La strada dei Samouni di Stefano Savona, con animazioni di Simone Massi, presentato quest’anno alla Quinzaine des Réalisateurs competerà alla 91ma preselezione degli Oscar grazie al premio Oeil d’or come Miglior Documentario ricevuto a Cannes. Il premio l’Oeil d’or come Miglior Documentario che viene assegnato ogni anno dal 2015 a Cannes, scelto tra tutte le categorie del festival (Selezione ufficiale, Concorso e Fuori Concorso, Un Certain Regard, Cortometraggi, Cannes Classics, Quinzaine des réalisateurs e Semaine de la Critique), è stato infatti inserito nell’elenco ufficiale dei premi idonei per la preselezione agli Academy Awards. È il primo e unico premio francese riconosciuto dall’Academy. Prodotto da Picofilms, Dugong Films con Rai Cinema, Alter Ego Production, in coproduzione con ARTE France Cinéma, ARTE France Unité Société et Culture, il film sarà nelle sale italiane nella prossima stagione distribuito dalla Cineteca di Bologna. Da quando la piccola Amal è tornata nel suo quartiere, ricorda solo un grande albero che non c’è più. Un sicomoro su cui lei e i suoi fratelli si arrampicavano. Si ricorda di quando portava il caffè a suo padre nel frutteto. Dopo è arrivata la guerra. Amal e i suoi fratelli hanno perso tutto. Sono figli della famiglia Samouni, dei contadini che abitano alla periferia della città di Gaza. È passato un anno da quando hanno sepolto i loro morti. Ora devono ricominciare a guardare al futuro, ricostruendo le loro case, il loro quartiere, la loro memoria. Sul filo dei ricordi, immagini reali e racconto animato si alternano a disegnare un ritratto di famiglia, prima, dopo e durante i tragici avvenimenti che hanno stravolto le loro vite. Stefano Savona, documentarista pluripremiato in Italia e nel mondo, palermitano trapiantato a Parigi, archeologo e antropologo, che dal 1999 realizza installazioni video (tra cui “D-Day”, presentato nel 2005 al Centre Pompidou) e gli apprezzati documentari “Primavera in Kurdistan” (2006), candidato al David di Donatello, “Piombo fuso” (2009), Premio speciale della giuria Cineasti del presente a Locarno, “Palazzo delle Aquile” (2011), insieme ad Alessia Porto ed Ester Paratore, vincitore del Grand Prix di Cinéma du Réel e “Tahrir Liberation Square” (2011), vincitore del David di Donatello e del Nastro d’Argento. Le animazioni sono di Simone Massi, uno dei più affermati animatori indipendenti italiani riconosciuto a livello internazionale, noto per disegnare a mano ogni singolo fotogramma dei suoi cortometraggi che hanno girato in più di 60 paesi del mondo dove hanno raccolto più di 200 riconoscimenti, già autore di cinque edizioni della sigla e del manifesto del Festival di Venezia. La sceneggiatura è di Stefano Savona, Léa Mysius, Penelope Bortoluzzi; la fotografia di Stefano Savona; il suono di Jean Mallet, Margot Testemale; il montaggio di Luc Forveille; la musica di Giulia Tagliavia. Il film ha ottenuto il sostegno di Eurimages, Cnc, MibacT – Direzione Generale Cinema, Ciclic, Regione Marche – Marche Film Commission, Île de France, Cineteca di Bologna, Trentino Film Commission, Regione Lazio, Luca Rossi per Produttori Associati e Fondazione Piano Terra Onlus. Le vendite internazionali sono di Doc & Films International; la distribuzione internazionale è a cura di Jour2Fête.
“C’era una volta Sergio Leone”, parafrasando i titoli dei suoi celebri film, così s’intitola una grande mostra promossa dalla Cinémathèque Française a Parigi, dal 10 ottobre al 27 gennaio 2019, curata dalla Cineteca di Bologna. Le due cineteche lo hanno annunciato al festival Il Cinema Ritrovato a Bologna, durante la proiezione in piazza Maggiore di C’era una volta il West (1968) in onore del cinquantenario. Nato e morto a Roma (1929-1989), Leone è stato attore, sceneggiatore e produttore, oltre che regista di 7 film (dal 1961 al 1984).La mostra sarà l’evento centrale dell’omaggio che la Cinémathèque Française gli dedicherà e che comprende anche una retrospettiva e la pubblicazione del volume La rivoluzione Sergio Leone a cura di Christopher Frayling e di Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna. “Ripensando al suo apprendistato – ha sottolineato Farinelli – Leone ricorda: ‘Ho imparato più da De Sica in poche settimane di lavoro che negli anni successivi in cui ero pagatocome assistente dei grandi registi americani‘.
