
Dal 13 al 17 novembre 2019 torna nella capitale tedesca la sesta edizione dell’Italian Film Festival. Tra gli ospiti Luigi Lo Cascio, Marco Müller, Marco Tardelli e Calcutta. L’omaggio dedicato alle sorelle Alba e Alice Rohrwacher.
Il traditore di Marco Bellocchio – candidato dall’Italia all’Oscar per miglior film straniero -, Il primo re di Matteo Rovere, La mafia non è più quella di una volta di Franco Maresco, Santiago, Italia di Nanni Moretti, Il campione di Leonardo D’agostini, L’uomo che comprò la luna di Paolo Zucca, Bangla di Phaim Bhuiyan. Sono questi i titoli selezionati per la sesta edizione dell’Italian Film Festival Berlin in programma nella capitale tedesca dal 13 al 17 novembre 2019. Alla Kulturbrauerei di Prenzlauer Berg il cinema italiano torna a essere protagonista per cinque giorni con le proiezioni di alcuni dei più significativi film dell’ultima stagione accompagnate dall’incontro con registi, attori, produttori, ecc…

Previsto anche quest’anno il premio del pubblico Italia (promosso da Enit, tra i principali partner del festival) che verrà assegnato domenica 17 dicembre e la proiezione speciale di Io, Leonardo di Jesus Garcés Lambert in occasione dell’anniversario dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci. Ma il programma cinematografico sarà solo il fulcro di un calendario ricco di eventi speciali e collaterali che partirà la prima settimana di novembre per concludersi a ridosso del Natale. Si parte venerdì 8 novembre con la masterclass di Marco Müller alla Freie Universität per poi proseguire con la retrospettiva omaggio – dedicata quest’anno alle sorelle Alice e Alba Rohrwacher – che proporrà in tre cinema di altrettanti quartieri della capitale tedesca (Il Kino, Bundesplatz Kino e Lichtblick Kino) cinque titoli della loro filmografia fino al 21 dicembre. Nel mezzo la tappa berlinese dell’european tour 2019 di Calcutta che si esibirà lunedì 2 dicembre alla Festsaal Kreuzberg.
L’Italian Film Festival, inoltre, si estenderà anche nel primo semestre del 2020 con un programma di presentazioni in anteprima di film italiani.
Altra novità della sesta edizione i business days Da Roma a Berlino – l’evento è promosso dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, organizzato da ANICA in collaborazione con Italian Film Festival Berlino, ICE , Ambasciata d’Italia a Berlino, Istituto Luce Cinecittà e Unefa. promossi da Anica ed ICE – parallelamente alla rassegna sono due i giorni di incontri professionali dedicati alla presentazione dei titoli italiani work in progress ai distributori tedeschi – pitch e networking e per il mercato di coproduzione dedicato a progetti italiani da svolgersi nelle giornate di giovedì 14 e venerdì 15 novembre 2019: nei locali del Cinestar della Kulturbrauerei produttori, distributori e addetti ai lavori italiani e tedeschi in una due giorni di presentazioni e workshop. Tra gli ospiti che accompagneranno le proiezioni e incontreranno il pubblico Luigi Lo Cascio, Leonardo D’agostini e Marco Tardelli, Filippo Gravino, Paolo Zucca e Jacopo Cullin. L’Italian Film Festival Berlin è organizzato dal Tuscia Film Fest in collaborazione con l’Agenzia Nazionale del Turismo Enit, il locale Istituto Italiano di Cultura e l’Ambasciata d’Italia. Tra i partner istituzionali il MiBACT, l’Anica, l’ICE e l’Assessorato al Turismo della Regione Lazio.Per maggiori informazioni: www.italianfilmfestivalberlin.com
