In sala da lunedì 3 fino al 5 aprile il documentario in 3D di Luca Viotto prima trasposizione cinematografica della vita di Raffaello Sanzio (1483 – 1520): a partire dalla sua nascita ad Urbino e dall’ambito familiare, viene poi seguita nel suo periodo fiorentino e in quello romano attraverso la presentazione e lettura di 70 opere d’arte di cui più di 40 del grande pittore. Per la realizzazione di questo film d’arte sono stati necessari 18 mesi di lavoro di cui 30 di riprese e un team produttivo composto da più di 100 professionisti con oltre 200 ore di girato e 40 costumi realizzati su misura. Avendo come modello i classici sceneggiati televisivi degli anni Settanta si propongono in 90 minuti i momenti principali della vita del pittore contestualizzandoli in momenti evocativi capaci di coinvolgere emotivamente lo spettatore introducendolo nei capitoli di digressione artistica. Costumi di Maurizio Millenotti, scenografia di Francesco Frigeri. Con Flavio Parenti, Angela Curri, Enrico Lo Verso, Marco Cocci, Niseem Onorato, Antonio Natali, Antonio Paolucci, Vincenzo Farinella. Ulteriori informazioni nel sito internet: www.raffaello3d.com
In sala da giovedì 6 aprile The start up – Accendi il tuo futuro di Alessandro D’Alatri prodotto da Casanova Multimedia e Rai Cinema, basato su una storia vera e realizzato con il contributo della direzione generale Cinema: Qual è il sogno di ogni ragazzo (e non solo) di oggi? Inventare una app e svoltare!
È quello che accade a Matteo Achilli, 18enne romano, che esasperato dall’ennesima ingiustizia subita, inventa un social network che fa incontrare in modo innovativo, domanda e offerta di lavoro. All’inizio nessuno crede al progetto e molti sono i falchi pronti ad approfittare di lui. Ad un certo punto arriva la svolta.
Ed il ragazzo si ritrova così, da un giorno all’altro, al centro degli interessi del mondo che conta. Da Roma a Milano, dalla borgata del Corviale ai salotti milanesi: in breve tempo Matteo acquista popolarità e soldi. La sua faccia è sulle prime pagine dei giornali e la sua startup conta migliaia di iscritti. Ma il mondo del successo è una giungla: sei preda o predatore. C’è un prezzo da pagare: la famiglia, l’amicizia, l’amore. Cosa sceglierà Matteo?
Con Andrea Arcangeli, Paola Calliari, Matilde Gioli, Luca Di Giovanni, Matteo Leoni, Matteo Vignati, Guglielmo Poggi, Lidia Vitale, Federigo Ceci, Loris Loddi, Massimiliano Gallo, Thomas Peyretti. Ulteriori informazioni nel sito internet: www.01distribution.it
In sala da giovedi 6 aprile l’opera prima di Roberto Capucci Ovunque tu sarai realizzata con il contributo della direzione generale Cinema e prodotta da Camaleo Film, Ulula Film, con il contributo di Roma Lazio Film Commission: Marzo 2008. Quattro amici. Francesco, Carlo, Loco e Giordano, appassionati e tifosi di calcio decidono di andare a vedere la propria squadra del cuore in trasferta a Madrid. Partono da Roma, prendendo la trasferta come pretesto per vivere l’addio al celibato di Francesco ma soprattutto per fare, come successo già altre volte, un viaggio insieme. Nel loro percorso incrociano quello di Pilar, una splendida cantante spagnola che, inconsapevolmente, porta scompiglio all’interno di un gruppo affiatato, favorendo il venire a galla di dubbi e diversità. Con Ricky Memphis, Francesco Apolloni, Francesco Montanari, Primo Reggiani, Ariadna Romero, Gian Marco Tavani, Davide Ricci, Alessandro Bardani, Fabrizio Sabatucci, Cristiana Vaccaro, Pino Insegno, Daniela Poggi, Astrid Pinero Herrera, Jose Maria Blanco. Ulteriori informazioni nel sito internet: www.m2pictures.it
In sala da giovedì 6 aprile distribuito da Koch Media, Piccoli Crimini Coniugali di Alex Infascelli con Sergio Castellitto e Margherita Buy, tratto dall’omonima opera teatrale di Éric-Emmanuel Schmitt. Il film è prodotto da Fabula Pictures, di Marco e Nicola De Angelis e da 102 Distribution con il contributo della direzione generale Cinema: Dopo aver subito un brutto incidente domestico lui torna a casa dall’ospedale completamente privo di memoria, ragiona ma non ricorda, non riconosce più neppure la moglie, che tenta di ricostruire la loro vita di coppia tassello dopo tassello cercando di oscurarne le ombre. Via via che si riportano alla luce informazioni dimenticate si manifestano delle crepe: sono molte le cose che