In tour nelle sale italiane uno dei film documentari più originali, anomali e curiosi dell’anno. Presentato in prima mondiale all’ultimo festival di Locarno, nella sezione ‘Signs of Life’ dedicata alle frontiere della settima arte, approda sugli schermi Surbiles, il nuovo film di Giovanni Columbu. Dopo il grande exploit di ‘Su Re’, Columbu torna con un racconto che attinge a una storia, un mito, un rito, fantastici: quella delle surbiles, creature femminili prossime ai vampiri, che ancora da un passato recente abitano la fantasia popolare della Sardegna. Columbu ne cerca per paesi e persone i racconti, trovando testimonianze di chi ‘ricorda’, reticenze, favole. E li mette in scena. In un’atmosfera sospesa tra cinema del reale, documentario antropologico, e mito, fiaba scura, liminare ai sogni. Un raro caso di un documentario che diventa scenario per il fantastico e l’inquietante. Sensazioni e sentimenti per niente immaginari e lontani. Il film, prodotto da Luches, in associazione con Istituto Luce Cinecittà, con Rai Cinema, e distribuito da Luce-Cinecittà, realizzato con il contributo della direzione generale Cinema, è stato accolto all’indomani di Locarno da importanti elogi critici, salutato da alcune testate come uno dei migliori inediti dell’anno, se non come il meglio di questa stagione, e si è aggiudicato il premio per il Miglior Documentario al Festival del Cinema Italiano di Madrid.
Surbiles è già in tour nelle sale della Sardegna, ed è arrivato il 20 marzo e mercoledì 21 al Cinema Farnese, poi a Torino il 27 marzo, a Milano dal 28 marzo, a Firenze, Bologna, Trento e altri centri ad aprile: storie di Surbiles, figure femminili immaginarie prossime alle streghe e ai vampiri, anime dannate e persecutrici dei bambini, che in un passato non molto lontano erano diffuse nella cultura popolare della Sardegna. Il film, a seguito di una ricerca svolta sul campo, presenta alcune testimonianze, e la ricostruzione visiva delle storie raccontate, con il coinvolgimento nella messa in scena delle persone – donne, uomini, bambini – del luogo.
Tra le storie rappresentate, quella di una surbile che per entrare in una casa si rivolge agli oggetti affinché le aprano la porta, e quella di un’altra che per raggiungere velocemente la casa in cui c’è un neonato si cosparge di un unguento magico. E ancora altre storie in cui le surbiles compaiono come figure buone, che proteggono i bambini da altre surbiles cattive. Allora tra i corpi immateriali delle due specie possono scatenarsi feroci combattimenti.
Realizzato con il contributo di Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport con il sostegno di Cagliari Film Commission, Fondazione Sardegna Film Commission. Ulteriori info nel sito internet: www.cinecitta.com.
A Pasqua esce nelle sale Vangelo di Pippo Delbono il nuovo film dell’autore e regista, presentato in anteprima il 19 marzo al Teatro Argentina. Presentato alle Giornate degli autori alla Mostra del cinema di Venezia, il film è interpretato proprio dai migranti accolti nel Centro di Villa Quaglina di Asti e da Bobò, attore-feticcio di Delbono: Pippo, regista teatrale, si reca in un centro dove i profughi trovano asilo e condivide la loro quotidianità fatta di tempo sospeso tra dolorose memorie e incerto futuro. Poco alla volta i rifugiati si aprono al regista, gli raccontano le loro storie. Qualcuna di queste sarà nel film, altre rimarranno segrete. E alla fine l’idea di mettere in scena il Vangelo prende una sua forma incarnandosi nelle vite di queste persone, inevitabili protagoniste di un tempo nuovo. Note di regia: Con gli occhi feriti, stavo attraversando un momento di grande smarrimento fisico, causato da una diplopia agli occhi, ero spiazzato nel corpo e nello spirito e sono entrato in un campo di rifugiati. Senza difese, senza idee chiare, senza capire bene perché andavo lì. Certo per fuggire da quel mio mondo del teatro così lontano dal mondo, così morto, per riempire un mio vuoto, per cercare qualcosa di vivo. E ho incontrato delle persone che portavano segni di grandi ferite, di grandi lotte, ma anche segni di grande vita.
Ho trovato qualche cosa in loro che credo c’entri con la verità, la bellezza, l’arte, la fede. E forse con quel Vangelo in cui tanto credeva mia madre. Non uno sguardo mio su di loro, ma uno stare in mezzo a loro. Con Pippo Delbono, Safi Zakria, Nosa Ugiagbe, Petra Magoni, Ilaria Fantin, Bobo’, Pepe RobledoCon. Una coproduzione Italia/Svizzera/Belgio/Francia, prodotto da Stemal Entertainment; in collaborazione con Rai Cinema, DO Consulting&Production, Ventura Film, Snaporazverein, Les Films du Fleuve, ARTE France, CDP. Ulteriori info nel sito internet: www.cinematheque.ch