Il nostro cinema abbonda di sottoproletari, marginali, poveracci, pezzenti oppure è attratto dagli aristocratici alla Visconti, ma si mostra riluttante all’idea di raccontare la borghesia. Quanto più sono borghesi, tanto più i registi e sceneggiatori rifuggono il proprio ceto. Come se fosse una colpa da scontare, un male oscuro da nascondere, una tara da curare.
Edito da Istituto Luce Cinecittà in collaborazione con la DG Cinema del MiBACT e Anica, il numero 39 in latest/scanner Dati e Tendenze del mercato audiovisivo a cura di DgCinema, da pag 68 a pag 75 fa il punto sul nuovo sistema dei contributi selettivi: la qualifica di interesse culturale non esiste più e i contributi selettivi sono erogati a fondo perduto e destinati prioritariamente alle opere cinematografiche prime e seconde, a quelle realizzate dai giovani autori, ai film difficili con modeste risorse finanziarie, alle opere di particolare qualità artistica, nonché alle opere che siano sostenute e su cui convergano contributi di più aziende. Che cosa sono? Come funzionano? Linee di intervento per Scrittura e Sceneggiature, Sviluppo e pre-Produzione, produzione, Distribuzione Nazionale ed Internazionale, primi riscontri…. A cura di Federica D’Urso, Iole Maria Giannattasio, Maria Giuseppina Troccoli, Bruno Zambardino. Ulteriori info nel sito internet: www.8-mezzo.it