MoliseCinema e il CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia, in occasione della 17ma edizione del Festival, ancora fino all’11 agosto presso Casacalenda, provincia di Campobasso, presentano la mostra Baci nel cinema, con fotografie tratte dall’archivio della Cineteca Nazionale. La mostra inaugurata martedì 6 agosto, alla Galleria Iannucci di Casacalenda. Baci rubati, baci accennati, baci sognati, baci censurati, baci appassionati. Star baciate, desiderate, oppure vanamente sognate. Baci nel cinema è una mostra di baci celebri e meno celebri tratti da film che hanno fatto la Storia del cinema italiano. Tra i “baciati” e le “baciate” nelle immagini della mostra: Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Silvana Mangano, Sandra Milo, Marisa Allasio, Marcello Mastroianni, Alberto Sordi, Nino Manfredi, Walter Chiari, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman e molti altri. La rassegna cinematografica, con direttore Federico Pommier Vincelli e madrina la modella e attrice Greta Ferro, annovera, oltre al Concorso, 6 titoli per Frontiere, la selezione di documentari italiani, e 24 i titoli di Paesi in corto, concorso internazionale di cortometraggi. Inoltre, ospiti ed eventi speciali come l’omaggio ad Alba Rohrwacher, a cui MoliseCinema dedica il volume annuale della sua collana editoriale, L’acrobata del cinema italiano a cura di Federico Pedroni: il 10 agosto la presentazione del libro con l’attrice, e nella stessa data anche la proiezione di Selfie di Agostino Ferrente. Le personalità che s’avvicendano, soprattutto perché accompagnano il proprio film in Concorso, sono inoltre: l’icona degli anni ’60 Benedetta Barzini, le attrici Angela Fontana e Daphne Scoccia, e il collega Gian Marco Saurino. I registi Alessandro Capitani, Michela Occhipinti, Phaim Bhuiyan, Paolo Zucca e Pippo Mezzapesa. Si omaggiano inoltre Sergio Leone, per lo speciale rapporto che il regista ha avuto con questo territorio, celebrato dall’anteprima del documentario C’era una volta Sergio Leone a Castelpetroso di Mario Notte che racconta le sue vacanze molisane, e il 94enne fotografo Paolo Di Paolo, presente nella serata di inaugurazione (6 agosto). Info: www.molisecinema.it

Ritorna dal 17 al 24 agosto il Concorto Film Festival, la rassegna internazionale di corti giunta alla diciottesima edizione, che si terrà a Pontenure, in provincia di Piacenza, nel Parco Raggio. Sono 49 i film in selezione, fra cui 13 prime italiane, in gara per l’Asino d’Oro, assegnato da una giuria internazionale composta da Alexander Stein, festival producer e direttore organizzativo di Interfilm Berlin, festival di cortometraggi partner di Concorto; Emilia Mazik, direttrice artistica di Short Waves Festival Poznan, Polonia; Sigrid Hadenius, festival producer e selezionatrice dell’Uppsala Film Festival, Svezia; Neil Young, giornalista e critico cinematografico di The Hollywood Reporter e Sight&Sound e Violetta Bellocchio, scrittrice e giornalista. Per questa edizione sono stati scelti due Paesi su cui si concentrerà in particolare l’attenzione: la Russia e il Portogallo. A completare l’offerta, i focus Absolute Beginners / A coming-of-age (focalizzato su una crescita individuale psicologica e morale in un passaggio dalla giovinezza alla maturità), Uncanny Valley / La valle perturbante sulla realtà virtuale e Supernature dedicato alla relazione uomo-natura. Il programma completo sarà disponibile sul sito www.concortofilmfestival.com dal 10 agosto.

