Il documentario La città che cura della regista Erika Rossi, prodotto da Tico Film e realizzato con il contributo della Direzione generale Cinema, vincitore della Borsa di Sviluppo Premio Solinas Documentario per il Cinema 2017 e inserito nella sezione Documentari FuoriConcorso della 30° edizione del Trieste Film Festival, dopo il successo delle prime proiezioni in anteprima a Trieste arriva in sala dal 9 maggio nelle sale italiane distribuito da Lo Scrittoio e Tico Film. Il documentario, che deve il titolo al libro “La città che cura. Microaree e periferie della salute” (Collana 180 Edizioni Alphabeta Verlag, 2018) di Maria Grazia Cogliati Dezza e Giovanna Gallio, racconta un progetto di salute sul territorio di eredità basagliana in una periferia come tante, quella di Ponziana a Trieste, in cui la solitudine e le difficoltà rendono la vita degli abitanti sempre più difficile. Attraverso le vite di Plinio, un anziano pianista ipocondriaco che non vuole più uscire di casa, di Roberto che affronta la fatica di vivere dopo un grave ictus, di Maurizio che paga lo scotto di una vita di eccessi, ci si accosta all’innovativo progetto di salute pubblica presente nel quartiere secondo cui “curare” significa creare relazioni, conoscere le persone e i loro bisogni, stare insieme e condividere i problemi di ogni giorno: così si aprono nuove opportunità, nuovi scenari di vita in cui mettersi nuovamente in gioco. Il progetto di salute pubblica raccontato nel film è un’esperienza che non ha eguali in tutta Europa. Ciò che si mette in pratica da dieci anni nella città di Trieste, implica una nuova visione del mondo, un’attitudine, un modo di essere, che accomunano tutti coloro che sono parte attiva del progetto: qui si affronta un nodo centrale del ‘fare salute’, la formazione di operatori e tecnici capaci di mettersi in discussione e di riportare l’attenzione sulle vite delle persone, senza vederle solo attraverso la lente della malattia. Il fatto che la salute delle persone passi attraverso il loro benessere emotivo e relazionale è un concetto tanto semplice e intuitivo, quanto innovativo e rivoluzionario nelle sue implicazioni. Per maggiori informazioni: www.scrittoio.net. Il video promozionale nel canale Cinemamibac su youtube
Phaim è un giovane musulmano di origini bengalesi nato in Italia 22 anni fa. Vive con la sua famiglia a Torpignattara, quartiere multietnico di Roma, lavora come stewart in un museo e suona in un gruppo. E’ proprio in occasione di un concerto che incontra Asia, suo esatto opposto: istinto puro, nessuna regola. Tra i due l’attrazione scatta immediata e Phaim dovrà capire come conciliare il suo amore per la ragazza con la più inviolabile delle regole dell’Islam: niente sesso prima del matrimonio. Note di regia: L’idea del film nasce un anno fa sull’onda della trasmissione “Nemo- Nessuno escluso” di cui sono stato protagonista per una puntata. Lo spunto alla base del servizio, che è diventato anche lo spunto per il film, attinge da una mia problematica personale: “le ragazze”. Cosa vuol dire per un giovane di vent’anni, italiano di seconda generazione e musulmano, vivere in un mondo spesso così lontano dai precetti dell’Islam, soprattutto per quanto riguarda la sfera relazionale e sessuale? Cosa accade quando il desiderio bussa alla sua porta? Partendo da queste domande abbiamo sviluppato la sceneggiatura, basata essenzialmente sulla mia vita, cercando di raccontarla nei suoi aspetti quotidiani con sguardo comico, affettuoso ma anche pungente. L’urto col mondo occidentale, le differenze generazionali all’interno della mia stessa famiglia e, soprattutto, l’arrivo dell’amore attraverso l’incontro con una ragazza, il confronto col mondo femminile. Un mondo che non risponde alle stesse regole che mi hanno insegnato, ma, anzi, sembra andare nella direzione opposta. Abbiamo cercato di portare il conflitto tra religione e desiderio sul piano personale, raccontandolo come una battaglia quotidiana, una gara di volontà e di resistenza, provando a declinarlo sotto i vari aspetti, non solo religioso e affettivo ma anche relazionale, familiare, sociale. Ne è venuto fuori una sorta di piccolo affresco in cui i personaggi si muovono continuamente in bilico tra obblighi e