
Trieste Science+Fiction Festival, la manifestazione dedicata al mondo della fantascienza in programma dal 29 ottobre al 3 novembre nel capoluogo giuliano, si prepara a festeggiare tre importanti anniversari, celebrando tre pietre miliari del genere sci-fi attraverso numerose iniziative e alla presenza di ospiti internazionali. Il primo anniversario sarà quello di Alien (1979), capolavoro di Ridley Scott e fortunatissimo cult fantascientifico che quest’anno compie i suoi primi 40 anni: per l’occasione, il film verrà proiettato al Trieste Science+Fiction in versione restaurata. Il festival annuncia anche la presenza del celebre documentarista Alexandre O. Philippe, che nel corso della manifestazione presenterà in anteprima italiana Memory: The Origins of Alien, in cui racconta le inquietanti origini del celebre cult. Grazie a materiali inediti appartenuti allo sceneggiatore Dan O’Bannon e al designer H.R. Giger, il documentario svela le ispirazioni alla base di Alien, dalla mitologia greca ed egizia ai fumetti underground, dalla letteratura di H.P. Lovecraft all’arte di Francis Bacon, fino alle allucinazioni oscure di O’Bannon e Giger. Specializzato in indagini sul cinema, Philippe è autore di numerosi documentari, tra cui il famoso The People vs. George Lucas che esplora il mondo dei fan della saga di Guerre stellari e del suo creatore. Il festival festeggerà anche i primi 20 anni di Matrix (1999) di Lana e Lilly Wachowski, che verrà proiettato a Trieste in versione rimasterizzata. Grandi festeggiamenti anche per Star Trek (1979) di Robert Wise, il primo film dedicato all’omonima serie fantascientifica che, a 40 anni dall’uscita nelle sale, verrà proiettato al festival in versione restaurata. Dietro la macchina da presa il regista di Ultimatum alla Terra (1951) e Andromeda (1971), che porta sul grande schermo le imprese della U.S.S. Enterprise e il mitico universo di Star Trek. Ulteriori info: www.sciencefictionfestival.org
Pietro Marcello con Martin Eden sarà presente al festival di La Roche-sur-Yon (14 – 20 ottobre), decima edizione, in compagnia di molti altri ospiti come Costa-Gavras con Adults in the room, Andrea Caccia con Tutto l’oro che c’è e Casey Affleck con Light of My Life.Il festival diretto da Paolo Moretti ha collezionato negli anni presenze importanti come quelle di Anna Karina, Valeria Bruni Tedeschi, Christophe Honoré, Mathieu Amalric, Quentin Dupieux, Louis Garrel, Kelly Reichardt, Walter Murch, James L. Brooks, Abel Ferrara, Bertrand Bonello, Philippe Garrel e Michel Hazanavicius. A questo link il programma.
Il primo episodio della docu-serie “Il Giro dell’Horror”, dedicata all’horror made in Italy, sarà proiettato in anteprima a Lucca Comics & Games il primo novembre 2019 alle ore 16 presso il Cinema Centrale di Lucca. Ideato e scritto da Luca Ruocco, per la regia di Paolo Gaudio e con la produzione esecutiva di Francesco Abonante, Il Giro dell’Horror è un format a puntate a cura di InGenereCinema.com che, episodio dopo episodio, immerge lo spettatore nel mondo personale e creativo di uno dei protagonisti dell’horror nostrano, mescolando documentario e fiction. L’ospite di turno, nel raccontarsi di fronte alle domande di Ruocco, si troverà a vivere situazioni incredibili e divertenti gag. Un viaggio ricco di sorprese e colpi di scena, che i filmmaker vivono in prima persona assieme agli spettatori, poiché la sola e unica regola ne Il Giro dell’Horror è che il protagonista di ogni puntata – fatta eccezione per la prima – venga scelto liberamente da quello della puntata precedente, proiettando gli autori e il pubblico all’interno di una originale #horrorchallenge! A inaugurare il progetto è il regista Domiziano Cristopharo, protagonista della prima puntata, coraggioso e discusso autore del panorama indipendente che, con storie sospese tra crudezza spietata e allucinante realtà da incubo, è riuscito a costruire e affermare una poetica del tutto personale, spaziando dall’horror estremo a quello più fiabesco, senza mai sentirsi ingabbiato all’interno di un genere. Con una filmografia di oltre 20 titoli – da House of Flesh Mannequins [2009] a Nightmare Symphony [2019] – Cristopharo è il regista italiano indipendente più prolifico e il Giro all’interno del suo mondo cinematografico sarà carico di aneddoti interessanti e