A Milano dal 12 al 15 settembre, presso il Teatro Litta e il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, si terrà il Festival Internazionale del Documentario Visioni dal mondo, Immagini dalla realtà, organizzato dalla società di produzione Frankieshowbiz con la direzione artistica di Fabrizio Grosoli, e che ha tra le collaborazioni anche quella di Istituto Luce Cinecittà. Un’edizione, la quinta, ricca di incontri, proiezioni aperte al pubblico, ospiti nazionali e internazionali come Meredith DeSalazar, Pernille Rose Grønkjær, Erik Gandini, Wilma Labate, Lorenza Indovina, Matilde Gioli, Martina Colombari, masterclass ed eventi speciali. Giornalismo investigativo e il fenomeno globale delle fake news, il potere delle relazioni umane, i diritti civili delle donne, la società e l’ambiente, le rivoluzioni biologiche, la globalizzazione, l’immigrazione, sono alcuni dei principali temi indagati attraverso il cinema della realtà a Visioni dal mondo. Tra le anteprime in cartellone troviamo per il Panorama Internazionale; la sezione Fuori Concorso ; Storie dal mondo contemporaneo concorso rivolto ai giovani cineasti italiani, che vedrà la proiezione in anteprima di 12 titoli che concorreranno a: Premio Visioni dal Mondo Giuria Ufficiale di 5mila euro, assegnato da Wilma Labate, Jacopo Quadri e Steve della Casa; Premio BNL Gruppo BNP Paribas Visioni dal Mondo Giuria Giovani di 2.500 euro; riconoscimento Rai Cinema che prevede l’acquisizione dei diritti televisivi per le Reti Rai. I titoli in concorso: Baladi’-This is my village di Cristiano Regina; I am Mariam Binladen di Vito Robbiani; Il principe delle pezze di Alessandro di Ronza; Il tempo lungo di Andrea Canepari; Ma quando arriva la mamma? di Stefano Ferrari; Marisol di Camilla Iannetti; Minor di Matteo Bontempi, Giacomo Mantovani, Andrea Panni, Pietro Repisti; No Kids For Me Thank You di Linda Nyman; Processi (Perturbazione Lucifero) di Adriana Ferrarese; Quando non puoi tornare indietro di Leonardo Cinieri Lombroso, Res Creata di Alessandro Cattaneo; The Valley di Nuno Escudeiro. La sezione Industry Visioni Incontra, curata da Cinzia Masòtina, si svolgerà il 12 e il 13 settembre presso il Teatro Litta di fronte a un parterre di professionisti del settore, in grado di aiutare i progetti work in progress nello sviluppo finale con finanziamenti, preacquisti e distribuzione. 14 i progetti documentari che concorreranno al premio “Visioni Incontra Migliore Progetto Documentario”, del valore di 2.500 euro. Inoltre, EDI Effetti Digitali Italiani offrirà il Premio “EDI Visionary Award” che prevede la consulenza per la postproduzione, conform, finalizzazione e il DCP. I progetti in concorso già confermati sono: Chic e favolosi di Andrea Fortis, Innesti-un film su Ettore di Sandro Bozzolo, La diciottesima vittima di Claudia Cipriani, La nostra strada di Pierfrancesco Li Donni, Man Kind Man di Iacopo Patierno, Metamorphosis di Michele Fasano, Milk Drop. The camel revolution di Clio Sozzani, Rossi crociati di Pepi Romagnoli, State of Beat – an Italian Beatbox story di Andrea Filippo Mossa, Under the Shadow of a Distant Moon di Stefano Croci, Unimaginable trauma di Andrea Deaglio e Vite d’acqua dolce di Riccardo De Cal. Progetto Fuori Concorso: Giovanna, storia di una voce di Chiara Ronchini. La sezione Visioni Incontra prevede anche la programmazione dei seguenti panel di approfondimento: “L’autodistribuzione: un’opportunità, una necessità o un limite?” e “Internazionalizzazione: una strada a doppio senso per lo sviluppo dell’audiovisivo italiano”.In programma la Masterclass con ospite un regista/documentarista che riceverà il Premio Visioni dal Mondo, Cinema della Realtà 2019; e un Panel di approfondimento su tematiche particolarmente sensibili legate al documentario come l’incontro “Non vogliamo essere di moda. Cinema delle donne: temi, modelli, linguaggi e generazioni a confronto”, in collaborazione con WIFTMI Women in Film TV Media Italia; relatrici Antonietta De Lillo per WIFTMI, Maria Jovine, Adele Tulli e Wilma Labate. In programma sabato 14 settembre. Ulteriori info nel sito internet: www.visionidalmondo.it
