“Ugo Tognazzi, ridere è una cosa seria” di Chiara Ricci

Una biografia per celebrare l’attore in occasione dei 100 anni dalla nascita. Ugo Tognazzi. Attore, mattatore, antieroe, regista, cuoco… i mille volti di un artista che, in circa cinquantacinque anni di carriera, si è diviso tra teatro, cinema, televisione e cucina. Thomas Robsahm, Ricky, Maria Sole e Gianmarco Tognazzi, Italo Moscati, Maurizio Costanzo, Orietta Berti, Ugo Gregoretti, Arturo Brachetti, Corinne Clery… sono soltanto una parte di coloro che hanno partecipato a questo libro impreziosendolo dei loro ricordi e dei loro racconti. “Ugo Tognazzi, ridere è una cosa seria” desidera essere un inno alla comicità, al talento, al cinismo e ai numerosi volti dell’attore considerato tra i moschettieri della nostra “commedia all’italiana” (assieme a Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Nino Manfredi e Monica Vitti) e l’unico tra tanti ad aver rivendicato il sacrosanto “diritto alla cazzata”. Perché ridere è una cosa seria! (anno 2022, 196 pagg. edizioni Sabinae)
Vedi anche Lo speciale dell’Archivio Luce
Rapporto tra Festival e Territorio: l’analisi in un libro bianco dell’AFIC sostenuto dalla DGCA

Una ricerca di AFIC – Associazione dei Festival Italiani di Cinema realizzata con il sostegno della Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura e grazie al contributo di 72 festival associati è stata presentata lo scorso 18 marzo presso la Casa del Cinema di Roma alla presenza dei direttori di tre festival internazionali (Carlo Chatrian per la Berlinale, Giona Nazzaro per il Festival di Locarno e Karel Och per quello di Karlovy Vary), i registi-produttori Marco e Antonio Manetti e la presidente di Italian Film Commissions, Cristina Priarone, Bruno Zambardino per la DGCA e la Presidente di AFIC, Chiara Valenti Omero.
Il libro bianco si intitola Spazio Festival, quali nuovi territori? ed è stato curato da Joana Fresu de Azevedo insieme ad altri sette partecipanti.
A fotografare il rapporto tra il territorio e le iniziative culturali, intervengono alcuni dati piuttosto significativi quali la percentuale di contributi regionali (80,6%) e quella dei comuni direttamente interessati (60,3%) assegnati nel 2021 ai festival di cinema; i contributi erogati dalle film commission abilitate a intervenire a favore dei festival si fissano oggi al 22,2% e solo il 4,2% viene invece da altre realtà locali. Spicca invece il sostegno del Ministero della Cultura, che premia l’84% delle manifestazioni giudicate di interesse tra quelle che hanno partecipato all’indagine. Al contrario, l’investimento privato a favore del comparto promozionale dell’audiovisivo risulta carente, con una percentuale in media inferiore al 50%, sicché il 62,5% dei festival analizzati si regge ancora in prevalenza sui contributi pubblici, nazionali e locali. Il 66,6% dei festival ha organizzato eventi legati al mondo professionale (industry) e il 90,1% si è impegnato in attività legate alla manifestazione nel corso dell’intero anno. “C’è sicuramente molto da fare – ha dichiarato Chiara Valenti Omero, presidente AFIC – nel dare il giusto valore alle realtà territoriali senza le quali nessun festival o iniziativa culturale trova pienamente la sua identità e nessun territorio trova questa stessa identità se è privo di un tessuto culturale originale. Tutto questo non può prescindere dal sostegno pubblico che attesta la qualità delle nostre manifestazioni e in questo senso va il lavoro della nostra associazione da oggi in poi”. La ricerca Spazio Festival è disponibile a questo link.
Renato Rascel. Un protagonista dello spettacolo del Novecento
di Elisabetta Castiglioni

Autore originale, interprete raffinato e inconfondibile cantante, Renato Rascel seppe creare nelle sue imprevedibili performance un personalissimo stile, giocoso e riflessivo, incanalato sul fil rouge del surrealismo. Forte di questo inequivocabile stile e del suo talento di “one man show”, l’eclettico Rascel si è districato con nonchalance tra avanspettacolo, rivista, commedia musicale, prosa, cinema, televisione, musica leggera. Il suo personaggio stralunato e fanciullesco ha attraversato i più diversi generi dello spettacolo, instaurando un dialogo immediato col pubblico, spaziando dall’umorismo del “Corazziere” alla poetica dell’assurdo di Beckett e Jonesco, dalle commedie musicali di Garinei e Giovannini a evergreen come Arrivederci Roma. Elisabetta Castiglioni ci conduce in un viaggio nella storia dello spettacolo italiano, analizza le singole opere di Rascel, rivela i retroscena della sue creazioni e ne delinea la poetica. Una biografia artistica per riscoprire il “Piccoletto” e comprenderne la grandezza. Elisabetta Castiglioni (Roma) è dottoressa di ricerca in Storia, teoria e tecnica del teatro e dello spettacolo, giornalista, critica e promoter culturale. Tra le sue pubblicazioni scientifiche: Le regie liriche di Luca Ronconi; Su “Totò” di Roberto Escobar; Renato-Rascel, immagini di scena; Quel piccoletto grande grande. Si è occupata, come curatrice artistica, delle manifestazioni realizzate in occasione del decennale della scomparsa di Rascel. Da oltre vent’anni svolge con l’agenzia intestata a suo nome attività di ufficio stampa, pubbliche relazioni e promozione di artisti, progetti ed eventi culturali. (anno 2022, pagg400, Iacobelli editore)