
La famiglia in tutte le sue declinazioni, i conflitti generazionali, il sesso e l’emancipazione femminile sono le tematiche affrontate nelle commedie presenti in concorso e fuori concorso alla 18/a edizione del Montecarlo Film Festival de la Comédie (31 maggio – 5 giugno), ideato e diretto da Ezio Greggio. Quest’anno nella giuria presieduta da Raoul Bova, l’attrice francese vincitrice di due César Sara Forestier, Giacomo Ferrara, Mario de la Rosa, e il regista e critico cinematografico Mario Sesti. Unico film italiano, in anteprima internazionale e film di chiusura, è Benvenuti in casa Esposito diretto da Gianluca Ansanelli. Una commedia che racconta tra equivoci e situazioni rocambolesche le avventure tragicomiche di una famiglia camorrista. Nel cast, Giovanni Esposito, Antonia Truppo e Francesco Di Leva. La pellicola d’apertura è il film francese Family Swap (Le sens de la famille), diretto da Jean-Patrick Benes. In concorso commedie provenienti da tutto il mondo e 3 pellicole dirette da donne: Ladies of Steel diretta dall’attrice finlandese Pamela Tola; l’opera prima Deadly Cuts diretta da Rachel Carey (Irlanda) e da Israele arriva la commedia Honeymood della regista Talya Lavie.

Il Ferrara Film Festival torna nella città estense con la sua 6/a edizione che quest’anno avverrà in presenza ed in totale sicurezza. La kermesse cinematografica si terrà dal 29 maggio al 6 giugno, 33 le opere in concorso. Il Festival si conclude con la cerimonia dei Dragoni d’Oro, che quest’anno si svolgerà all’interno del Castello Estense. Sono confermate le assegnazioni dei Dragoni d’Oro alla carriera. Tra i premiati di questa edizione ci sarà il regista britannico Mike Newell.

Biografilm festival 2021, dal 4 al 14 giugno a Bologna e online, continua a svelare i titoli che compongono il programma. La sezione Contemporary Lives presenta al pubblico una pluralità di sguardi non scontati sull’attualità, quest’anno con ben 46 film ognuno dei quali racconta in modo innovativo un pezzo della realtà di oggi. Ma anche le due sezioni competitive, Biografilm Italia e il Concorso Internazionale, puntano su storie di impegno, resilienza, coraggio, sfida ai limiti imposti, fiducia nelle capacità umana di indurre il cambiamento. In Contemporary Lives la dedizione a una causa, la passione politica, le relazioni tra generazioni, l’empowerment femminile, la valorizzazione della diversità e della ricchezza lgbtqi, sono alcune delle tematiche che la sezione tocca. Dalla quotidianità impossibile dei giovani palestinesi che seguiamo nel passaggio tra infanzia e adolescenza in Skies Above Hebron, alla vicenda amara pubblica e privata dell’appassionatissima giornalista Nancy Porsia in Telling My Son’s Land. Dall’ingresso privilegiato nel complesso e sorprendente mondo della terza età grazie all’ironico El agente topo, al potente quadro familiare del giovane protagonista di Colors of Tobi, nel suo percorso di autodeterminazione come ragazzo trans. Tra le storie più incredibili, c’è quella di un cuoco danese in pensione che assieme a un ex spacciatore riesce a infiltrarsi tra le maglie della dittatura della Corea del Nord, raccontata da The Mole, oppure quella di una tigre e del tuo addestratore in Iran, nel film Maya. Tra le vite più stimolanti c’è quella di Grigor Božilov Simov, protagonista delle trasformazioni che hanno contrassegnato la Bulgaria negli ultimi settant’anni, nel film Avanturista, o ancora quella di Ghofrane, venticinquenne instancabile attivista tunisina la cui campagna elettorale seguiamo nel film Ghofrane et les promesses du printemps, o di nuovo quella di Ninosca che abbandona il marito violento in Nicaragua e comincia una nuova vita in Europa, nell’omonimo film Ninosca. Attualità, ambientalismo, diritti umani sono tra i temi centrali nei film della sezione competitiva Biografilm Italia, dieci documentari frutto del lavoro delle più interessanti realtà produttive e autoriali