Torna il CiakPolska Film Festival, che dall’8 al 17 novembre porta nella capitale il meglio del cinema polacco di oggi e di ieri, tra anteprime, ospiti e classici da riscoprire, come sempre a ingresso gratuito. La manifestazione, giunta alla settima edizione e promossa dall’Istituto Polacco di Roma, prevede una prima parte dall’8 al 10 novembre alla Casa del Cinema, dove saranno in programma alcuni dei titoli polacchi più interessanti della stagione: si va da Ancora un giorno, straordinario film d’animazione tratto da Kapuściński, all’intenso Corpus Christi, storia di un ex criminale che si finge sacerdote già applaudita all’ultima Mostra di Venezia, senza dimenticare la commedia 7 emozioni o il sorprendente horror Werewolf, vincitore dell’ultimo Fantafestival. Ma alla Casa del Cinema e alla sede dell’Istituto è previsto anche un omaggio a Józef Natanson, pittore polacco che ha contribuito alla realizzazione degli effetti speciali di tanti capolavori del cinema italiano degli anni ‘60, lavorando con nomi del calibro di Fellini e Ferreri. Dal 12 al 17 novembre la manifestazione si sposta al Palazzo delle Esposizioni con la retrospettiva Lo sguardo proibito, che per il trentennale della caduta del Muro di Berlino, avvenuta il 9 novembre del 1989, mostrerà i più celebri capolavori del cinema polacco censurati durante il regime comunista. Costretti a tagli e modifiche o completamente esclusi dalla circolazione, questi film avevano il coraggio di violare le direttive dell’ideologia dominante, raccontando una realtà molto diversa da quella della propaganda ufficiale. L’inaugurazione è martedì 12 con Mani in alto! di Jerzy Skolimowski, bandito per oltre 25 anni per il suo spirito iconoclasta che ridicolizzava lo stesso Stalin, a cui seguiranno titoli come la versione integrale di Una donna sola di Agnieszka Holland, racconto inquieto della condizione femminile lontano dalla retorica di partito, o il leggendario Il diavolo, di Andrzej Żuławski, che costò al regista l’esilio in Francia. Imperdibile poi la proiezione del 16 novembre de La tranquillità di Krzysztof Kieślowski, uno dei film più belli e discussi del grande regista, che sarà introdotto al pubblico dal protagonista Jerzy Stuhr, attore simbolo di quella stagione del cinema polacco. Un evento organizzato da Istituto Polacco di Roma e Corto Italia Cinema con il sostegno di Polish Film Institute e Associazione dei Cineasti Polacchi in collaborazione con FINA – Filmoteka Narodowa Instytut Audiowizualny, Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Associazione degli Effetti Visivi AVFX con il contributo di Comarch SA. Ulteriori info: www.casadelcinema.it

Storie di uomini e di donne, di ieri e di oggi, che hanno spesso la memoria come
filo conduttore, sia quella degli eventi che hanno segnato un popolo, che
quella delle radici familiari o di epoche perdute. Al XXXIV Festival del Cinema
Latino Americano di Trieste, dal 9 al 17 novembre 2019 al Cinema
Teatro Miela e al Museo della Comunità ebraica di Trieste “Carlo e
Vera Wagner”, il subcontinente continua a interrogarsi su se stesso
e sulla propria identità, utilizzando tutti i generi del cinema. Nel Concorso ufficiale,
tanti piccoli gioielli come La revolución y los artistas
di Gabriel Retes, che rivive gli anni ’20 del Messico, quando arte e
letteratura, amore e rivoluzione si incontravano ed erano spesso una sola cosa.
