Una selezione di sei film, proiettati in versione originale con sottotitoli in italiano è Agenda Brasil, il Festival Internazionale di Cinema Brasiliano che avrà luogo alla Casa del Cinema di Roma il 26, 27 e 28 settembre. Il 26 settembre il Festival si aprirà all’insegna di uno degli aspetti più iconici di questo Paese: la musica, protagonista assoluta del lungometraggio, in programma alle ore 20.00, Eu, meu pai e os cariocas – 70 anos de Música no Brasil diretto da Lúcia Verissimo e Premio del pubblico come miglior documentario al Festival Agenda Brasil Milano 2018. La regista, tra le attrici brasiliane più note e figlia di maestro Severino Filho, fondatore del guppo vocale Os Cariocas, è ideatrice, regista e narratrice del documentario che mostra la storia della musica brasiliana, partendo dalla famosa Rádio Nacional e passando per bossa nova, tropicália, samba e MPB, nonché raccogliendo le testimonianze di mostri sacri come Caetano Veloso, Chico Buarque, Gilberto Gil e Maria Bethânia. Lucía Verissimo sarà presente alla proiezione per incontrare il pubblico in sala.
Alle 22.00 sarà la volta di Pela Janela diretto da Caroline Leone e Premio della Giuria come miglior film al Festival Agenda Brasil Milano 2018, road movie su un’operaia di 65 anni che perde il lavoro ed è trascinata dal fratello in un viaggio fino a Buenos Aires che cambierà il modo in cui percepisce il mondo. Il 27 settembre la serata sarà inaugurata alle 20.00 da Bingo, o rei das manhãs di Daniel Rezende. Basato su una storia vera, è un film sulla vita dietro la maschera di Augusto, attore di soft porn e soap opera che negli anni ’80 conquista la folla quando viene scelto come “Bingo”, il clown di un programma televisivo di successo. Premio miglior attore dall’Associação Paulista de Críticos de Artes (APCA) e miglior film al festival del cinema brasiliano di Parigi. Alle 22.00 il documentario A Vida Extra-ordinariária de Tarso de Castro, diretto da Leo Garcia e Zeca Brito, è il ritratto dell’ideatore del giornale satirico Pasquim – un tipo bohémien, provocatore, seduttore e rivoluzionario – negli anni della dittatura in Brasile. L’ultima serata del Festival, il 28 settembre, si aprirà alle 20.00 con Antes Que Eu Me Esqueça di Thiago Arakilian, Premio del pubblico come miglior film al Festiva Agenda Brasil Milano, 2018. È la storia, al contempo delicata e piena di humour, di un ottantenne che decide di stravolgere la sua stabile vita da giudice pensionato e diventa socio di un nightclub, scontrandosi con la famiglia. Alle 22.00 chiuderà Agenda Brasil Berenice procura di Allan Fiterman, la storia di una tassista in crisi a causa del marito maschilista e del figlio alla ricerca della propria identità sessuale. L’assassinio di un transgender a Copacabana accenderà il suo spirito investigativo e le sconvolgerà la vita. Approfondimenti sul programma: www.vagaluna.it
Ci sarà anche il regista Paolo Genovese tra gli ospiti del Napoli Film Festival ancora fino al 1° ottobre, manifestazione che compie vent’anni con il giovane cinema internazionale presente in cinque concorsi e con rassegne dedicate al grande regista svedese Ingmar Bergman, nel centenario della sua nascita, al francese Bruno Dumont e al polacco Andrzej Wajda. Diretto da Mario Violini, il Napoli Film Festival assegnerà i Vesuvio Awards e tanti premi con l’obiettivo di dare maggior visibilità alle opere proposte, spesso penalizzate dalla distribuzione. In gara sei giovani autori europei per il principale concorso del festival Europa/Mediterraneo. Selezionato anche un titolo italiano, Chi salverà le rose? di Cesare Furesi, delicata storia d’amore tra due anziani uomini. Torna anche Schermo Napoli con le sue sotto-sezioni corti, doc e scuole, che raccontano la città e la Campania. Novità di questa edizione le Videoclip Sessions, a cura di Freak Out Magazine, il concorso dedicato alla forma audiovisiva breve che unisce musica e immagini, diventata imprescindibile per veicolare e promuovere la musica 2.0. Ulteriori info nel sito internet: www.napolifilmfestival.com