italiane. È il caso di Io Resto di Michele Aiello, film di apertura del concorso Biografilm Italia, interamente girato all’interno di un ospedale italiano durante la prima ondata della pandemia da Covid-19, o per la vocazione animalista che salva la vita al protagonista di Squilibrio, l’opera prima di Luca Rabotti. O come avviene a chi vuole caparbiamente far parte del tentacolare e a volte illusorio mondo dell’industria dei video giochi, in Game of the year opera seconda del giovane talentuosissimo Alessandro Redaelli che esordì a Biografilm nel 2017 con Funeralopolis, per poi fare il giro del mondo. E ancora agli “uomini gentili” che non si arrendono a vedere le coste campane distrutte dall’inquinamento e dall’incuria nel film Man kind man di Iacopo Patierno, che sarà presentato l’8 giugno in concomitanza con la Giornata Internazionale degli Oceani. O come avviene nell’elegantissimo A Declaration of Love del parmense Marco Speroni, struggente racconto-confessione di Curtis McCarty, che dopo ventidue anni in carcere duro da innocente non riesce più a trovare un suo posto nel mondo. Il Concorso Internazionale rappresenta perfettamente i temi e le caratteristiche di tutta la selezione di Biografilm 2021. Il fervore teso al cambiamento è al centro anche di questi documentari, ognuno dei quali trasporta in un Paese diverso, alla scoperta di storie potenti in cui la presa in carico del passato serve per costruire in prima persona il futuro. Si viaggia in Turchia in un resort all-inclusive, dove due giovani lavoratori si confrontano con il turismo di massa e le proprie aspirazioni e valori, nel film All-in. Ci si sposta poi in Bielorussia, per osservare la resistenza di un gruppo di teatranti alla repressione del regime di Lukashenko durante le presidenziali del 2020, con Courage. Nella periferia a nordest di Parigi, invece, con il film Jungle, si incontrano giovani donne libere, spavalde, lanciate verso il domani. Si passa poi dall’Afghanistan all’Europa con Flee che racconta la storia indimenticabile di un viaggio di crescita e di scoperta di sé. E poi ancora si entra nella Casa dei migranti di Gao, in Mali, che accoglie le persone in transito verso l’Algeria o di ritorno da vani tentativi di emigrare in Europa, con Le dernier refuge.

Venti film tra produzioni italiane e straniere, 12 backstage di film e serie tv, 17 documentari e 58 cortometraggi. Sono alcuni dei numeri del prossimo “Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema” che si terrà in presenza dall’11 al 20 giugno prossimi tra i comuni di Spello, Foligno e Marsciano. Ideata dalla presidente dell’Associazione Culturale di Promozione Sociale “Aurora” APS, Donatella Cocchini, e dal direttore artistico, il regista Fabrizio Cattani, la manifestazione giunge quest’anno alla sua decima edizione. Un decennale che sarà celebrato con grandi ospiti del mondo cinematografico e che vedrà, oltre alla proiezione di oltre un centinaio di opere al Teatro “Subasio” di Spello, anche diverse iniziative collaterali tra mostre, conferenze ed eventi dedicati alla musica, alla danza ed al teatro. Undici i film italiani in concorso, tra opere prime e non. Si tratta di: “Abbi fede” di Giorgio Pasotti, “Assandira” di Salvatore Mereu, “I predatori” di Pietro Castellitto, “Il grande passo” di Antonio Padovan, “La guerra di Cam” di Laura Muscardin, “Non odiare” di Mauro Mancini, “Quasi Natale” di Francesco Lagi, “Regina” di Alessandro Grande, “Rosa pietra stella” di Marcello Sannino, “Spaccapietre” di Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio e “Sul più bello” di Alice Filippi. Film giudicati dai professionisti del dietro le quinte che premieranno, con l’ulivo firmato Andrea Roggi, i colleghi per la migliore sceneggiatura, fotografia, scenografia, costumi, musiche, montaggio, fonico di presa diretta, montaggio del suono, effetti speciali, trucco, acconciatura, creatore di suoni ed organizzatore. Nell’ambito