di Yabushita Taiji, primo lungometraggio animato a colori della storia del cinema giapponese: siamo nel 1958, una data divenuta storica in un Paese che più di ogni altro ha legato il suo nome a quello dell’industria dell’animazione, tanto che il giorno di uscita del film, il 22 ottobre, designa nel calendario nipponico la giornata celebrativa degli anime. In quasi tutti i film – dove non mancano elementi fantastici e un tocco di magia – i protagonisti delle storie sono bambini e adolescenti, chiamati a fronteggiare situazioni impreviste, superare difficoltà oggettive e soggettive e ponderare delle scelte finalizzate a trovare il proprio posto nel mondo. Tutte le proiezioni, fino a esaurimento posti, sono in versione originale sottotitolata. A questo link il programma completo.
Valentina Merli è la nuova responsabile di Locarno Pro e succede a Nadia Dresti, che continuerà a prestare il suo contributo al Festival in qualità di consulente per l’internazionale. Nata in Italia nel 1972 e laureata in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Bologna, Valentina Merli ha accumulato una pluriennale esperienza tra Francia e Italia lavorando per società impegnate nella produzione, nella vendita internazionale e nella distribuzione cinematografica, acquisendo una conoscenza approfondita delle dinamiche del mercato globale e dei suoi diversi attori. Nel 2018, ha co-fondato a Parigi la società di produzione indipendente Misia Films, attività che continuerà a svolgere collateralmente al nuovo incarico. Valentina Merli sarà affiancata dalla vice responsabile di Locarno Pro e responsabile di Open Doors, Sophie Bourdon. Nadia Dresti, a cui si deve la creazione e la crescita delle attività dedicate all’industria cinematografica, nonché già anche vicedirettrice artistica, resterà al Locarno Film Festival nel ruolo di consulente per l’internazionale. Così il presidente del Locarno Film Festival Marco Solari: “Lascia la Grande Dame del Locarno Film Festival. In questi vent’anni di mia presidenza, Nadia è stata una presenza insostituibile grazie alle sue competenze, la sua rete di relazioni e la sua voglia di guardare avanti. Senza di lei non ci sarebbe Locarno Pro come lo conosciamo oggi. Sono comunque felice che resti vicino al nostro Festival nel ruolo di consulente”. La direttrice artistica del Locarno Film Festival, Lili Hinstin ha commentato così: “Sono molto contenta che Nadia Dresti rimanga come consulente per l’internazionale, mentre Valentina Merli assumerà uno dei compiti più importanti al Festival, la responsabilità di Locarno Pro. Il Locarno Film Festival è un luogo strategico e vitale per il cinema d’autore, e Locarno Pro deve riflettere questa identità. Perché la vera sfida è consentire a questo tipo di cinema di fiorire, favorendo la continuità delle sue attività commerciali”. La 73esima edizione del Locarno Festival si terrà dal 5 al 15 agosto 2020 e Locarno Pro si svolgerà dal 6 all’11 agosto 2020.