Seeyousound on the road sbarca a Bologna dal 29 settembre al 2 ottobre: la versione itinerante di Seeyousound Music Film Festival, prima manifestazione in Italia completamente dedicata al cinema a tematica musicale, fa tappa nel capoluogo emiliano portando con sé un ricco calendario di appuntamenti e proiezioni dei migliori film e videoclip musicali italiani e internazionali. Il festival, diretto da Maurizio Pisani, ha come scopo la ricerca dell’immagine che il cinema può restituire della musica. Tra le pellicole selezionate, l’anteprima assoluta di Zucchero: nudo e crudo, il documentario di Vittorio Bongiorno che per dieci giorni ha seguito il bluesman emiliano durante la serie di 11 concerti con i quali, nel 2016, ha portato all’Arena di Verona, il suo disco “Black Cat”, in cui tra aneddoti sulle registrazioni, esibizioni live, brani inediti e memorie personali. Da non perdere anche il debutto italiano della docuserie Punk, prodotta da Iggy Pop insieme all’amico e icona della moda John Varvatos, in cui si mescolano materiale d’archivio e rarità, contributi e interviste a protagonisti e fan della scena punk, musicisti e non solo, come Johnny Rotten, Marky Ramone, Debbie Harry e Chris Stein, Duff McKagan, Wayne Kramer, Jello Biafra, Flea, Dave Grohl, Danny Fields, Legs McNeil, per un ritratto a tutto tondo di un’epoca che ha segnato indelebilmente la musica e la cultura contemporanea. Tra gli altri titoli in programma, Piazzolla – The Years of the Shark di Daniel Rosenfeld, documentario sul suonatore di bandoneon argentino e compositore che rivoluzionò il tango e Coda diretto da Stephen Nomura Schible, ritratto intimo del famoso compositore giapponese Ryuichi Sakamoto, girato durante il lavoro per la composizione della colonna sonora del film The Revenant di Alejandro González Iñárritu. Tra gli ospiti di questa prima edizione bolognese anche i registi Romuald Karmakar e Max Casacci. Ulteriori info nel sito internet: www.seeyousound.org
Per la 38esima edizione delle Giornate del cinema muto, che si svolgerà dal 5 al 12 ottobre, come sempre al Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pordenone, il direttore Jay Weissberg gioca subito l’asso proponendo in apertura uno dei film più amati di sempre, The Kid (Il monello) di Charles Chaplin, accompagnato dalla musica composta dallo stesso Chaplin per la riedizione del 1971, restaurata e arrangiata dal maestro Timothy Brock, che sabato 5 ottobre dirigerà nell’esecuzione l’orchestra San Marco di Pordenone. L’evento sarà replicato il pomeriggio di domenica 13 ottobre, nell’ambito della stagione musicale del Verdi, con la direzione dell’orchestra affidata a Günter A. Buchwald. Il primo lungometraggio di Chaplin, girato fra il 1919 e il 1920, uscito nel 1921 e considerato da molti il suo capolavoro, racconta la storia di un neonato abbandonato da una ragazza madre e adottato dal poverissimo Charlot, che ne farà il monello impersonato da Jackie Coogan. Sulla performance del piccolo attore, destinato a diventare il più famoso divo bambino del cinema muto, David Robinson, critico e biografo ufficiale di Chaplin (oltre che direttore emerito delle Giornate), ha scritto: “Nessun bambino, nel cinema sia muto che sonoro, ha mai superato, per naturalezza e intensità dei sentimenti, Jackie Coogan nei panni del monello”. Per la serata conclusiva, un altro titolo leggendario: The Lodger (Il pensionante, 1927) di Alfred Hitchcock, con un ambiguo quanto affascinante Ivor Novello. Film ad alta tensione ambientato nella nebbia di Londra, come recita il sottotitolo “A Story of the London Fog”, The Lodger è tratto dal romanzo di Marie Belloc Lowndes ed è ispirato alla vicenda di Jack lo Squartatore, il cui ricordo, a quattro decenni di distanza, era ancora vivo nella capitale inglese. “Forse la migliore produzione britannica di tutti i tempi”, scriveva all’epoca il Bioscope, e Hitchcock stesso lo considerava il suo primo vero film, ovvero quello in cui per la prima volta il regista si riconosceva nel proprio stile, geniale combinazione di suspense e humour uniti a un’abile messa in scena. La nuova partitura composta per The Lodger da Neil Brand sarà eseguita dall’Orchestra San Marco diretta da Ben Palmer. L’evento orchestrale di metà settimana (mercoledì 9 ottobre) è il capolavoro del 1929 del regista sovietico Fridrikh Ermler, Oblomok imperii (Un frammento d’impero), con Fyodor Nikitin. Struggente metafora dei mutamenti avvenuti in Unione Sovietica negli anni ’20, è la storia di un soldato segnato pesantemente dalla guerra che dopo dieci anni, nel 1928, ritrova la memoria e torna nella sua città, San Pietroburgo diventata Leningrado, trovandovi finalmente pace ma anche lo sconforto di fronte a una società completamente cambiata dopo la Rivoluzione. Fino a poco tempo fa disponibile solo in copie lacunose, il film è presentato non solo nel nuovo restauro realizzato da San Francisco Silent Film Festival, EYE Filmmuseum e Gosfilmofond ma anche con la partitura orchestrale originale recentemente riscoperta, che