Regia di Giovanni Virgilio con Alessio Vassallo, Nino Frassica, Stella Egitto, Emmanuele Aita. Con il contributo del Ministero della cultura, DG CA.

Il film racconta la storia di Francesco Giuffrida, un sindaco siciliano, uomo perbene, che ha dedicato la sua vita alla comunità e al bene collettivo, non lasciandosi influenzare dalla corruzione politica e rinunciando ai privilegi e alle cariche istituzionali. La storia inizia percorrendo l’infanzia difficile vissuta dal piccolo Giuffrida, costretto a vivere in un collegio, lontano dalla famiglia, durante i bombardamenti dei tedeschi.
Unica figura al suo fianco in questi anni e che lo incoraggia a scrivere lettere al padre emigrato in America è Don Peppino, interpretato magistralmente da Nino Frassica e definito da Alessio Vassallo come “il motore iniziale del film”.
È proprio grazie a queste lettere che il sindaco si racconta e da cui prende nome il film.
Il tema del racconto è centrale in questa storia ed è il motivo per cui Alessio Vassallo, che nel film interpreta il sindaco Giuffrida, si è maggiormente interessato a questo ruolo: “Siamo abituati a vivere di immagini e invece quando eravamo piccoli vivevamo di racconti. Li elaboravi e li trasformavi tu in immagine e spesso erano anche percorsi formativi che ti aiutavano a crescere” – spiega Vassallo – “oggi, invece, il racconto è totalmente eliminato e, secondo me, la forza di questo film è proprio cercare di ritrovare il racconto”.
Il film si scosta dall’idea di Sicilia che siamo abituati a vedere e mostra un lato rivoluzionario di un uomo di paese che rinuncia a tutto pur di far del bene. Francesco impersona lo specchio della rinascita e della ricostruzione, è un personaggio altruista e legato ai valori che con grande impegno si mette a servizio della comunità. Nel corso della storia si accompagnerà a una donna, Maria.
Anche questa scelta corrisponde a un atto rivoluzionario: per l’epoca, Maria era una donna ormai adulta, nonostante avesse solo trent’anni, e il popolo scoraggiava la nascita di questa storia d’amore perché considerata ormai non più incline ad avere figli. Contro tutto e tutti, Francesco e Maria si mettono insieme, rinunciando a tutto per amore: è questo ciò che rende i due personaggi moderni e rivoluzionari. Stella Egitto, interprete di Maria, racconta così il suo personaggio: “è una donna rivoluzionaria, di poche parole ma di grande presenza, di grande costanza e, secondo me, di grande coraggio” – poi continua – “è straordinario pensare come, oggi, una libertà che di fatto abbiamo, una manciata di anni fa era motivo di guerre familiari, di separazioni anche dolorose, perché Maria nel momento in cui sceglie Francesco perde tutto, ma lui resterà accanto a lei e lei accanto a lui fino alla fine. Questo è stato il motivo per cui ho amato la dolcezza, la fermezza, la sostanza e anche l’essenzialità di questo personaggio”.
Tra una domanda e l’altra, durante la conferenza, spunta fuori la vera identità del sindaco del piccolo comune siciliano. Raccontato con parole affettuose e con grande rispetto, con immagini vere che accompagnano i titoli di coda, era indiscutibile che si parlasse di qualcuno assai importante per il regista. Giovanni Virgilio, con l’approvazione nella madre in sala, svela dunque che si tratta di suo nonno materno. Precisa però che non c’era l’intenzione di raccontare una storia autobiografica, ma la storia di un uomo comune che ha fatto del bene e che possa oggi essere di ispirazione per i politici odierni.
di Giulia Basta