divertenti, ma anche di macabre scene di sangue e di un esplicito e drammaturgico utilizzo del corpo e della sessualità, passando attraverso incontri importanti e grandi numi tutelari. Ad accompagnarlo all’interno di questo viaggio, alcuni dei suoi più stretti collaboratori, tra cui lo sceneggiatore Antonio Tentori [Un gatto nel cervello, Dracula 3D] e l’attrice di film hard Roberta Gemma [Bloody Sin, The Transparent Woman]. Prodotto da InGenereCinema.com – sito dedicato al Cinema e alla Cultura Horror, del Fantastico, del Bizzarro e dello Straordinario – con il sostegno di Space Off di Tino Franco, Il Giro dell’Horror segna il primo passo del portale nel mondo delle produzioni audio-visive. Un passo che, non a caso, coincide con un importante anniversario: quello dei 10 anni di attività di www.ingenerecinema.com, che da sempre ha riservato un occhio di riguardo e un acceso interesse proprio al genere horror. Tanti gli artisti e i professionisti che hanno preso parte a questo viaggio nell’Horror Italiano. Sul palco di Lucca Comics & Games, moderati dal giornalista e critico cinematografico Andrea Guglielmino, saranno presenti Luca Ruocco [creatore, sceneggiatore e protagonista della docu-serie], Paolo Gaudio [regista], Francesco Abonante [produttore], Domiziano Cristopharo [protagonista del primo episodio], Helena Masellis [disegnatrice di fumetti e concept artist, autrice del logo e dei disegni delle sequenze animate della docu-serie], Tino Franco [presidente della casa di produzione Space Off] e Poison Rouge [attrice]. Info: www.luccacomicsandgames.com

Un testimone che attraversa un lungo percorso che parte dal passato, attraversa il presente e guarda al futuro è l’emblematico protagonista del manifesto della 60esima edizione del Festival dei Popoli – Festival Internazionale del Film documentario, a Firenze dal 2 al 9 novembre in vari luoghi della città. Oltre al cinema La Compagnia, sala principale del festival, Spazio Alfieri, Istituto Francese di Firenze, Cinema Stensen, Auditorium di S. Apollonia, Mediateca Regionale Toscana, Spazio Ottagono delle Murate, ZAP Zona Aromatica Protetta, BUH! Circolo Culturale Urbano. “In occasione della 60a edizione – ha spiegato Alberto Lastrucci, direttore del Festival dei Popoli – proponiamo un’immagine che evoca il lungo percorso e l’ininterrotta attività del nostro festival che, fin dalle origini, si propone di essere un ‘testimone del suo tempo’, ma anche un avvistatore delle nuove tendenze in avvicinamento (cinematografiche, culturali, sociali, politiche, ecc.). L’immagine presenta la figura emblematica di un testimone che, attraverso decenni caratterizzati da strumenti tecnologici in continua evoluzione, mantiene inalterato il suo ruolo di osservatore, cronista, story-teller. Un simbolo di tutte le autrici e di tutti gli autori dei ‘racconti del mondo’ che compongono il programma”.Il festival annuncia anche la sezione speciale per il 60° anniversario, chiamata “Diamonds are Forever” e curata da Daniele Dottorini, che ripercorre gli ultimi sessanta anni di cinema documentario per riscoprire una costellazione di gioielli da riportare alla luce. 20 i titoli che compongono questa sezione: da Titicut Follies di Frederick Wiseman a Dont Look Back di D.A. Pennebaker entrambi del 1967; da Les Enfants Jouent a la Russie di Jean-Luc Godard a First Love di Krzysztof Kieślowski del 1974; da Sud di Chantal Akerman a Harat di Sepideh Farsi. Ulteriori info nel sito internet: www.festivaldeipopoli.org

“Il racconto della realtà” in ambito giornalistico e in ambito cinematografico con la rievocazione di fatti anche di cronaca nera che si incrocia con l’arte cinematografica: è il tema centrale della quarta edizione del Festival del Reportage e del Documentario dell’Aquila, “spin-off” del L’Aquila Film Festival e uno dei festival tematici organizzati all’interno del progetto “Festival diffuso” finanziato con i fondi restart. L’evento, con in programma diversi incontri, si svolgerà nel capoluogo abruzzese dal 22 al 25 ottobre. La manifestazione – si legge in una nota – punta “a confrontare il diverso linguaggio che cinema e giornalismo utilizzano per raccontare l’attualità o le storie del passato; a tal fine non mancheranno i confronti diretti tra protagonisti di questi due mondi”. L’apertura del Festival, infatti, sarà