In sala da giovedì 8 novembre l’opera seconda di Alberto Fasulo Menocchio una coproduzione italo rumena prodotta da Nefertiti Film, Rai Cinema, Hai-Hui Entertainment, con il sostegno di Fondo per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia, CNC ‐ Centrul National al Cinematografiei, Friuli Venezia Giulia Film Commission, Trentino Film Commission e realizzata con il contributo della direzione generale Cinema; Grand Prix du Jury al Festival di Annecy Cinema Italien 2018 e in concorso all’ultimo Locarno Festival. Con Marcello Martini, Maurizio Fanin, Carlo Baldracchi, Nilla Patrizio, Emanuele Bertossi, Agnese Fior, Mirko Artuso, Giuseppe Scarfì, David Wilkinson, Roberto Dellai, Gino Segatti, Roberta Potrich: In Italia. Fine 1500. La Chiesa Cattolica Romana, sentendosi minacciata nella sua egemonia dalla Riforma Protestante, sferra la prima sistematica guerra ideologica di uno Stato per il controllo totale delle coscienze. Il nuovo confessionale, disegnato proprio in questi anni, si trasforma da luogo di consolazione delle anime a tribunale della mente. Ascoltare, spiare e denunciare il prossimo diventano pratiche obbligatorie, pena: la scomunica, il carcere o il rogo. Menocchio, vecchio, cocciuto mugnaio autodidatta di un piccolo villaggio sperduto fra i monti del Friuli, decide di ribellarsi. Ricercato per eresia, non dà ascolto alle suppliche di amici e famigliari e invece di fuggire o patteggiare, affronta il processo. Non è solo stanco di soprusi, abusi, tasse, ingiustizie. In quanto uomo, Menocchio è genuinamente convinto di essere uguale ai vescovi, agli inquisitori e persino al Papa, tanto che nel suo intimo spera, sente e crede di poterli riconvertire a un ideale di povertà e amore. Il film è distribuito da Nefertiti Film e segnalato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani come Film della Critica. Ulteriori info nel sito internet: www.nefertitifilm.it Qui di seguito il video promozionale nel canale Cinemamibac su youtube
Uscirà giovedì 8 novembre il film Ötzi e il mistero del tempo, opera seconda di Gabriele Pignotta con Michael Smiley, Diego Delpiano, Alessandra Mastronardi e Vinicio Marchioni, distribuito da Altre Storie, film vincitore del Gryphon Award 2018 per la categoria Elements +6 al Giffoni Film Festival, prodotto da One More Pictures e Rai Cinema con il sostegno di Regione Lazio, con il sostegno di IDM Südtirol – Alto Adige Film Fund & Commission (BLS) e realizzato con il contributo della direzione generale Cinema: l’undicenne Kip è un ragazzo come tanti, intelligente e sensibile, per cui il tempo dell’infanzia sta finendo. Negli ultimi giorni prima di lasciare per sempre Bolzano e gli amici del cuore, Kip vive con loro un’esperienza straordinaria. Quando si reca al museo a salutare la mummia Ötzi per l’ultima volta, accade qualcosa di magico: Ötzi si risveglia, cominciando a rigenerarsi. Mentre Ötzi, in incognito, incontrerà il ventunesimo secolo, Kip apprenderà da lui i segreti dell’età del rame: scoprirà così che il tempo che credeva tiranno può essere un magico e sconvolgente alleato. Inseguiti per i boschi e le montagne dell’Alto Adige, Ötzi e gli amici vivranno un’avventura giocosa e spericolata, arrivando a confrontarsi coraggiosamente con le proprie paure e fragilità.Ulteriori info nel sito internet: www.altrestorie.it. Il video promozionale nel canale Cinemamibac su youtube
Zen sul ghiaccio sottile, già vincitore per il soggetto di una menzione speciale al Premio Solinas – Storie per il Cinema, dopo gli applausi della sala e una positiva attenzione stampa all’ultima Biennale College Cinema della Mostra di Venezia, dove ha avuto la sua prima mondiale e nella sezione Alice nella Città dell’ultima Festa di Roma Zen sul ghiaccio sottile, l’opera prima della giovane regista (classe 1984) Margherita Ferri arriva nelle sale giovedì 8 novembre prodotto da Articolture e distribuito da Istituto Luce Cinecittà. La presenza di Zen in due grandi luoghi di spettacolo e ricerca sul cinema giovane come Biennale College Cinema e Alice nella Città conferma la rilevanza di questo debutto, che porta con uno sguardo fresco, vivido e colorato un pugno di temi forti e sensibili: l’identità di genere, il bullismo e la discriminazione, la sessualità, la ricerca di un sé autentico. Il tutto con le armi di un film coming of age, i corpi di due attrici, Eleonora Conti e Susanna Acchiardi al debutto sullo schermo, il paesaggio attonito e poetico delle aree interne della profonda provincia italiana, tra le geometrie e i simbolismi di una pista da hockey.
Maia, detta ZEN, è una sedicenne irrequieta e solitaria che vive in un piccolo paese dell’Appennino emiliano. È l’unica femmina della squadra di hockey locale e i suoi compagni non perdono occasione di bullizzarla per il suo essere maschiaccio. Quando Vanessa – l’intrigante e confusa fidanzata di un giocatore della squadra – scappa di casa e si nasconde nel rifugio della madre di Maia, tra le due nasce un legame e Maia riesce per la prima volta a confidare a qualcuno i dubbi sulla propria identità. Entrambe spinte dal bisogno di uscire dai ruoli che la piccola comunità le ha forzate a interpretare, Maia e Vanessa iniziano così un percorso alla ricerca della propria identità e sessualità, liquide e inquiete come solo l’adolescenza sa essere.
Margherita Ferri, formata all’UCLA di Los Angeles e poi al Centro Sperimentale di Cinematografia, dopo esperienze nel documentario televisivo e cinematografico a livello nazionale e internazionale, e dopo aver co-diretto la pluripremiata web-serie Status, approda al cinema di finzione con un racconto dal sapore fortemente autobiografico. Un racconto su un’amicizia, un viaggio rischioso di ricerca, di lotta, che invita a non scappare dalle crisi di identità, dalle incertezze, dalle domande pressanti del proprio intimo. In un paese e in un momento storico spesso frastornati da messaggi di sicurezza identitaria, e dove l’identità è una patente di sicurezza, la storia di due giovani adolescenti, perse in una provincia montanara, tra le ritualità di uno sport complicato e di una comunità che faticano a capire, non è una storia minoritaria.
Nuova opera di una realtà giovane e molto dinamica come Articolture – alla ribalta internazionale lo scorso anno con Gli Asteroidi, opera prima di Germano Maccioni, unico film italiano in concorso al Festival di Locarno – nello stile della factory il film è concepito, prodotto e realizzato interamente in Emilia-Romagna, con una troupe quasi del tutto locale. Attorno alle protagoniste, un gruppo di adolescenti selezionati tra gli studenti delle scuole “della montagna” della Città Metropolitana di Bologna, a seguito di un laboratorio sui temi della discriminazione e del bullismo realizzato in collaborazione con il Gruppo Scuola e Formazione del Cassero e del Centro Risorse LGBT di Bologna. Insieme a loro, gli atleti di hockey dell’A.S.D. Polisportiva Fanano: una coralità che conferisce estremo realismo al film.
“Volevo fare un film – spiega Margherita Ferri – radicato nella comunità LGBT+ e nei nostri territori, ma con l’obiettivo di condurre il pubblico in quel cammino universale che porta alla scoperta di se stessi, negli anni inquieti dell’adolescenza’. Il video promozionale nel canale CinecittàLuce