Tra i 17 film vincitori al Torino Film Festival 34 conclusosi il 26 novembre scorso nella sezione Italiana Doc vince come Miglior Film Saro di Enrico Maria Artale mentre una Menzione Speciale va a A bitter story di Francesca Bono. Il documentario di interesse culturale realizzato con il sostegno della Direzione Cinema, Moo Ya di Filippo Ticozzi vince invece il Premio della Giuria composta da Eleonora Danco, Luciano Rigolini e Marcello Sannino.
Nell’ambito del programma FrameWork al 9°Torino Film Lab, l’opera seconda di interesse culturale di Duccio Chiarini L’Ospite, già realizzata con il sostegno della Direzione generale Cinema,tra i 9 progetti presentati in una fase già avanzata di sviluppo e presto in pre-produzione, vince uno dei TFL Production Award conferiti dalla Giuria internazionale presieduta da Alberto Barbera, direttore della Mostra del Cinema di Venezia, presidente dell’Advisory Board del TFL, e formata da Monia Chokri (Canada), attrice e regista, Hanaa Issa (Libano/Canada), direttrice del settore Strategy & Development del Doha Film Institute; il regista/produttore e Alumnus del TFL Oscar Ruíz Navia (Colombia), e il produttore Jožko Rutar (Slovenia). Il bilancio finale del TFF34 è di tremila spettatori in più che si aggiungono ai 75mila della precedente edizione. La prossima è prevista dal 24 novembre al 2 dicembre 2017.
Bene anche il bilancio finale di Short Film Market, il mercato del corto che si è svolto per la prima volta al 34° Torino Film Festival, nato da un’idea di Jacopo Chessa, attivo direttore del Centro nazionale del cortometraggio. Per tre giorni, dal 18 al 20 novembre, gli operatori del settore hanno avuto modo di incontrarsi e confrontarsi, di vedere cortometraggi, anche grazie a una video library, di fare incontri one-to-one, pitch e di prendere parte a eventi dedicati ai diversi progetti. Il corto è stato non solo un fenomeno culturale ma ha trovato una valenza economica con trenta buyers internazionali invitati a scoprire le novità.In particolare con Oltrecorto sono stati presentati cinque corti come nucleo di futuri lungometraggi o serie tv, tra questi gli italiani La partita di Francesco Carnesecchi e Christian di Roberto Saku Cinardi. I progetti selezionati avranno a disposizione dei tutor che ne seguiranno lo sviluppo futuro dando valutazioni precise. Si è parlato anche di sostegno che arriva da fondi regionali, europei e dallo Stato. E se nella nuova legge,come sottolinea Jacopo Chessa, la parola cortometraggio non c’è, i decreti attuativi potrebbero dare spazio proprio al tema della diffusione, che è il tallone d’Achille per questo settore. Certo, non si può tornare alla programmazione obbligatoria prima dei lungometraggi, come negli anni ’50, ma la promozione va ripensata in modo organico, magari con un ufficio ad hoc a Luce Cinecittà. Ulteriori informazioni nei siti internet: www.torinofilmfest.org ; www.torinofilmlab.it e www.centrodelcorto.it