Veneza di Miguel Falabella, che conta su una splendida Carmen
Maura crepuscolare, per raccontare un sogno da realizzare, dal Brasile a
Venezia. Il cubano Inocencia di Alejandro Gil Alvarez, che,
appena selezionato da Cuba per i Premi Goya e ambientato nell’Avana del
XIX secolo, commuove per l’ingiustizia subita da otto giovani studenti
condannati a morte per un crimine non commesso. Molte le tematiche della
Sezione Contemporanea Concorso: da come le dittature abbiano condizionato e
trasformato anche i rapporti sentimentali (Amor en dictadura di
Emilia Faur) ai colori, l’esuberanza e la cultura de L’Avana, eredità delle sue
tante anime (Herencia di Ana Hurtado); dalla street art come
strumento di ribellione anche alla violenza dei narcos (Los Días de la
ballena di Catalina Arroyave Restrepo) ai dubbi di un piccolo criminale
alle prese con ricatti, traffico d’organi e nuovi incontri che potrebbero
cambiare la vita (Humanpersons di Frank Spano). La sezione Cinema
e Letteratura diventa competitiva: i film in gara, tratti
da capolavori della letteratura latinoamericana come Arráncame la vida o
La tregua, saranno giudicati da docenti delle Università di Trieste,
Udine, Venezia, Padova, Bologna, che collaborano da tempo con il Festival,
e da Marco Cassini, editore di Edizioni SUR, che offrirà il punto
di vista di un editore alle trasposizioni cinematografiche. Shalom, il
sentiero ebraico in America Latina segue le tracce della presenza
ebraica nel subcontinente e quest’anno conta sulla prestigiosa collaborazione
del Museo della Comunità ebraica di Trieste “Carlo e Vera Wagner”, che
ospiterà la proiezione di tutti i film di questa sezione, domenica 10
novembre 2019, un vero e proprio viaggio nell’identità e nella
cultura degli Ebrei in America Latina. Un’altra partnership di grande prestigio
consolida i legami con le istituzioni culturali triestine: sabato 16
e domenica 17 novembre 2019, al Castello di Miramare sarà proiettato
in loop, nella Sala Rosa dei Venti, il film Maximiliano de México –
Sueños de poder di Franz Leopold Schmeizer (Messico/Austria); una
proiezione lungo il percorso museale che anticipa futuri progetti comuni.
La memoria è il filo conduttore di diversi film, si diceva. Malintzin,
la historia de un enigma di Fernando González Sitges ricorda una delle
più discusse figure femminili della storia messicana. Los Índalos di
Roberto Persano, Santiago Nacif e Juan Andrés Martínez Cantó segue le tracce
dei familiari rivoluzionari di Aurora Sánchez. Anche Gran Orquesta
di Peri Azar è un film sulla memoria, con il lavoro di ricostruzione dei suoni
dagli spartiti ritrovati in un baule. E c’è anche la perdita di memoria,
che cancella la nostra identità attraverso malattie degenerative come
l’Alzheimer, che ritroviamo in La desmemoriada di Mauricio Alamo
e in Bernard di Alex Quiroga. Tra i film al femminile anche Ana
de día, della spagnola Andrea Juarrieta, che racconta la reazione di
Ana allo scoprire che una sua sosia ha preso il suo posto e che ha dunque la
possibilità di reinventarsi come vuole. Cortázar y Antín: Cartas iluminadas
dell’argentina Cinthia Rajschmir ricostruisce la corrispondenza tra il giovane
regista Manuel Antín e Julio Cortázar. Che, memórias de um ano secreto
di Margarita Hernández ricorda la misteriosa sparizione del Che, tra la
Tanzania e Praga, in attesa di un nuovo destino. Presenti anche le cinematografie
dei piccoli Paesi, con minori possibilità di arrivare al mercato
internazionale. Il film guatemalteco Septiembre di Kenneth Muller
è ispirato a un fatto reale, per raccontare il viaggio di un padre e di una
figlia in fuga dal conflitto armato dell’interno del Paese. Lo que siento