della stessa categoria verranno assegnati due ulteriori riconoscimenti: quello di cinemaitaliano.info e, novità 2021, quello della stampa umbra. A concorrere alla X edizione del Festival anche 7 film internazionali; 12 backstage tra film e serie tv ; 17 documentari ; 18 cortometraggi . Tra i premi speciali: “Premi all’Eccellenza” e la Terza edizione del “Premio Ermanno Olmi”, consegnato dalla famiglia del grande maestro ad un regista che più si avvicina per sensibilità, poetica, autenticità, semplicità e realismo allo stile del grande maestro verrà quest’anno assegnato a Salvatore Mereu. Tre le mostre allestite al Palazzo Comunale di Spello che verranno inaugurate venerdì 11 giugno, alle 17.30, in concomitanza con il taglio del nastro della X edizione del Festival: l’esposizione “Cinema e legalità”, omaggio a Leonardo Sciascia a cura del Centro Sperimentale di Cinematografia e “La memoria della luce” dedicata a Tonino Delli Colli, tra i maggiori interpreti della fotografia cinematografica. Ed infine la mostra “Effetti speciali – SFX”, divisa in due sezioni: una composta da immagini e filmati e l’altra pensata per regalare al pubblico un’esperienza sonora in 3D. Diversi gli eventi collaterali in cartellone: si partirà con un’anteprima giovedì 10 giugno, alle 18.30, con il workshop online promosso in collaborazione con Europa Creativa e trasmesso sulla pagina Facebook del Festival. L’evento accenderà i riflettori sul nuovo “Programma Europa Creativa MEDIA”, illustrando le priorità e le principali novità della programmazione 2021-2027. Si proseguirà, poi, venerdì 11 giugno, alle 20.30, al Teatro “Concordia” di Marsciano con l’incontro “Il cinema restaurato” che vedrà intervenire il responsabile restauri del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Sergio Bruno. L’evento sarà seguito dalla proiezione del film restaurato “Polvere di stelle” di Alberto Sordi. Sabato 12 giugno, alle 17, il Teatro “Subasio” di Spello farà da sfondo alla presentazione del documentario “Once upon a time…Tonino Delli Colli Cinematographer” alla presenza di Stefano e Laura Delli Colli, del direttore della fotografia Luca Bigazzi e del produttore Paolo Mancini. Diversi gli appuntamenti in agenda per venerdì 18 giugno, a cominciare dalla presentazione del libro “Sciascia e il cinema, conversazione con Fabrizio”, curato dal nipote Fabrizio Catalano e dal giornalista e responsabile Eventi e Marketing del centro Sperimentale di Cinematografia, Vincenzo Aronica. Nella stessa serata si terrà anche la premiazione di “Meno di Trenta”, iniziativa curata da Silvia Saitta e Stefano Amadio con cinemaitaliano.info e dedicata agli artisti del cinema e della serialità televisiva con meno di trent’anni. Saranno premiati quattro giovani talenti: il miglior attore e la migliore attrice per la categoria cinema e per la categoria dedicata alla serialità televisiva. Ulteriori info su premi e programma nel sito internet: www.festivalcinemaspello.com

Dal 26 al 29 giugno si svolgerà a Roma la prima edizione del Festival del Cinema Tedesco, che si terrà alla Casa del Cinema. A volere l’iniziativa il German Films che, da oltre 25 anni, promuove il cinema tedesco nel mondo e che, da quest’anno, in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica di Germania e il Goethe-Institut organizza questa prima edizione del Festival. Ad aprire il festival sabato 26 giugno Free Country di Christian Alvart, un thriller dal forte senso storico ambientato nella Germania da poco riunificata. Il secondo film in programma il 26 giugno sarà No Hard Feelings di Faraz Shariat, presentato alla Berlinale 2020 dove ha vinto il Teddy Award per il miglior film a tematica LGBTQ. Al centro della storia l’esistenza allegramente allo sbando di Parvis, giovane iraniano di seconda generazione che vive tra case di periferia, rave e incontri. Domenica 27 giugno sarà presentata una selezione del meglio della cinematografia