Enrico Medioli è stato un intellettuale complesso e duttile, che ha saputo interpretare e intrecciare letteratura e cinema con sapienza ed equilibrio, con una costante attenzione al mutare dei gusti del pubblico, modulando linguaggi e soggetti con sensibilità e attenzione. Perché scrivere una sceneggiatura è molto più che offrire dei materiali grezzi nelle mani di un regista. Questo libro, uscito nel 2015 al volgere dei suoi novant’anni, prima della sua recente scomparsa nell’aprile scorso nella sua casa di Orvieto, è stato un primo tentativo di messa a punto della sua ricchissima produzione e un omaggio a cura di Roberto Mancini e della figlia Francesca Medioli che, molti tra coloro che l’hanno conosciuto e apprezzato in questo volume, tra gli altri Irene Bignardi, Inge Feltrinelli, Carla Fendi, Giuliano Ferrara, Umberto Orsini, Gianluigi Rondi, Franca Valeri, hanno voluto tributargli. (2015, pagg. 144; AskaEdizioni Collana Viaggio in Italia). Ulteriori informazioni nel sito internet: www.askaedizioni.it
Enrico Medioli, autore di capolavori come C’era una volta in America, Rocco e i suoi fratelli, La caduta degli dei, Il Gattopardo. In particolare va ricordato il sodalizio con Luchino Visconti che conta ben sette film: oltre ai citati, anche Ludwig, Gruppo di famiglia in un interno, L’innocente e Vaghe stelle dell’Orsa. Ha vinto il Nastro d’Argento nel 1961 per la sceneggiatura di Rocco e i suoi fratelli e nel 1969 ha ottenuto una candidatura all’Oscar con La caduta degli Dei.
Nato a Parma nel 1925, dopo aver collaborato con Visconti, ha scritto film come La ragazza con la valigia (1961) di Valerio Zurlini, La storia vera della signora delle camelie (1981) di Mauro Bolognini, C’era una volta in America (1984) di Sergio Leone, Gli occhiali d’oro (1987) di Giuliano Montaldo, Oltre la porta (1982) di Liliana Cavani.
Figlio di una famiglia di costruttori, era destinato a studiare architettura ma poi a causa di una malattia finì in sanatorio, nella stessa stanza in cui Thomas Mann scrisse La montagna incantata, dopo due inverni trascorsi lì capì che il lavoro di famiglia non faceva per lui e scelse di andare a Roma dove cominciò a tradurre e a scrivere, tra i suoi maestri c’era stato il poeta Attilio Bertolucci, padre di Bernardo e Giuseppe.
Nella seconda parte della sua carriera si dedicherà soprattutto alla scrittura di sceneggiati televisivi da La Certosa di Parma (1982) di Mauro Bolognini alle miniserie tv Lux come Cime tempestose (2004), La baronessa di Carini (2007), Guerra e pace (2007). L’ultimo lavoro è stato quello dedicato alla stilista Coco Chanel (2008).
A lui è dedicato anche un documentario, Ritratto di sceneggiatore in un interno di Rocco Talucci, in cui si analizza il suo lavoro attraverso testimonianze sue e di persone che hanno lavorato con lui come Piero Tosi, Claudia Cardinale, Franca Valeri.