L’intrusa è un film sul mondo del volontariato di chi sta sulla frontiera, parla di eroi della modernità che si sostituiscono ad uno stato manchevole se non assente, che sperimentano giorno per giorno strategie di inclusione. Dove operano il rapporto, complesso, mutevole, tra ciò che è permesso e ciò che non lo è: bene e male sono continuamente spostati, le divisioni classiche non tengono, il discrimine è costantemente adeguato – Leonardo Di Costanzo (nella foto) parla così de L’Intrusa, il suo nuovo film le cui riprese sono iniziate giovedì 8 settembre, a Napoli nel quartiere Ponticelli. Il film è prodotto da Tempesta, Amka Film Productions, Capricci Films, Rai Cinema, con il contributo della direzione Cinema MiBACT, con il sostegno di Eurimages, CNC – Cinema du monde, RSI; sceneggiatura dello stesso regista con Maurizio Braucci e Bruno Oliviero. Tra le interpreti prncipali Raffaella Giordano e Valentina Vannino. La storia è ambientata nella periferia napoletana all’interno di un centro di accoglienza. Il centro è stato aperto anni prima da una donna del Nord Italia assieme al marito poi morto. La donna continua a gestirlo con passione, negli anni, ha creato intorno a sé una comunità solidale con proprie regole e una forte identità.Un giorno, però, in quel luogo arriva l’intrusa del titolo, cioé la moglie di un camorrista, che per motivi misteriosi decide di andare a nascondersi proprio all’interno del centro, ma che, con la sua sola presenza, è destinata a scompaginare la già difficile quotidianità.