por tí arriva dalla Repubblica Dominicana ed è firmato da Raúl Camilo,
per raccontare contemporaneamente tre belle storie di inclusione sociale. Nella
sezione Cinema e Letteratura, il nicaraguense Antojología de Carl
Rigby di María José Álvarez è un omaggio a Carl Rigby, il pioniere
della poesia orale Ni-caribeña: conversazioni, monologhi, passeggiate nella
vecchia Managua, ricostruiscono l’universo del poeta. Uno degli Eventi Speciali
è il film ecuadoriano Panamá di Javier Izquierdo, che racconta
l’incontro casuale a Panama tra due ex compagni di scuola di Quito: nessuno dei
due è quello che sembra e, dietro le loro identità false, entrambi si muovono
nei terreni pericolosi tra corruzione e guerriglie di liberazione. Eventi
Speciali anche Sertânia, del regista brasiliano, di origine
italiana, Geraldo Sarno (la proiezione a Trieste è un’anteprima
internazionale), e i due documentari di Tonino Pinto, I ragazzi di
Ipanema e Somos Cubanos. La Retrospettiva è
dedicata al regista argentino Fernando Spiner, che ha stretti legami con
l’Italia, essendosi formato nel Centro Sperimentale di Cinematografia di
Roma. Tutte le informazioni sul Festival del Cinema Latino Americano sul
sito web:
www.cinelatinotrieste.org
La 6a edizione del Lamezia International Film Fest, in programma a Lamezia Terme dal 12 al 16 novembre e diretto da GianLorenzo Franzì, assegnerà il Premio Ligeia al regista napoletano Mario Martone. Lo stesso Premio andrà anche all’attrice Isabella Ferrari a cui sarà dedicata la retrospettiva Monoscopio. In collaborazione con il Ravenna Nightmare Film Fest, ospite d’eccezione sarà Jean Jacques Annaud, il regista francese di Il nome della rosa (1986) e Sette anni in Tibet (1997), che riceverà il Premio Carl Theodore Dreyer, istituito quest’anno in omaggio ad uno dei più grandi maestri della storia del cinema. E ancora con la factory Casa Surace, verrà riconfermato il focus sui nuovi fenomeni del web. A ricevere il Premio Ligeia Web sarà questa volta il popolarissimo duo comico romano Le Coliche, che presenterà una serie dei loro cortometraggi di successo. La sezione Colpo d’occhio è il concorso internazionale di cortometraggi il cui vincitore, che verrà annunciato durante la cerimonia di chiusura, oltre a ricevere un premio in denaro, parteciperà anche alla selezione ufficiale del Pentedattilo Film Fest, la kermesse calabrese dedicata esclusivamente ai cortometraggi. Infine la sezione Visioni Notturne proporrà in seconda serata film dall’horror alla fantascienza. Info: www.filmfreeway.com/LameziaFilmFest

Dal 15 al 22 novembre si terrà la XVIII edizione del RIFF – Rome Independent Film Festival diretto da Fabrizio Ferrari, che torna al Nuovo Cinema Aquila al Pigneto con un programma fitto di eventi, incontri e proiezioni. Tanti i titoli italiani e internazionali in anteprima al Festival. Film d’apertura di quest’anno venerdì 15 alle 20.20 sarà Nancy opera prima di Christina Choe presente al festival. Il Concorso Internazionale Lungometraggi, aperto a opere prime e seconde, è composto da 9 titoli, di cui 8 in anteprima italiana. Tema che accomuna tutte le opere è dar luce ad un mondo di immagini difficili da far emergere. Sono 9 anche i Documentari Italiani in concorso, molti dei quali in anteprima mondiale, per guardare alla realtà attraverso la lente dei più promettenti cineasti del panorama indipendente. Tra i temi portati sul grande schermo quest’anno piccoli e grandi eroi alle prese con sfide quotidiane e “extra-ordinarie”. Saranno 9 anche i Documentari Internazionali in concorso in anteprima per il pubblico del RIFF. Con un team da Oscar, Barbara Bentree, regista e musicista