cominciano a non tornare. Come mai lei mente? e perché non vuole darsi fisicamente a lui, che pure è fortemente attratto da lei? per quale motivo lui – che afferma di essere completamente privo di memoria – si ricorda di certi particolari del viaggio di nozze? sono alcuni dei misteri di questo giallo coniugale in cui la verità non è mai ciò che sembra, dove la memoria (e la sua supposta mancanza), la menzogna e la violenza vengono completamente riviste per assumere dei significati nuovi, inaspettatamente vivificanti. Il film ha preso parte alla nona edizione della rassegna parigina De Rome à Paris, promossa dalla Direzione Generale Cinema e organizzata da Istituto Luce Cinecittà con la collaborazione di Unefa, Anica e Ice. Ulteriori informazioni sull’opera nel sito internet: www.kochmedia.com
In sala da giovedì 13 aprile Lasciati andare di Francesco Amato, commedia di interesse culturale realizzata con il contributo della direzione generale Cinema prodotto da Cattleya e Rai Cinema e presente nella 10° edizione di 8 e mezzo Festa do Cinema Italiano dal 5 al 10 aprile in Portogallo, nella sezione Panorama: un bravo psicanalista deve rimanere impermeabile alle emozioni che gli scaricano addosso i suoi pazienti. Ma nel caso di Elia, un analista ebreo interpretato da Toni Servillo, c’è il sospetto che con gli anni la lucidità sia diventata indifferenza e il distacco noia. Ieratico e severo, con un senso dell’umorismo arguto e impietoso, Elia tiene tutti a distanza di sicurezza, persino la sua ex moglie Giovanna (Carla Signoris), che vive nell’appartamento di fronte e con cui continua a condividere il bucato e qualche serata al teatro dell’Opera. Quel che si dice un’esistenza avara d’emozioni, che Elia sublima mangiando dolci di nascosto e in gran quantità, finché un giorno, a causa di un lieve malore, è costretto a mettersi a dieta e a iscriversi in palestra. Ed è così che nella sua vita irrompe Claudia (Veronica Echegui), una personal trainer buffa ed eccentrica, con il culto del corpo, nessun timore reverenziale per i cervelloni fuori forma come lui e un’innata capacità di trascinare nei suoi casini chiunque le capiti a tiro. Tra gli altri interpreti Luca Marinelli. Ulteriori informazioni nel sito internet: www.01distribution.it
In sala da giovedì 13 aprile Un altro me di Claudio Casazza, documentario prodotto da GraffitiDoc con il supporto del Piemonte Doc Film Fund e realizzato con il contributo alle opere prime e seconde della direzione generale Cinema: Un anno nel carcere di Bollate con un gruppo di ‘sex offenders’ e gli psicologi dell’Unità di Trattamento intensificato del CIPM – Centro Italiano della Promozione della Mediazione,primo esperimento in Italia di prevenzione della recidiva per reati sessuali. Sergio, Gianni, Giuseppe, Valentino, Carlo ed Enrique, insieme agli altri, sono i condannati che nel gergo carcerario classico vengono definiti come ‘infami’, e che l’istituzione ributta sulla strada dopo mesi o anni di isolamento. Il film di Claudio Casazza ci permette di avvicinarci per un momento a questi uomini di diverse età ed esperienze, ‘mostri’ agli occhi dei più, e lo fa con sensibilità e discrezione, mantenendo una distanza dal loro mondo disturbato, che trova espressione visiva nel permanente ‘fuori fuoco’ che li avvolge. Il fuori fuoco finisce per diventare un velo che protegge sia loro sia lo spettatore dalla crudezza dei loro atti e della pesante censura sociale a loro carico, e che permette di guardare più a fondo dentro di loro: fino alle premesse profonde dei loro atti, alla narrazione interna che li ha sostenuti e giustificati, agli alibi culturali che li hanno permessi. Il lavoro del gruppo di psicologi, soprattutto attraverso la parola, finisce così per accompagnarci con un sottile crescendo alla scoperta di qualcosa di profondo che forse preferiremmo evitare: il mostro è il nostro simile, nostro figlio, e possiamo essere noi, se certi meccanismi di empatia e di controllo sono saltati. Il lavoro di gruppo che mostriamo nel film ci fa capire come molti stimoli intorno a noi ci spingono quotidianamente a vedere l’altro come un oggetto, un giocattolo, una preda, o una nostra appendice, e ad attribuire a noi stessi, perfino in buona fede, il ruolo di arbitri del loro destino. Ulteriori informazioni nel sito internet: www.lab80.it