desideri, alla ricerca di un’identità necessariamente sfaccettata. Dal punto di vista visivo e registico l’idea è quella di provare a restituire la complessità del microcosmo in cui è ambientata la storia, il quartiere multietnico di Torpignattara a Roma attraverso uno stile agile, seguendo i personaggi, e con una fotografia che sappia cogliere la ricchezza visiva del quartiere: palazzi scrostati e murales, facce di mille colori, frutterie aperte ventiquattro ore su ventiquattro e moderni beershop. Moschee e Chiese. Giovani e vecchi. Tutto questo è Torpignattara, il quartiere dove sono nato e che sarà protagonista del film, al pari degli altri personaggi. Credo sia importante che a raccontare questo mondo sia un ragazzo come me, originario del Bangladesh ma nato e cresciuto qui e che quindi ha vissuto dall’interno, direttamente, le vicende di cui è protagonista. Il film opera prima realizzata con il contributo della direzione generale Cinema e prodotto da Fandango, TimVision con il sostegno di Regione Lazio, vincitore del Premio del Pubblico alla Festa do Cinema Italiano 2019, evento dedicato al cinema e alla cultura italiana in Portogallo, e in anteprima italiana al Bif&St – Bari International Film Festival 2019, uscirà nelle sale il 16 maggio. Con Phaim Bhuiyan, Carlotta Antonelli, Sahila Mohiuddin, Nasima Akhter, Rishad Noorani, Fabian Durrani, Sanija Shoshi Haque, Raja Sethi, Simone Liberati, Pietro Sermonti, Davide Ornaro, Alessia Giuliani, Milena Mancini. Il video promozionale nel canale Cinemamibac su youtube.
E’ una fiaba ecologista dai risvolti western Lucania, terra, sangue e magia, il film di Gigi Roccati presentato in anteprima alla decima edizione del Bif&st,nella sezione Italia Film Fest, e in sala con 102 Distribution dal 30 maggio. Una storia fuori dal tempo eppure dagli echi terribilmente attuali, con un disastro ambientale a fare da sfondo e motore della vicenda che segna una nuova tappa nella carriera di Angela Fontana, lanciata da Indivisibili insieme alla gemella Marianna, ma ormai solista con Likemeback di Leonardo Guerra Seràgnoli e nel film Rai Due soldati di Marco Tullio Giordana, mentre la sorella si è affermata con Capri-Revolution di Mario Martone. Qui la giovane attrice è Lucia, una ragazza orfana che vive una condizione di straniamento: non parla più ed è in simbiosi col fantasma della madre morta, mentre il padre, l’aspro contadino Rocco (Giovanni Capalbo che è anche produttore del film) cerca di strapparla a questo stato sognante anche con un esorcismo. Profondamente legato alla sua terra, Rocco respinge l’offerta del malavitoso Carmine (Pippo Delbono), un autotrasportatore che gli offre di seppellire rifiuti tossici in cambio di denaro. Per reagire a un’aggressione notturna, Rocco ammazza uno degli uomini di Carmine e si trova costretto a fuggire a piedi sulle montagne insieme alla figlia. Alla bellezza mozzafiato della natura si sostituisce via via l’immagine di un territorio avvelenato e morente. “Questa avventura – spiega il regista – racconta l’eterna lotta di un uomo che difende la propria terra dalla mano distruttiva di chi la inquina. Un bisogno antico si affianca a una esigenza contemporanea: preservare il pianeta. La speranza è incarnata da una ragazza muta che riacquista la voce attraverso la danza. Il cinema è un’esperienza condivisa che deve andare dritta al cuore, come un colpo di fucile“. Torinese, quarantenne, Roccati ha esordito con Babylon Sisters, un film apprezzato in oltre trenta festival internazionali e segnalato con vari premi. Lucania, sua opera seconda, prodotta da Fabrique Entertainment con Moliwood Films in collaborazione con Rai Cinema, ha tra gli interpreti anche Maia Morgenstern, Christo Jivkov e Marco Leonardi, oltre al musicista Antonio Infantino, recentemente scomparso, nel ruolo del vecchio che restituisce la voce a Lucia. Il film è stato presentato inoltre al Los Angeles Italia Film Fest e al WorldFest Houston International Film Festival dove ha vinto tre premi Miglior Film Straniero, Miglior attrice ad Angela Fontana e Miglior Montaggio. Il film è riconosciuto di interesse culturale con il contributo economico della Direzione Generale Cinema. Il video promozionale nel canale Cinemamibac su youtube