riservata ad un fatto di cronaca nera che non ha mancato di ispirare il cinema, vale a dire la vicenda del Canaro della Magliana. Massimo Lugli, ex cronista di Repubblica e scrittore, ricorderà il lavoro da lui svolto per raccontare dal 1989 ai giorni nostri l’omicidio di Giancarlo Ricci e incontrerà Sergio Stivaletti, storico effettista e regista che proprio dalla vicenda del Canaro ha tratto il suo Rabbia furiosa – Er canaro. Poi è in programma il racconto che Marco Travaglio e Marco Lillo hanno realizzato sulla sentenza della Corte di Assise di Palermo sulla trattativa Stato-mafia, raccolto nel libro ‘Padrini fondatori’ che i due giornalisti del Fatto Quotidiano presenteranno al pubblico aquilano. Altro tema di questa edizione sarà quello dell’ambiente e del cambiamento climatico; questa volta la parola sarà lasciata alle immagini di due documentari, Antropocene, l’epoca umana di J. Baichwal, E.Burtynsky, N. de Pencier e La fattoria dei nostri sogni di John Chester. Una giornata intera sarà invece dedicata alla grande fotografa Letizia Battaglia che da decenni racconta attraverso i suoi scatti i delitti di mafia e la gente di Palermo. Per l’occasione sarà allestita in anteprima nazionale presso Sharky Art Gallery una piccola mostra della stessa Letizia Battaglia e di Roberto Timperi dal titolo Mafia, passion… Love e, successivamente, saranno proiettati due film dei quali Letizia Battaglia è stata protagonista: il film in anteprima Letizia Battaglia – Shooting the mafia e il documentario di Franco Maresco premiato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia La mafia non è più quella di una volta. Ulteriori info nel sito internet: www.abruzzoweb.it

Giunto alla sua 7a edizione, dal 24 al 27 ottobre all’Anteo Palazzo del Cinema il Milano Design Film Festival raccoglie storie di architetti e designer, stili, avanguardie e inchieste su grandi temi sociali. ‘Design as an attitude’ è anche il titolo di uno degli ultimi lavori di Alice Rawsthorn, firma importantissima del giornalismo di settore nonché Guest Curator per l’edizione 2019 del MDFF. La selezione di dieci pellicole operata dalla Rawsthorn risponde a un quesito che la grande critica inglese si è posta subito dopo aver accettato l’invito delle curatrici del festival Antonella Dedini, Silvia Robertazzi insieme a Porzia Bergamasco del festival. Cosa rende un film un “design film”? Pensiamo a un documentario che tratta l’argomento in modo specifico o a un film che parlando d’altro, mostra il design e l’impatto che ha nelle nostre vite? O ancora, si definisce “design film” una pellicola che, proprio per come è stata pensata, girata e montata, rappresenta il design applicato alla cinematografia? La selezione presentata dalla Rawsthorn dimostra che la definizione di “design film” può essere tutte queste cose, spingendosi a toccare temi come il consumismo, l’industrializzazione o l’inquinamento. Nel film d’apertura The Human Shelter di Boris Benjamin Bertram, la regista danese ci conduce in un viaggio poetico e antropologico per scoprire cosa le persone definiscono casa. Si parlerà inoltre di Intelligenza Artificiale, con una serie di titoli a indagare un futuro tessuto da macchine con trame di algoritmi. Tra i titoli presenti in questa sezione, Elevation il film di Marcus Fairs e Oliver Manzi prodotto da ‘Dezeen’, conosciuto magazine online inglese, sui droni e su come questi abbiamo cambiato la percezione dell’architettura. Art of Thinking, è la sezione che raccoglie storie trasversali al mondo del progetto come Mirabilia Urbis di Milo Adami che mostra Roma attraverso gli scritti del giornalista e ambientalista Antonio Cederna, dalla ricostruzione post bellica alle baracche fino alle lotte per la casa degli Anni 70. Al design sarà dedicata la serata di apertura (solo su invito per il 23 ottobre al Triennale Milano Teatro), dove verrà proiettata la première italiana di Chair Times. A History of Seating di Heinz Bütler. La pellicola racconta attraverso l’esclusiva collezione di sedie di Rolf Fehlbaum l’evoluzione del prodotto industriale, i protagonisti e le avanguardie che hanno fatto la storia del design. La proiezione sarà introdotta dallo stesso Fehlbaum in conversazione con Stefano Boeri, Presidente Triennale Milano. Ospite speciale, oltre al Sindaco Giuseppe Sala, Alice