Appuntamento il 6 ottobre con la terza edizione de I Sassi d’Oro, la manifestazione culturale che nella città di Matera, capitale della cultura nel 2019 e dei Sassi patrimonio dell’UNESCO – accende i riflettori sulle professionalità coinvolte nella filiera di produzione e post-produzione cinematografica e televisiva e ne premia le migliori categorie. I Sassi d’Oro saranno anche incontri di cinema, spettacolo e formazione con workshop, approfondimenti e stage legati ai mestieri del cinema, per il coinvolgimento dei giovani nel settore dell’audiovisivo. Madrina di quest’anno, l’attrice Francesca Valtorta. In giuria, Irene Bignardi, giornalista e critica cinematografica, la regista Wilma Labate, le attrici Roberta Mattei e Silvia D’Amico e Paride Leporace, giornalista e direttore della Lucania Film Commission. A fare da padroni di casa, Antonio Giuliani e Monica Ward. Ulteriori info nel sito internet: www.isassidoro.com
Nella quinta edizione del Film Festival Diritti Umani Lugano, dal 9 al 14 ottobre, l’animazione ha un ruolo rilevante, grazie a tre film presenti: Kapuściński – Another Day of Life di Raúl de la Fuente e Damian Nenow (Germania, Polonia, Belgio, Spagna, Ungheria, 2018) proposto in apertura. Un lungometraggio animato accompagnato da interviste in live-action, tratto dall’omonimo libro del giornalista polacco Ryszard Kapuściński dopo il suo viaggio in Angola, nel 1975, nel pieno della guerra civile esplosa, dopo l’indipendenza, tra le due fazioni MPLA e UNITA e che diventa la nuova scacchiera su cui si giocherà la guerra fredda. Kapuściński, desideroso di dare voce alle persone imbavagliate dal conflitto bellico e dalla povertà, si interroga sul suo ruolo di giornalista, sulle sue responsabilità, il suo posto nella storia. The State Against Mandela and The Others di Nicolas Champeaux e Gilles Porte (Francia, 2018) proposto domenica 14 ottobre, fa rivivere l’acceso e dibattuto processo a Nelson Mandela e ai numerosi altri esponenti del ANC (African National Congress) impegnati nella aspra lotta contro l’Apartheid. Tenutosi negli anni 1963 – 64, il processo fu molto dibattuto anche a livello di opinione pubblica mondiale. Estrapolati dalle centinaia di ore di registrazione audio del processo fino ad ora inaccessibili, alcuni frammenti di quell’audio, vengono oggi fatti ascoltare ai protagonisti del processo: gli accusati, compagni di lotta del leader anti Apartheid, e gli avvocati che a loro volta ricordano e descrivono quei momenti. Altri estratti serviranno invece a ricostruire le fasi salienti del processo attraverso immagini animate in stile carboncino, dal tratto oscuro e tenebroso, che descrivono in maniera efficace quei momenti. E sempre l’animazione come strumento narrativo fa parte di Samouni Road (La strada dei Samouni) il documentario di Stefano Savona, premiato all’ultima edizione di Cannes con L’oeil d’or (miglior documentario) e in gara per gli EFA 2018. In occasione della proiezione è stata realizzata una mostra con le tavole dell’autore delle animazioni, dal titolo “Simone Massi – Disegni per il film La strada dei Samouni”. L’esposizione , allestita allo Spazio 1929 in via Antonio Ciseri 3 a Lugano, resterà aperta fino al 21 ottobre. Il programma completo del Film Festival Diritti Umani Lugano sarà presentato ai media il prossimo 28 settembre e sarà subito disponibile on line sul sito www.festivaldirittiumani.ch