già conosciuta negli Usa, presenta Dave Grusin Not Enough Time un ritratto mozzafiato di uno dei più straordinari protagonisti della musica e del cinema, Dave Grusin, compositore di colonne sonore di film del calibro de Il laureato con Paul Simon e Tootsie, Premio Oscar per “Milagro” di Robert Redford, 8 Nomination agli Oscar, 80 Nomination ai Grammy e molti altri riconoscimenti. Tra i Cortometraggi in concorso: Daughter di Daria Kashcheeva, dal Toronto International Film Festival e vincitore dell’U.S. Academy of Motion Picture Arts and Sciences – Student Oscar, il corto della regista dal titolo To Accept che ha vinto il Nespresso Talents al Festival di Cannes. 3 le Masterclass organizzate dal RIFF 2019 che si preannunciano di affrontare la contemporaneità cinematografica da un punto di vista tecnico quanto critico. Il 15 novembre alle 18.00 ad aprire le danze sarà l’incontro con il pubblico tenuto da Nadia Zavarova giornalista e critica cinematografica, che discuterà l’effetto delle immagini cinematografiche sulla vita delle persone nel corso degli anni. Tra gli Eventi Speciali segnaliamo Il nuovo cinema ucraino: la realtà che ispira con 6 film di giovani registi ucraini che rappresentano diversità nei temi, nei mezzi espressivi, nella sperimentazione, nei generi e nelle storie raccontate sul grande schermo. Non mancherà il Focus LGBT – Love & Pride Day – Il valore della diversità per sensibilizzare il pubblico a queste tematiche. Torna anche il Focus Spagna – L’animazione Valenciana in cui il Cortoons Gandia Festival e l’IVAC, Istituto Valenciano di Cultura, presentano una proiezione speciale dedicata ai cortometraggi di animazione realizzati nella Comunitá Valenciana. Altri panel attesi sono L’eccezione Culturale e i nuovi profili di produttore indipendente in collaborazione con CNA Cinema e Audiovisivo Roma dedicato agli operatori del settore: si discuterà dell’Industria Culturale come principale rigeneratore dell’economia italiana ed europea e dell’eccezione culturale e del nuovo profilo di produttore indipendente in Italia e in Europa con l’avvento delle OTT. Tra i giurati di questa edizione: la giornalista e critica cinematografica ucraina Nadia Zavarova, il consulente tedesco per numerosi festival internazionali Bernd Brehmer, la giornalista e scrittrice rumena Tatiana Covor e il musicista e giornalista americano-argentino Diego Petrecolla, insieme agli italiani: il compositore Stefano Ratchev, lo sceneggiatore e regista Salvatore Basile, l’attore e regista Vincenzo Alfieri. Ulteriori info sul programma nel sito internet: www.riff.it
Torna dal 16 al 20 novembre alla Casa del Cinema di Roma e presso il Centro Ebraico Italiano Il Pitigliani – a entrata gratuita fino a esaurimento posti – il Pitigliani Kolno’a Festival – Ebraismo e Israele nel Cinema, giunto alla quattordicesima edizione, dedicato alla cinematografia israeliana e di argomento ebraico. Prodotto dal Centro Ebraico Italiano Il Pitigliani e diretto da Ariela Piattelli e Lirit Mash, il PKF2019 propone per la consueta sezione “Panorama sul nuovo cinema israeliano” opere che hanno riscosso successo sia in Israele che all’estero. Il Premio alla Carriera 2019 sarà consegnato al regista Eran Riklis, all’attenzione internazionale dal suo secondo film, Finale di coppa, presentato alla Mostra di Venezia nel 1991 e al Festival Internazionale del Cinema di Berlino nel 1992. Quindi, Zohar (1993), il più grande successo al box office israeliano degli anni ’90 e dopo una lunga parentesi nella serialità televisiva, dirige nel 2004, La sposa siriana, con cui vince numerosi premi nel mondo tra cui il Premio del Pubblico del Festival di