Sono iniziate negli studi di Cinecittà le riprese romane di Tolo Tolo, il nuovo atteso film di Checco Zalone che arriverà nei cinema, con Medusa, per l’inizio del 2020. La pellicola numero 5 del comico pugliese è anche quella che segna il suo esordio come regista. Prodotto dalla TaoDue di Pietro Valsecchi, Tolo Tolo è girata tra Kenya, Marocco, Puglia e Roma, e racconta di un comico napoletano minacciato da un boss a cui viene assegnato un carabiniere per fargli da scorta. Ma anche quando la protezione viene revocata i due rimangono amici.

Francesco Ranieri Martinotti ha iniziato le riprese a Prato del documentario La donna che riapriva i teatri che ha vinto il bando 2018 a sostegno dei film documentari del programma Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema e può contare sulla collaborazione di Toscana Film Commission. La storia raccontata è quella di Roberta Betti, imprenditrice pratese che negli anni ’90 salvò il teatro Politeama di Prato dalla trasformazione in un garage. Il teatro, costruito negli anni ’20 per volontà di Bruno Banchini, campione di palla elastica, lo sport più popolare ai tempi, vanta tra i suoi progettisti l’ingegner Pierluigi Nervi. Roberta Betti riuscì a fermare la speculazione edilizia alla quale rischiava di andare incontro lo storico edificio, costituendo un comitato cittadino che, tramite una raccolta di fondi, lo riacquistò e lo restituì alla città, rilanciandone nel contempo l’attività teatrale. Al salvataggio contribuì anche il giornalista e conduttore tv Maurizio Costanzo, che invitò Roberta Betti a diverse puntate del suo show. “Sono venuto a conoscenza di questa storia grazie ad un’amica appassionata di teatro – dichiara il regista Martinotti – e immediatamente ho pensato che in un’epoca in cui la cultura è finanziata prevalentemente da sponsor privati fosse importante raccontare di un teatro salvato da comuni cittadini, appassionati di cultura e spettacolo”. Roberta Betti, che oggi, all’età di 92 anni, gestisce ancora il cartellone del Politeama, è la protagonista del film, insieme ad Agnese Gori e ad Elena Caliani e a molti altri allievi della scuola del Musical diretta da Simona Marchini, che ha sede proprio all’interno del Politeama. Il documentario, che alterna l’appassionata testimonianza di Roberta Betti a preziose immagini di repertorio, è costruito come un musical e si avvale di alcuni quadri musicali scritti e musicati per l’occasione.