Gli italiani spendono di più per lo spettacolo (+0,71%) e il volume d’affari cresce (+4,45). Ma parallelamente diminuiscono le attività (-2,56%) e gli ingressi (4,31%). E nel contrasto, aumenta il prezzo dei biglietti (+5,25%). A raccontarlo sono i dati 2017 dell’Annuario dello Spettacolo di Siae, il più grande database del settore che ogni anno fornisce una panoramica su spesa e presenza del pubblico a cinema, teatro, concerti, stadi, sale da ballo, mostre in Italia. “Un quadro – commenta il presidente della Siae, Filippo Sugar – che conferma le potenzialità del comparto con organizzatori sempre più professionali, investitori privati che credono nel ‘mezzo’ spettacolo per diffondere il loro marchio, consumatori attenti ed esigenti”. Ma anche, dice, “un mix che va alimentato, dando voce a nuovi autori, supportando le nostre produzioni, allargando le possibilità di fruizione degli spettacoli ad una più ampia fascia di popolazione anche attraverso una battaglia decisa al secondary ticketing”.Un anno ‘contrastato’ dunque, il 2017 dello spettacolo in Italia. Il volume d’affari è, infatti, cresciuto più del 2016 (+4,45% contro il +3,18% del 2016 su 2015), superando nelle performance altri settori economici. Ma il 2017 sembra anche l’anno degli eccessi: da un lato il crollo del cinema che, ha perso oltre 14 milioni di spettatori (orfano di Checco Zalone, il cui Quo vado fu visto da quasi 10 milioni di persone, mentre il film più seguito nel 2017 è stato La bella e la bestia con 3,4 milioni di biglietti), dall’altro il record mondiale di Vasco Rossi a Modena e le buone performance di lirica, balletto e sport. Scendendo nel particolare dei dati che coprono 14 mesi, da gennaio 2017 a febbraio 2018, il cinema perde sotto tutte le voci: -2,61% numero di spettacoli, -12,48% ingressi, -10,88% spesa al botteghino, -9,55 spesa del pubblico, -9,59% volume d’affari. In deciso aumento le presenze (+36,90%), parametro, però, poco indicativo in questo settore. Ulteriori info nel sito internet: www.siae.it
Nell’ambito dell’Estate romana ancora fino al 27 settembre, l’Associazione Methexis, in collaborazione con le Biblioteche di Roma e il MedFilm Festival, organizza L’Estate in biblioteca, il Cinema legge il mondo, una rassegna di 20 film tra lungometraggi e cortometraggi che avrà luogo presso le Biblioteche di Roma: Valle Aurelia, Goffredo Mameli, e presso le Biblioteche in carcere di Rebibbia Femminile, Rebibbia Terza Casa, IPM Casal del Marmo. Per fare un buon film ci vuole una buona idea – afferma il direttore artistico della manifestazione, Ginella Vocca – e L’Estate in biblioteca è una rassegna di film d’autore che fanno venire buone idee. Le biblioteche comunali di Roma sono il luogo ideale. Perché proiettano cultura nei quartieri della Capitale. Perché nelle biblioteche comunali va in scena tutti i giorni la voglia di sapere. Con l’obiettivo di fornire delle chiavi di lettura sul mondo d’oggi, l’Estate in biblioteca propone una narrazione plausibile, per stimolare ragionamenti pubblici e per capire come dare risposte al disagio che cerca il riscatto, all’emarginazione che trova consapevolezza, alla ghettizzazione che vede la liberazione e alla miseria, che alla disperazione preferisce la dignità. Il cinema legge il mondo, perché il mondo ci guarda e ci riguarda: dalla Norvegia al Marocco, dalla Spagna al Belgio, passando per la Siria, l’Algeria, la Tunisia, Israele e la Croazia, fino all’Italia, la rassegna entra dalle biblioteche comunali per arricchirne l’offerta culturale con una panoramica varia e interessante della produzione cinematografica contemporanea, attraverso una pluralità di linguaggi, formati e generi, al fine di valorizzare forme espressive meno presenti nell’offerta cittadina come i cortometraggi. Le proiezioni saranno precedute da un “AperiCinema”, incontri di approfondimento sui temi proposti dal film del giorno, con gli interventi di Mario Sesti, Giona A. Nazzaro, Federico Pontiggia, Veronica Flora e Alessandro Zoppo.
