In libreria “Le grandi donne del cinema” di Marta Perego che racconta le storie di 30 star del cinema che hanno lasciato (o stanno lasciando) un segno sia per i ruoli che hanno interpretato sia per le loro scelte di vita. Audrey Hepburn, Ingrid Bergman, Vivien Leigh, Anna Magnani… E ancora Kate Winslet, Emma Watson, Jennifer Lawrence, Valeria Golino. Che cosa hanno in comune queste donne così diverse tra loro? Un talento speciale, l’adorazione dei fan, una carriera strepitosa, storie d’amore che hanno fatto sognare. Ma anche dolori segreti e sacrifici nascosti all’occhio dei media, la forza di non scendere a compromessi, l’impegno civile o umanitario, la determinazione nel tracciare la propria strada in un ambiente dominato, di fatto, dagli uomini. “Questo libro parla delle donne del cinema. Quelle donne che hanno cambiato, e stanno cambiando, l’immaginario femminile attraverso i personaggi che hanno interpretato e le vite che hanno condotto – spiega l’autrice – Ho deciso di sceglierne alcune, quelle che hanno rappresentato qualcosa per me e per il periodo in cui sono vissute. Quelle che più di altre hanno segnato un tracciato che film dopo film, personaggio dopo personaggio, ha modificato l’immagine della donna, non solo sul grande schermo, ma anche nella vita reale. Donne che sono state ribelli, libere, rivoluzionarie. Che hanno affrontato difficoltà e ostacoli con coraggio e determinazione – conclude la Perego – Che hanno amato, osato, sbagliato, ma sono diventate un esempio. Perché il cinema ci ha aiutato a essere le donne che siamo”. (De Agostini editore; Anno 2019; pp. 320)
“Esattamente come la Bibbia, il cinema non appartiene agli esperti, ma a tutti”, afferma Peter Ciaccio, pastore valdese, teologo protestante e studioso dei rapporti tra cultura pop e fede, l’autore ha dedicato un libro proprio al rapporto tra Bibbia e cinema. Edito da Claudiana il volume racconta la meravigliosa storia del proficuo connubio che ha fornito all’industria cinematografica una chiave narrativa universale con cui parlare a milioni di spettatori. “Sia la luce. E la luce fu. Accade nella Creazione e accade nelle sale cinematografiche quando un fascio di luce attraversa il buio per portare sullo schermo una storia: simbolica coincidenza che induce a riflettere sul rapporto tra questi due ambiti. Non solo il cinema ha preso a piene mani dal testo biblico storie popolari da raccontare, ma è intervenuto direttamente sull’immaginario degli spettatori, mostrando, per la prima volta in migliaia di anni, il Mar Rosso dividersi e Gesù – il personaggio storico più rappresentato – camminare sulle acque. Ma oltre a essere fonte inesauribile di soggetti, la Bibbia ha dato al cinema archetipi, schemi, trame per altre storie, come nel western, sostanziale riscrittura della conquista della Terra promessa. Fino a che registi come Dreyer, Bergman, Pasolini, Tarkovskij o Tarantino vi hanno tratto ispirazione per parlare di conversione, redenzione, grazia, speranza – scrive l’autore – esattamente come la Bibbia, il cinema non appartiene agli esperti, ma a tutti”. (Anno 2018, pp.144, euro 13,50)