a Pordenone avrà la sua prima internazionale dopo un’unica esecuzione a Mosca. A dirigere l’orchestra sarà Günter A. Buchwald. Protagonista della personale di quest’anno è la più grande star del western muto, William S. Hart. Con un volto iconico come quello di Buster Keaton e una laconicità che ha influenzato generazioni di attori cowboy (incluso John Wayne), la popolarità di Hart rivaleggiava all’epoca con quella di Chaplin. Nell’affollatissimo panorama del western, i suoi film si distinguevano per l’attenzione e l’apprezzamento sia per la cultura dei bianchi sia per quella dei nativi americani. Fra i titoli in programma – sette lungometraggi e sette cortometraggi – anche il nuovo restauro di The Aryan (Il bandito della miniera d’oro, 1916), un film a lungo creduto perduto, riscoperto pochi anni fa a Buenos Aires e che sarà presentato in prima mondiale. La retrospettiva è realizzata in collaborazione con il William S. Hart Museum di Newhall, California. Ritorna a Pordenone l’allegra brigata delle “Nasty Women”. Con questo titolo era stata proposta nel 2017 una serie di cortometraggi comici – la maggior parte risalente agli anni ’10 del secolo scorso e alcuni anche precedenti – in cui le protagoniste, donne e ragazze dal carattere forte, gettavano scompiglio nel loro ambiente sovvertendo le regole dettate dal potere patriarcale. Accolta dagli studiosi di cinema come un nuovo punto di riferimento per la comprensione del genere comico, la serie avrà un seguito quest’anno con diversi altri titoli di “Nasty Women” presentati all’interno della più ampia sezione sulle origini dello slapstick europeo. Con la nuova rassegna si cercherà di risalire alle origini dello slapstick in Europa, collegando gag e numeri comici alle loro fonti, rintracciabili nella tradizione del music hall e del vaudeville ma anche nel circo, seguendone poi l’evoluzione nei primi cortometraggi comici e, in seguito, nei lungometraggi. Tutto, ovviamente, a suon di musica e di risate. La centralità delle donne torna in altre parti del programma delle Giornate del Cinema Muto. Si vedranno, fra gli altri, alcuni lavori con due vedette d’oltralpe come Suzanne Grandais, la Mary Pickford francese, e la mitica Mistinguett, oltre a una delle prime grandi produzioni con Joan Crawford, il film MGM Sally, Irene e Mary (1925) di Edmund Goulding, da poco restaurato dal George Eastman Museum di Rochester (New York).Ulteriori info sul programma nel sito internet: www.giornatedelcinemamuto.it
A Fatih Akin il Premio Efebo d’Oro alla carriera. Fatih Akin è uno dei più interessanti registi tedeschi contemporanei. Nato ad Amburgo da genitori emigrati dalla Turchia, si è collocato fin dall’inizio della sua carriera in quel vasto mondo di artisti liminare formatisi al confine tra diverse culture, come Robert Guédiguian in Francia, Ferzan Ozpetek in Italia, Josef Fares in Svezia, lo scrittore e regista Hanif Kureishi (Efebo d’Oro 2017) nel Regno Unito. Di Fatih Akin, durante la 41esima edizione dell’Efebo d’Oro, saranno proiettati il cortometraggio Geturkt (1996) e sei lungometraggi: Solino(2002), film mai uscito in Italia, dove, a rappresentare gli “stranieri” sono due fratelli emigrati dalla Sicilia; per proseguire con Gegen die Wand (La sposa turca, 2004), vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino; Auf der anderen Seite (Ai confini del Paradiso, 2007), premiato per la miglior sceneggiatura a Cannes; la brillante commedia Soul Kitchen (2009), Gran Premio della Giuria a Venezia; per passare al recente Der Goldene Handschuh (Il mostro di St. Pauli), ritratto di un serial killer che agì nei più sordidi ambienti della Amburgo degli anni ’70. Tra le opere presentate, non mancherà il suo bellissimo ritratto del panorama musicale contemporaneo di Istanbul, Crossing the Bridge: The Sound of Istanbul (2005). Il Festival si terrà a Palermo presso il Cinema De Seta dal 13 al 19 ottobre e presenterà due sezioni competitive: quella dei film tratti da opere letterarie e quella delle opere prime o seconde che partecipano all’Efebo Speciale. L’Efebo d’Oro è organizzato dal Centro di Ricerca per la Narrativa e il Cinema, presieduto da Egle Palazzolo e con la direzione artistica di Giovanni Massa, ed è realizzato con il contributo della Regione Siciliana, Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo – Ufficio speciale per il Cinema e l’Audiovisivo / Sicilia Film Commission nell’ambito del Programma Sensi Contemporanei – Cinema e Audiovisivo; Comune di Palermo. Main Sponsor Banca Popolare Sant’Angelo. Ulteriori info nel sito internet: www.efebodoro.it