Locarno. Nel 2008 Il giardino di limoni è amato e acclamato in tutto il mondo; quindi arriva Il responsabile delle risorse umane (2010), selezionato nella sezione israeliana per il miglior film in lingua straniera ai Premi Oscar. Il 2017 è stato l’anno di Shelter, mentre Spider nel web, del 2019, è il suo ultimo lavoro. Per la sezione “Sguardo sul nuovo cinema israeliano”, il festival presenta, tra i lungometraggi, The Unorthodox, scritto e diretto da Eliran Malka; tra i documentari, The Rabbi from Hezbollah (nella foto) diretto da Itamar Chen, in concorso all’ultima edizione del DocaViv Festival di Tel Aviv. Il Festival ospiterà, lunedì 18 novembre alle ore 15, l’incontro per la presentazione della prima edizione del progetto MOV(I)E, finanziato dalla Camera di Commercio di Roma in collaborazione con Nina International e la Roma Lazio Film Commission. Il progetto si pone come obiettivo quello di costruire una rete di collaborazione tra diversi attori dell’industria dell’audiovisivo con particolare attenzione alle co-produzioni internazionali. Durante la kermesse si svolgerà anche la terza edizione del Premio Emanuele (Lele) Luzzati, che sarà assegnato alla migliore opera considerata meritevole da una giuria composta da intellettuali e artisti di rilievo. Il PKF 2019 è realizzato con i contributi di: MiBACT Direzione Generale Cinema e Audiovisivo; Regione Lazio; UCEI – Unione delle Comunità Ebraiche Italiane; Ambasciata di Israele in Italia e con il sostegno di AcomeA. Ulteriori info: www.pitiglianikolnoafestival.it

Sono 860 i film arrivati alla 3° edizione del Fiorenzo Serra Film Festival, il concorso Internazionale per film etnografici intitolato al regista sardo e in programma a Sassari dal 19 al 23 novembre. Il Festival, organizzato dal Laboratorio di Antropologia Visuale “Fiorenzo Serra” della Società Umanitaria in collaborazione con l’Università di Sassari-Dipartimento di Storia e Scienze dell’Uomo, vedrà 14 film finalisti nella sezione principale a tema “Aspetti simbolici e materiali del pastoralismo”. Ben 6 i lavori provenienti dall’Italia, 2 dalla Russia, poi uno in rappresentanza dell’Iran, Olanda, Ucraina, Algeria e dalla lontana Argentina. Pellicole che raccontano la forza primitiva dei pastori di fronte alla durezza della vita e del fondamentale contributo femminile alla causa, dai paesaggi della transumanza al candore della terra ancora incontaminata. Un mondo genuino, quello dell’allevamento, che ancora oppone una strenua resistenza alla globalizzazione galoppante, fondandosi sugli antichi valori dell’impegno, dell’umanità e della solidarietà sociale. Per la sezione speciale dedicata ad Antonio Simon Mossa, cineasta e fraterno amico di Fiorenzo Serra, sono stati selezionati 15 film rappresentativi di tematiche antropologiche attuali: Human Rights, comunità minoritarie, difesa dell’ambiente soprattutto oggi in America del Sud, Religiosità popolare, storie di vita, tradizioni popolari e scenari di guerra in Medioriente: il caso della Siria. Dal 19 al 23 novembre, al mattino sono previsti momenti di formazione quali le masterclass di Lorenzo Hendel, Luciano Tovoli, Antioco Floris e Marco Leopardi nella sala della Camera di Commercio di Sassari, di sera verranno invece proiettati i film finalisti al Cinema Multiplex di Sassari. Inaugurerà il Film Festival Fiorenzo Serra il 19 novembre la mostra fotografica inedita di Banditi a Orgosolo nella Sala Duce del Comune di Sassari, curata da Antioco Floris, cui seguirà la proiezione del film Détour Deseta con la presenza del regista Salvo Cuccia al Cinema Multiplex di viale Umberto. Info nel sito internet: www.fiorenzoserrafilmfestival.it