
Iniziate a Trieste le riprese del nuovo film di Gabriele Salvatores Comedians, prodotto da Indiana Production e Rai Cinema in collaborazione con Friuli Venezia Giulia Film Commission. Comedians di Trevor Griffiths è un testo teatrale scritto alla fine degli anni ‘70 ed è stato giudicato dalla critica come una delle più riuscite pièce teatrali del teatro inglese contemporaneo. La pièce è stata rappresentata in tutto il mondo, la prima americana venne allestita a Broadway per la regia di Mike Nichols. “Molti anni fa misi in scena Comedians per il Teatro dell’Elfo di Milano. Lo spettacolo, interpretato da giovani attori, che in seguito sono diventati molto famosi, venne replicato per tre anni e Griffiths ne fu molto contento e quando recentemente gli ho proposto di adattare il testo per lo schermo con grande entusiasmo mi ha risposto ‘Go ahead with all speed. You’ll do it well’. Adattare per lo schermo il testo di Griffith dà sicuramente la possibilità di creare un film sulla comicità seppure non si tratti solo di questo. Infatti, attraverso le varie performance, il film ci farà riflettere sia sul significato di comicità che sull’importanza di fare delle scelte nella vita e di rimanere fedeli alle scelte fatte”. In scena: Ale e Franz, Natalino Balasso, Demetra Bellina, Marco Bonadei, Elena Callegari, Aram Kian, Walter Leonardi, Riccardo Maranzana, Giulio Pranno, Vincenzo Zampa e con la partecipazione straordinaria di Christian De Sica.

Primo ciak per il film di Domenico Fortunato che sceglie un’intensa e toccante storia familiare per il suo nuovo film, di cui è anche protagonista insieme a Donatella Finocchiaro, Riccardo Mandolini (protagonista della serie Netflix Baby), all’esordiente Giuliana Simeone, affiancati da Dino Abbrescia, Giorgio Colangeli, Giulio Beranek, Silvia Mazzieri, Sara Putignano, Franco Ferrante.Il film è una produzione Altre Storie con Rai Cinema, prodotto da Cesare Fragnelli, con il contributo della Regione Puglia e di Apulia Film Commission. La sceneggiatura è di Cesare Fragnelli, Francesca Schirru, Lorenzo Righi, Michele Santeramo, Domenico Fortunato, la fotografia è affidata a Giorgio Giannoccaro, la scenografia a Marco Vigna, le musiche a Nicola Masciullo e i costumi sono a cura di Magda Accolti Gil. Antonio Alessi è l’organizzatore generale e Francesca Schirru l’aiuto regia. Le riprese partite il 4 settembre, dureranno sei settimane e avranno luogo a Martina Franca, Roma e Ostia. Una famiglia del Sud unita da un rapporto profondo, nonostante alcune incomprensioni: Franco, un padre che ha dedicato la vita ai suoi cari e al lavoro. Il figlio Andrea, studente universitario con le proprie ambizioni e inquietudini. La figlia Alessandra, dolce e sensibile con il sogno di diventare maestra d’asilo. La moglie Anna apprensiva e amorevole. Il fratello maggiore, Silvano, a cui è molto legato.Un ictus colpisce Franco improvvisamente. Una tragica sorpresa che sconvolge la sua vita e quella dei suoi cari, ma che diventa per tutti un momento di crescita interiore. Un percorso terapeutico dell’anima reso possibile dall’amore della famiglia e degli ‘amici’ che si incontrano lungo la strada, alla ricerca di un nuovo equilibrio che non si potrà mai dare per scontato. Tutto cambierà ancora una volta… “La nota principale che sembra risuonare nel film è certamente drammatica, struggente, da togliere il fiato nei polmoni e strozzarti – ha raccontato il regista – Eppure in quello che apparentemente potrebbe essere l’inferno, c’è invece la vita. Quella “bella”. Semplice, potente e piena d’amore. In Bentornato Papà la malattia non è raccontata solo come momento doloroso, qui è soprattutto l’occasione per una famiglia di ritrovarsi, concedendosi tutto quel tempo necessario per parlare, capirsi, spiegarsi. La malattia diviene dunque anche il motore del cambiamento dei protagonisti. Si ritroveranno cresciuti, cambiati, in grado di affrontare con successo delle sfide ed essere, nonostante tutto quello che accade, diventati migliori”.

Iniziate in Alto Adige le riprese del film di Roberto Faenza Resilient, basato sulla vita e l’infanzia di Mario Capecchi, premio Nobel per la medicina, nato in Italia da madre americana, poetessa e attivista politica, arrestata dai fascisti nel 1941 e successivamente internata in un campo di concentramento tedesco. Con quell’arresto inizia per Mario, all’età di cinque anni, una vita che diventa ben presto selvaggia, violenta e avventurosa. Quando la madre lo ritroverà miracolosamente nel 1947, inizierà per entrambi un percorso di rinascita che porterà Mario, per usare le sue stesse parole, “dagli stracci alla ricerca”. Il film è una coproduzione Jean Vigo Italia con Rai Cinema e Rex Glensy per la società americana Rhino Films, Inc., ed è prodotto da Elda Ferri e Milena Canonero con il sostegno IDM Film Fund. Nel cast dei bambini, elemento essenziale del film, figurano Sofia D’Elia, Lorenzo Ciamei e Riccardo Antonaci. Tra gli interpreti adulti, Francesco Montanari, Tonino Tosto, Laura Haddock, Edward Holcroft ed Elisa Lasowski. I costumi portano la firma di Milena Canonero e Bojana Nikitovic; la scenografia è di Francesco Frigeri; il direttore della fotografia è Giuseppe Pignone; le musiche sono di Andrea Guerra; il montaggio è di Walter Fasano.

Partite le riprese del film Fra due battiti di Stefano Usardi, prodotto dalla FiFilm Production di Caterina Francavilla ed interpretato da Stefano Scandaletti, Maria Vittoria Barrella, Giulio Cancelli, Stefano Detassis, Federico Vivaldi, Remo Girone, Roberta Da Soller, Lara Balbo e la partecipazione, tra gli altri, di Massimiliano Varrese e Valentina Melis. Le riprese si svolgeranno tra Trento e Riva del Garda e l’uscita nel 2021. Giovanni (Stefano Scandaletti) è un giovane scrittore che vive a Trento nella villa lasciatagli in eredità dai genitori scomparsi. Passa le sue giornate girovagando in città alla ricerca di nuove avventure ed ispirazioni. Intanto, Mark (Giulio Cancelli), uno sceneggiatore ‘atipico’, gli crea a sua insaputa bizzarri ed emozionanti frammenti di vita… L’intero meccanismo narrativo è sorretto dall’estroso maggiordomo di casa (Remo Girone), che passa invece le sue giornate a riscrivere spartiti di Schubert. L’unica vera preoccupazione di Giovanni è scrivere un libro sulle emozioni per aiutare Tommaso (Federico Vivaldi) a riprendere in mano la sua vita e a perdonarsi quel giorno che ha dimenticato la figlia in macchina mettendone a rischio l’esistenza. L’arrivo di Rosa (Maria Vittoria Barrella), però, rompe gli equilibri e complica l’intreccio narrativo. Giovanni se ne innamora perdutamente e abbandona il progetto del libro a cui si stava dedicando tanto intensamente. Con l’entrata in scena di Luca (Stefano Detassis), uno scrittore in crisi esistenziale, la continua alternanza tra realtà e finzione diviene preponderante, rendendo il confine tra le due sempre più labile. In fondo, nulla è come appare…