Da alcuni anni l’attenzione degli operatori asiatici verso il cinema italiano è decisamente aumentata, e una conferma eccezionale arriva dal Festival di Busan, in Corea del Sud, la ‘Cannes dell’Asia’ per la grandezza e vitalità del suo Mercato, e dal festival di Tokyo. Una tendenza che andrebbe valutata con interesse vista la scontata preminenza del mercato orientale, e dell’apertura delle sue platee, e un dato su cui riflettere in maniera meno scontata sulle possibilità non solo artistiche del nostro cinema nei festival e nei cinema all’estero. È record di presenze per i film italiani al 23° Busan International Film Festival (4-13 ottobre): nove lungometraggi oltre al corto La lotta di Marco Bellocchio e all’omaggio ai fratelli Taviani con Padre Padrone. Due i titoli in competizione: l’anteprima mondiale di L’uomo che comprò la luna di Paolo Zucca e Saremo giovani e bellissimi di Letizia Lamartire, presentato alla Settimana della Critica di Venezia. Ancora da Venezia, dal Concorso principale, arrivano Capri-Revolution di Mario Martone e What You Gonna Do When the World’s On Fire? di Roberto Minervini, mentre dalle Giornate degli Autori viene Ricordi? di Valerio Mieli. Dopo le prime canadesi al Festival di Toronto, Loro di Paolo Sorrentino e Fiore gemello di Laura Luchetti si presentano in Asia, così come i due concorsi di Cannes, Lazzaro felice di Alice Rohrwacher e Dogman di Matteo Garrone. Una delegazione all’insegna della new wave italiana volerà in Corea: Marianna Fontana, protagonista di Capri-Revolution, Letizia Lamartire, Laura Luchetti, Jacopo Cullin, protagonista di L’uomo che comprò la luna con il regista Paolo Zucca, Valerio Mieli. Doppietta italiana alla 31° edizione del Festival di Tokyo, dove sono sole due le sezioni dedicate al cinema occidentale. In concorso Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis che accompagnerà il film in Giappone insieme alla protagonista, Pina Turco, e Loro di Paolo Sorrentino in World Focus. Le selezioni e le delegazioni dei film italiani a Busan e Tokyo sono organizzate dall’area promozione internazionale di Istituto Luce Cinecittà.
Fiore gemello di Laura Luchetti vincitrice della Menzione Speciale del Premio FIPRESCI al 43° Toronto International Film Festival –TIFF18 e nomination agli Audentia Award di EURIMAGES, for best female director sempre al Festival di Toronto è tra i film selezionati oltre che nel Consorso Ufficiale del Busan International Film Festival anche al BFI London Film Festival ( dal 10 – 21 ottobre). Ulteriori info nei siti internet: www.biff.kr; www.2018.tiff-jp.net e www.whatson.bfi.org.uk
Le Giornate del Cinema Muto di Pordenone – Pordenone Silent Film Festival quest’anno dal 6 al 13 ottobre al Teatro Verdi rappresentano una delle più importanti manifestazioni cinematografiche mondiali dedicate alla riscoperta ed allo studio del cinema muto e al cinema delle origini.Sono organizzate dalla Cineteca del Friuli e si svolgono a Pordenone, nel mese di ottobre, dal 1982. Negli otto giorni di rassegna intervengono al festival vari storici del cinema, corrispondenti delle riviste specializzate ed esperti di restauro del cinema muto che giungono in Friuli da varie parti del mondo. Il livello internazionale delle Giornate è stato riconosciuto dalla rivista Variety, che nel settembre 2007 le ha inserite fra i 50 festival cinematografici più significativi. Le “Giornate del cinema muto” sono un’associazione no-profit presieduta da Livio Jacob. Il direttore artistico è stato dal 1997 al 2015 David Robinson, dal 2016 è il critico di Variety Jay Weissberg. Gli altri componenti del consiglio direttivo sono Paolo Cherchi Usai, Lorenzo Codelli, Piero Colussi, Luciano De Giusti, Carlo Montanaro, Piera Patat. Una peculiarità delle Giornate del cinema muto, oltre alla rarità dei film proposti, provenienti da archivi cinematografici e collezioni private, è quella delle proiezioni accompagnate da esecuzioni musicali dal vivo. La conferenza stampa del festival si terrà giovedì 27 settembre. Ulteriori info sul programma nel sito internet: www.giornatedelcinemamuto.it