Tra i film programmati, ben figurano i finalisti del Premio Lux 2017, l’iniziativa del Parlamento europeo nata per difendere la diversità e sostenerla come valore fondativo dell’Europa attraverso la cultura e l’educazione, Summer 1993 di Carla Simón, candidato all’Oscar nel 2018 come miglior film straniero per la Spagna; A Ciambra di Jonas Carpignano, il film rivelazione dell’ultima stagione e candidato all’Oscar 2018 per l’Italia; Sami Blood di Amanda Kernell, percorso di ricerca identitaria della giovane protagonista, appartenente alla comunità Sami, vittima di discriminazione; La Bella e le Bestie, ultima opera della regista rivelazione tunisina Kaouther Ben Hania; Veleno di Diego Olivares, il racconto di resistenza di una famiglia di contadini campani e L’intrusa di Leonardo Di Costanzo, che affronta il tema della criminalità da una prospettiva originale. La Rassegna propone due serate dedicate ai cortometraggi, occasione unica per godere di 16 “piccoli” capolavori, tra cui Into the Blue, presentato alla Berlinale e vincitore dell’ultima edizione del MedFilm Festival. Nelle Biblioteche degli istituti di pena, insieme a Sami Blood, due titoli italiani che affrontano con originalità e intelligenza il tema della criminalità e del riscatto: Il più grande sogno di Michele Vannucci e Ammore e Malavita dei Manetti Bros. L’Estate in biblioteca entra in carcere insieme ai protagonisti dei film, le proiezioni saranno infatti accompagnate dai Manetti Bros e dal cast del film di Vannucci, offrendo ai detenuti cinema di qualità e l’opportunità di confronto e dialogo con i protagonisti dei film in programma. Scarica la brochure qui. Ulteriori info nel sito internet: www.medfilmfestival.org
I finalisti del Premio Franco Solinas 2018 che per la prima fase di selezione concorrono all’assegnazione del Premio Franco Solinas Miglior Soggetto di 1.000 euro sono: Di Sabbia (titolo originale Per tutto il tempo) di Claudia De Angelis; Elio e il diluvio (titolo originale Superboy) di Francesca Marino e Tommaso Renzoni; La piazza degli schiavi (titolo originale Masslo) di Paolo Piccirillo e Luca Di Molfetta; Ma’ (titolo originale Di Notte) di Pier Lorenzo Pisano; Maria porta scompiglio (titolo originale La sorella di Gesucristo) di Oscar De Summa; Pietro e i metalli (titolo originale Le proprietà dei metalli) di Antonio Bigini; Tempo, dubbi e farfalle (titolo originale Calcinculo) di Maria Teresa Venditti e Lucia Giovenali; Tutti i cani muoiono soli (titolo originale Rudi) di Paolo Pisanu e Gianni Tetti. I Finalisti parteciperanno al Laboratorio di Alta Formazione della Bottega Creativa del Premio Solinas della durata massima di tre mesi e lavoreranno allo sviluppo del progetto con i Giurati della Prima Fase. Al termine del percorso di sviluppo, consegneranno la sceneggiatura che verrà inviata a una Seconda Giuria che selezionerà, a proprio insindacabile giudizio, il Vincitore del Premio Franco Solinas Miglior Sceneggiatura di 9.000 euro e il vincitore della Borsa di Studio Claudia Sbarigia del valore di 1.000 euro, dedicata a premiare il talento nel raccontare i personaggi e l’universo femminile. Maggiori informazioni sul sito http://www.premiosolinas.it/
PostKino un cinema itinerante che inizia il suo viaggio ad agosto in Puglia: 6 tappe dove l’esperienza cinematografica è trasformata in una ricerca sensoriale. Proiezioni che prendono vita al di fuori delle sale, sul mare o in campagna, a volte in piccoli borghi che sono del tutto sprovvisti di un cinema: un film in un contesto scenografico ma anche una degustazione tematica che durante ogni appuntamento accompagna la visione. Per perdersi ed emozionarsi. Gli appuntamenti si svolgono in contesti sempre diversi: c’è una torre che in tempi antichi ospitava i Cavalieri Templari, un ipogeo nel cuore di una città vecchia, c’è una masseria in Valle d’Itria dove si allevano i cavalli più eleganti della Puglia, una terrazza vista mare, un chiostro monumentale e un lido sul lungomare. Da nord a sud della Puglia, PostKino attraversa tanti luoghi raccontando storie presenti e passate, moltiplicando le emozioni che gli stessi luoghi possono sprigionareattraverso allestimenti, luci e suoni. Il programma coinvolge tre filoni principali: Oniric Dreams – Storie d’amore, incontri e promesse; Future is now – Galassie sconosciute, mondi inesplorati, civiltà abbandonate; Ladylike Horror – Suspence e horror senza tempo. Ulteriori info nel sito internet: www.postkino.it