Rawsthorn, che saluterà gli ospiti e sarà a sua volta protagonista il 24 ottobre alle 11:30 all’Anteo Palazzo del Cinema, di un dialogo con Fehlbaum prima della proiezione della pellicola di Bütler aperta al pubblico. La sua lecture invece è prevista lo stesso giorno alle 20:30 e sarà seguita da Une ville à Chandigarh di Alain Tanner. Un altro momento importante precederà la proiezione di Ornamento e delitto unico filmato di Aldo Rossi, Gianni Braghieri e Franco Raggi per la regia di Luigi Durissi prodotto in occasione della XIII Triennale di Milano (1973). Il documentario verrà proposto nella versione appena restaurata dalla Cineteca di Bologna. Una serie importante di anteprime per l’Italia affronta il tema dell’architettura. The Real Thing di Benoit Felici racconta il paradossale mondo delle copie: se oggi è possibile vivere in una finta Avenue des Champs Élysées in Cina, questa pellicola oltre a rivelare come si vive una vita vera in un non-luogo, lancia una riflessione su una pratica, quella della copia, antica come l’architettura. The Architectural Passions of Andrzej Wajda di Jacek LinkLenczowski che partendo dall’inedita passione per l’architettura e la cultura giapponese del regista polacco ripercorre la vicenda e la realizzazione del museo d’arte realizzato a Cracovia grazie anche al suo supporto economico. Per il finissage del festival è stata organizzata una serata speciale: Peter Greenaway, grazie al contributo di Cassina, sarà protagonista con una lecture-spettacolo sull’Ultima Cena di Leonardo da Vinci e dialogherà con lo scrittore Gianluigi Ricuperati sull’influenza dell’architettura nella sua cinematografia. Durante la serata sarà proiettato The Missing Nail. A Vision by Peter Greenaway for Cassina on Leonardo da Vinci’s The Last Supper, incentrato sul “chiodo mancante” del Cenacolo leonardiano. Il programma definitivo con film, guest e talk sarà online su www.milanodesignfilmfestival.com

Torna ad Innsbruck il Festival del Cinema Italiano promosso dall’ Istituto Italiano Dante Alighieri, la quarta edizione dell’evento avrà luogo dal 3 al 5 novembre e sarà ospitata dal Metropol Kino, dove verranno proiettati cinque film italiani usciti nelle sale tra il 2018 e il 2019: Quanto basta di Francesco Falaschi, Ti presento Sofia di Guido Chiesa, Succede di Francesca Mazzoleni, C’è tempo di Walter Veltroni e Metti la nonna in freezer di Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi. Per rendere accessibile la visione ad un pubblico ampio, i film saranno proiettati in lingua originale con sottotitoli in inglese. Presenzieranno all’evento due ospiti legati ai film selezionati: Barbara Bouchet, icona di Quentin Tarantino, che interpreta una parte in Metti la nonna in freezer, e Walter Veltroni che presenterà C’è tempo. Ulteriori info: www.cinemaitaliano-innsbruck.com
Carlo Verdone è il Guest Director della 37.ma edizione del Torino Film Festival (22 – 30 novembre 2019). Il regista, sceneggiatore e attore sarà a Torino nei giorni del festival e presenterà al pubblico “Cinque grandi emozioni”, la sezione da lui curata composta dai film: Ordet di Carl Theodor Dreyer, Buon compleanno Mr. Grape di Lasse Hallström, Divorzio all’italiana di Pietro Germi, Oltre il giardino di Hal Ashby, Viale del tramonto di Billy Wilder. “Carlo Verdone è uno dei pochi autori italiani che hanno accompagnato il passar del tempo della mia generazione: caratteri, aspirazioni, desideri che cambiano, e spesso ti ritrovi che non ti riconosci.” – afferma Emanuela Martini, direttore del Torino Film Festival – “Per questo sono molto affezionata ai suoi film, perché raccontano anche me e i miei amici, da ieri a oggi, per lo più prendendosi (e prendendoci) in giro, in commedia (che è una gran bella cosa). Con gran parte della mia generazione condivide anche la passione cinefila onnivora, il piacere che davanti a un film nasce da stimoli diversi, visivi, sentimentali, razionali o istintivi. La sua selezione per il Torino Film Festival dimostra questa apertura a 360 gradi, questa disponibilità all’emozione che emana dallo schermo. Immagino che avrebbe potuto sceglierne altri cento diversi e che le rinunce siano state faticose; ma apprezzo molto le cinque ‘perle’ che ci propone.” Ulteriori info nel sito internet: www.torinofilmfest.org e www.news.cinecitta.com