Tonino Delli Colli, mio padre: Tra cinema e ricordi di Stefano Delli Colli
Negli 80 anni dalla nascita di Cinecittà, che sono anche gli 80 anni dall’ingresso di Tonino Delli Colli negli stabilimenti di via Tuscolana 1055 −, Stefano Delli Colli, figlio del grande direttore della fotografia, rende omaggio al padre raccontandone, dal suo personale punto di vista, l’avventura cinematografica. Dal fervore degli anni ‘50 alla grande stagione al fianco di Pier Paolo Pasolini, da Sergio Leone a Federico Fellini, passando per Monicelli, Annaud, Polanski, Ferreri e tanti altri grandi registi, il racconto dell’autore, a tratti commosso, ci restituisce la memoria della parabola di uno dei “pionieri” della fotografia del cinema italiano. Un omaggio al suo grande mestiere, al suo naturale istinto fotografico, alla sua umiltà e umanità. Il racconto è arricchito da oltre 100 foto di scena e personali (1941-2005) selezionate per la gran parte dall’immenso archivio paterno . Una carrellata di immagini della vita trascorsa sul set con registi, attori, assistenti, maestranze che lo hanno accompagnato in tanti anni. C’è poi una sezione di testimonianze alla quale hanno contribuito amici, colleghi, tecnici, registi, attori, costumisti e scenografi: Adolfo Bartoli, Roberto Benigni, Adriana Berselli, Nicoletta Braschi, Gabriella Caporicci, Pasquale Cuzzupoli, Laura Delli Colli, Roberto Faenza, Elda Ferri, Dante Ferretti, Giancarlo Giannini, Peppe Lanci, Raffaella Leone, Sergio Salvati, Stefania Sandrelli, Giuseppe Scaramuzza, Marco Sperduti , Carlo Tafani e Lina Wertmuller . Presentato nelle stanze della Roma Lazio Film Commission all’Auditorium durante la recente Festa del Cinema di Roma. La prefazione è di Vittorio Storaro. (editore Artdigiland,pagg.258, anno 2017) ulteriori info nel sito internet: www.artdigiland.com
A.O. Scott – forte dalla sua esperienza di critico cinematografico per il New York Times – mostra come il pensiero critico dia forma tanto alla creazione artistica quanto all’azione civile o ai rapporti interpersonali. Con humour tagliente, propone esempi eruditi e vivaci aneddoti: riafferma l’imperativo poetico di Rainer Maria Rilke «Devi cambiare la tua vita»; osserva pensoso le code per assistere alle performance di Marina Abramovich; ricorda il tragico destino critico di Keats e Melville; affronta le furibonde reazioni di chi, come Samuel L. Jackson, si ribella alle sue recensioni. Elogio della critica, sfiorando il memoir e il trattatello filosofico, ci regala una piccola guida per sopravvivere al nostro tempo: una celebrazione dell’arte e dell’immaginazione che riflette sul nostro istinto a coltivare il piacere, un manifesto contro la pigrizia e la stupidità e una cartografia per farsi largo tra i dubbi che riguardano la nostra esperienza. Perché criticare significa ascoltare il messaggio di bellezza e libertà che giunge dall’arte, e tentare di farlo proprio nella vita di tutti i giorni. A.O. Scott (1966) è un giornalista americano a capo della sezione di critica cinematografica del New York Times. (Il Saggiatore editore, pagg255, anno 2017). Ulteriori info nel sito internet: www.ilsaggiatore.com