breve tedesca. Saranno 13 i cortometraggi, pensati per la distribuzione nelle sale, che arrivano grazie al German Films e al Filmförderungsanstalt (FFA), l’Ente Federale per la promozione cinematografica tedesca. Si tratta di cortometraggi selezionati da una giuria di esperti per il Next Generation Short Tiger 2020. L’altro film in programmazione domenica 27 sarà Leif in Concert di Christian Klandt, una dichiarazione d’amore verso quel microcosmo che è il pub, con le sue storie e i suoi personaggi, ripresi dal tavolo accanto. Lunedì 28 giugno sarà proposto il documentario Walchensee Forever di Janna Ji Wonders. Immerso in un paradisiaco paesaggio alpino, tuttora esiste un ristorante che si affaccia sul lago bavarese di Walchensee, fondato 100 anni fa dalla bisnonna della regista. Questo è il punto di partenza e il centro dell’epopea familiare, tutta al femminile, che abbraccia quattro generazioni. Sempre lunedì 28 sarà proiettato Exile di Visar Morina, un appassionante studio psicologico sull’identità, l’appartenenza e l’estraneazione. Martedì 29 giugno, sarà programmato il documentario The Case You di Alison Kuhn: dopo aver subito abusi reiterati di tipo sessuale e violenze, cinque giovani attrici stanno ora combattendo la propria battaglia legale, di cui non si sa ancora molto. Ultimo film del festival Curveball di Johannes Naber, adattamento di una storia vera e intricata che condusse alla guerra in Iraq del 2003. Il Teatro all’aperto Ettore Scola della Casa del Cinema ospiterà la maggior parte delle proiezioni, insieme alla Sala Deluxe. I film saranno presentati in lingua originale con sottotitoli in italiano. L’ingresso alle proiezioni è libero e gratuito con accesso contingentato nel rispetto delle norme anti-covid.

Sarà la regista Susanna Nicchiarelli a presiedere la giuria della 67ma edizione del Taormina Film Fest che dal 27 giugno al 3 luglio ospiterà un concorso internazionale composto da sei film, una selezione ufficiale riservata a opere prime e seconde che si alterneranno alle première sul grande schermo del Teatro Antico. Una scelta che riflette lo spirito di un Festival sensibile alla valorizzazione del cinema al femminile e che onora il talento di un’artista che ha ribaltato i cliché di genere rivelando, sin dagli esordi con Nanni Moretti, una visione internazionale e una vocazione a esplorare l’universo femminile, come sottolineano i direttori artistici Francesco Alò, Alessandra De Luca e Federico Pontiggia: “Sensibile, determinata e generosa, Susanna Nicchiarelli, con quattro lungometraggi diretti in poco più di un decennio, ha saputo affermare la propria voce e il proprio sguardo nel panorama cinematografico italiano e internazionale, con la complicità di attrici come la danese Tryne Dyrholm e della britannica Romola Garai. Da Cosmonauta a Miss Marx, passando per Nico, 1988 con cui ha conquistato la sezione Orizzonti della 74esima Mostra di Venezia, ha raccontato non il tema delle donne, ma la loro complessa identità, traducendo le premesse femminili in promesse poetiche, in perfetto equilibrio tra passione e riflessione. Musicale, umanista e irriducibile, la visione di Susanna Nicchiarelli saprà certamente valorizzare e indirizzare la giuria del 67° Taormina Film Fest”. La regista e sceneggiatrice, recentemente premiata con 3 David di Donatello e il Nastro d’Argento per Miss Marx, ha così commentato: “Sono felice e onorata di questo incarico, sarà un Festival per celebrare il futuro luminoso del cinema, vedremo opere di registi nuovi, festeggeremo la bellezza di essere spettatori”. Novità di questa edizione sarà la Media Partnership con la Rai, che sosterrà e promuoverà il TFF. Una collaborazione forte e concreta che vedrà la collaborazione di Rai Movie in qualità di TV del Festival e di Rai Radio3, che seguirà l’evento con la trasmissione Hollywood Party; entrambe garantiranno un’informazione ricca e completa sulla manifestazione.

