
La parola “addolorati” per il nuovo stop al cinema, “pur sapendo che è stata certamente una decisione del governo difficile e sofferta”, sta insieme a “provati”: “siamo una delle categorie più colpite”, dice all’ANSA Luigi Lonigro, presidente della sezione distributori dell’Anica oltre che direttore di 01, commentando il nuovo Dpcm che ha fermato tra l’altro anche le sale cinematografiche. “Come distributori non abbiamo mollato mai, credendo alla riapertura dopo il lockdown con tutti i grandi rischi che ha comportato, con i danni economici pesanti avuti senza recuperare nemmeno le spese di copia e lancio. La salute prima di tutto e dunque non contestiamo le decisioni, speriamo che la politica onestamente ci tenga nella giusta considerazione nei ristori come non è accaduto nella prima ondata. Eravamo pronti con Ritorno al crimine di Massimiliano Bruno e poi più avanti con Verdone, con Freaks Out di Mainetti, con Diabolik dei Manetti Bros e con tanto altri film a investire ancora sull’uscita in sala, ora questo secondo stop è certamente una doccia fredda. Ma noi siamo ostinati: il cinema italiano lo si rivedrà in sala”, aggiunge Lonigro. Le politiche di streaming, fortemente perseguite dagli studios americani, “sono sopra le nostre teste, sono scelte globali accelerate da società spesso proprietarie anche di piattaforme. Ma noi nella programmazione in sala da fine ottobre a dicembre già non facevamo grande affidamento sul cinema americano degli studios, assente da Tenet, ma puntavamo sui film italiani. E da lì ripartiremo”. Vedi anche Anec: disapprovazione per decreto deroghe