
C’è grande attesa per l’ultima fatica di Carlo Verdone, che pochi giorni fa ha spento le 70 candeline. Si vive una volta sola, che vede come protagonisti, oltre allo stesso Verdone, una formidabile equipe di medici burloni col volto di Anna Foglietta, Rocco Papaleo e Max Tortora, è in attesa di essere distribuito dallo scorso inverno. La sua uscita è infatti stata più volte rimandata a causa dell’emergenza sanitaria. Il film, Girato tra Bari, Polignano, Monopoli, Otranto, Castro, Santa Cesarea Terme, Conversano, Porto Badisco, Serrano, rappresenta un intervento di comarketing strategico per Apulia Film Commission e Puglia Promozione. In accordo con la produzione Filmauro infatti, sin dallo script si evince che il cuore della storia che si è voluto raccontare è un viaggio in Puglia. L’intento, se il covid non avesse fermato cinema e viaggi, doveva essere quello di promuovere la regione come meta per il pubblico vasto e variegato dei film di Verdone.
Il regista ha infatti alle spalle 40 anni di carriera in cui ha interpretato 39 film e ne ha diretti 27, collezionando tantissimi riconoscimenti, tra cui 9 David di Donatello. Nel suo esordio alla regia 40 anni fa, il cult Un sacco bello (1980), celebrato la scorsa estate con una targa commemorativa posta nel punto in cui sorgeva il “Palo della Morte”, da anni meta di nostalgici del ferragosto “verdoniano”, è stato il coatto Enzo che vuole passare il ferragosto in Polonia; l’ingenuo Leo che nell’assolata Trastevere si imbatte in Marisol mentre la madre lo aspetta a Ladispoli; l’hippie Ruggero, che vive in una comunità dove si professa l’amore libero. Da allora sono tantissimi i personaggi che hanno fatto la storia della commedia italiana: Furio, nevrotico e logorroico marito di Magda, Mimmo in viaggio con nonna Lella Fabrizi in Bianco, Rosso e Verdone (1981), o ancora l’Ivano di ”O famo strano?” in Viaggi di nozze (1995). Molte volte è stato accostato ad Alberto Sordi per quella loro capacità di far ridere portando al cinema vizi e virtù degli italiani: col grande attore che quest’anno avrebbe compiuto 100 anni, ha lavorato in In viaggio con papà(1982) e Troppo forte (1986).
Come si evince in questi pochi esempi, il viaggio è un tema ricorrente nella filmografia di Verdone, che finora ci ha regalato gli scorci di tanta Italia, pur lasciando la sua Roma al centro di gran parte delle narrazioni. Si vive una volta sola, girato lontano dalla capitale, dovrebbe rappresentare, invece, un’eccezione. (a cura di Monica Sardelli per Italy for Movies)