Dal 12 al 18 luglio e dal 6 al 12 settembre, l’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este di Tivoli (Roma), nei due siti dichiarati dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità, Villa Adriana e Villa d’Este, ospita la terza edizione di Villae Film Festival – Quando l’Arte è in movimento, rassegna di film in cui l’Arte, nelle sue molteplici possibilità espressive, è protagonista del racconto. Una rassegna a ingresso libero (fino ad esaurimento posti) che associa alla proiezione cinematografica incontri con registi, produttori, critici d’arte e di cinema, artisti e curatori. Villae Film Festival è uno dei pochi festival che, già dallo scorso anno, aderisce a un progetto di accessibilità e propone proiezioni con audiodescrizione e sottotitoli. Due luoghi per due programmi. Nello scenario del Pecile di Villa Adriana, dal 12 al 18 luglio, saranno proiettati film il cui tema è l’arte, come, ad esempio, Volevo nascondermi di Giorgio Diritti e The square di Ruben Östlund. Dal 6 al 12 settembre la location delle proiezioni sarà il Gran Viale di Villa d’Este: qui saranno proiettati film ideati e realizzati da personalità che si sono affermate artisticamente anche in ambiti diversi dal cinema. Saranno presentati, così, film come Un chien andalou, gioiello di cinema surrealista scritto da Luis Buñuel e Salvador Dalì.

È David Cronenberg l’ospite d’onore della seconda edizione del Matera Film Festival, che si terrà nella Città dei Sassi dal 3 al 10 ottobre 2021. Il Leone D’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2018 sarà presente durante tutta la settimana del Festival, terrà una masterclass aperta al pubblico e seguirà da vicino le principali attività in programmazione. Il programma del Matera Film Festival si arricchisce di una retrospettiva a lui completamente dedicata. Questi i titoli di alcuni dei lungometraggi che saranno presentati al pubblico durante i giorni del Festival: Scanners (1981), Videodrome (1983), The Dead Zone (La zona morta) (1983), The Fly (La mosca) (1986), Crash (1996), eXistenZ (1999); A History of Violence (2005) e Eastern Promises (La promessa dell’assassino) (2007). “Non vedo l’ora di tornare a Matera, non come turista, ma come protagonista di un bellissimo Festival di Cinema che si terrà in una bellissima e antica città.” – afferma David Cronenberg – “L’energia e la creatività del passato saranno intorno a noi e ci avvolgeranno in un abbraccio di gioia cinematografica e spirito di condivisione “. Per Silvio Giordano e Nando Irene, direttori artistici del Festival “avere David Cronenberg in Basilicata è motivo di orgoglio, soprattutto in un festival alla seconda edizione. Matera diventa luogo di libertà creativa e di sperimentazione. Le opere di Cronenberg sono una metafora perfetta del nostro tempo: i nuovi virus, l’innesto tecnologico, la mutazione genetica, il capitalismo e i suoi effetti. Ha anticipato il futuro della nostra società. Ogni artista contemporaneo che ha lavorato con il corpo è in debito con lui: siamo tutti suoi discepoli”. “A nome di tutti i materani desidero ringraziare il maestro David Cronenberg per aver accettato l’invito del Matera Film Festival ad essere presente nella nostra città a ottobre. È un grande onore ospitare per una settimana uno tra i più grandi cineasti del mondo che con il suo cinema ha influenzato intere generazioni e la cultura contemporanea sotto ogni sua forma. Sono sicuro che la Città risponderà positivamente a questo appuntamento con la storia vivente del cinema internazionale” ha dichiarato Domenico Bennardi, Sindaco di Matera.