Colori pop e un bacio appassionato per il manifesto della 71esima edizione del Festival di Cannes (8-19 maggio) tratto dal film di Jean Luc Godard Il bandito delle 11 del 1965 con Jean-Paul Belmondo e Anna Karina. L’autore è Georges Pierre (1927-2003), il grande fotografo che ha immortalato le riprese di tanti film francesi nel corso di una trentennale carriera cominciata nel 1960 con Jacques Rivette, Alain Resnais e Louis Malle e proseguita tra gli altri con Bertrand Tavernier, Andrzej Żuławski, Andrzej Wajda e appunto Godard. Il poster è disegnato dalla 27enne Flore Maquin, appassionata di cinema, collaboratrice di Universal Pictures, Paramount Channel, Europacorp, Wild Side, Arte, per i quali realizza manifesti evocativi o alternativi. Con l’attore e regista Édouard Baer ‘maestro di cerimonia’ e Cate Blanchett presidente di giuria il festival comincerà l’8 maggio. Annunciata il 12 aprile, a Parigi la selezione dei film: a contendersi l’ambita Palma d’Oro per il miglior film due opere italiane: Dogman di Matteo Garrone e Lazzaro Felice di Alice Rohrwacher. Nella sezione Un Certain Regard sarà presentato Euphoria di Valeria Golino con Riccardo Scamarcio e Valerio Mastandrea. Altra opera italiana presente sulla croisette è il cortometraggio Così in Terra di Pier Lorenzo Pisano in Cinefondation. Nel Concorso Ufficiale 2018 Dogman di Matteo Garrone, è un western urbano ispirato alle cronache sul criminale sanguinario detto “il canaro“. In una periferia sospesa tra metropoli e natura selvaggia, dove l’unica legge sembra essere quella del più forte, Marcello è un uomo piccolo e mite che divide le sue giornate tra il lavoro nel suo modesto salone di toelettatura per cani, l’amore per la figlia Sofia, e un ambiguo rapporto di sudditanza con Simoncino, un ex pugile che terrorizza l’intero quartiere. Dopo l’ennesima sopraffazione, deciso a riaffermare la propria dignità, Marcello immaginerà una vendetta dall’esito inaspettato. Il film si ispira liberamente ad un fatto di cronaca nera accaduto trent’anni fa, ma che non vuole in alcun modo ricostruire i fatti, sottolinea il regista. “Ho iniziato a lavorare alla sceneggiatura dodici anni fa: nel corso del tempo l’ho ripresa in mano tante volte, cercando di adattarla ai miei cambiamenti. Finalmente, un anno fa, l’incontro con il protagonista del film, Marcello Fonte, con la sua umanità, ha chiarito dentro di me come affrontare una materia così cupa e violenta, e il personaggio che volevo raccontare: un uomo che, nel tentativo di riscattarsi dopo una vita di umiliazioni, si illude di aver liberato non solo se stesso, ma anche il proprio quartiere e forse persino il mondo. Che invece rimane sempre uguale, e quasi indifferente“. Quindi dopo Gomorra e Reality (entrambi vincitori del Grand Prix) e Il Racconto dei Racconti, Matteo Garrone torna in Concorso al 71. Festival di Cannes e il suo nuovo film uscirà nelle sale italiane il 17 maggio, distribuito da 01 Distribution.
Sempre tra i titoli del Concorso Lazzaro Felice di Alice Rohrwacher una storia divisa tra estate e inverno, tra campagna e città. Quella di Lazzaro è la storia di un’amicizia e di una piccola santità senza miracoli, senza superpoteri o effetti speciali: la santità dello stare al mondo, e di non pensare male di nessuno, ma semplicemente di credere negli altri esseri umani. Racconta la possibilità della bontà, che gli uomini da sempre ignorano, ma che si ripresenta, e li interroga con un sorriso. Il film realizzato con il contributo della direzione generale Cinema e di Eurimages, sceneggiato dalla stessa regista al suo terzo lungometraggio già vincitrice del Grand Prix Speciale della Giuria per Le meraviglie durante il Festival di Cannes 2014, ha tra gli interpreti, oltre a molti attori non professionisti, Nicoletta Braschi e Alba Rohrwacher che affiancano i due giovani ed esordienti protagonisti Adriano Tardioli e Luca Chikovani, cantante, musicista e youtuber. Il film è prodotto da Carlo Cresto-Dina per Tempesta con Rai Cinema, Amka Films Productions, Ad Vitam Production e Pola Pandora Filmproduktion. In sala dal 31 maggio.
Nella sezione Un Certain Regard l’opera seconda di Valeria Golino Euphoria con Riccardo Scamarcio, Valerio Mastandrea, Isabella Ferrari, Valentina Cervi, Jasmine Trinca e Francesco Borgese racconta la storia di Matteo (Riccardo Scamarcio), un giovane imprenditore di successo, spregiudicato, affascinante e dinamico. Suo fratello Ettore (Valerio Mastandrea) vive ancora nella piccola cittadina di provincia dove entrambi sono nati e dove insegna alle scuole medie. È un uomo cauto, integro, che per non sbagliare si è sempre tenuto un passo indietro, nell’ombra. Sono due persone all’apparenza lontanissime, la vita però li obbliga a riavvicinarsi e una situazione difficile diventa per i due fratelli l’occasione per conoscersi e scoprirsi sorprendentemente uniti, in un vortice di fragilità e tenerezza, paura ed euforia.
Tutti e tre i film sono realizzati con il sostegno di Rai Cinema il cui AD Paolo Del Brocco, nel consueto incontro primaverile con la stampa per parlare di bilanci e novità di Rai Cinema e 01 Distribution, ha confermato la notizia di un importante accordo con Amazon per la distribuzione del listino 01 attraverso la piattaforma Prime Video. Nel presentare la nuova produzione ‘work in progress’, ha rivendicato con orgoglio di essere i primi produttori di cinema italiano, oltre al successo di un’attività che presenziando i maggiori festival del mondo sta dando una grande visibilità internazionale al nostro cinema : Negli ultimi tre anni , dal 2015 al 2017, abbiamo investito complessivamente più di 210 milioni coproducendo 200 film e 130 documentari. Sicuramente anche quest’anno il nostro budget è riconfermato a 70 milioni e nei prossimi anni probabilmente si incrementerà addirittura per effetto della legge Franceschini. Solo cinque o sei anni fa era di appena 30-35 milioni: è stato un impulso che la Rai ha voluto dare all’industria e al settore e non solo per legge. Benicio Del Toro presiederà la giuria di Un Certain Regard, l’attore che a Cannes nel 2008 ha ricevuto il premio per l’interpretazione di Che Guevara nel dittico di Steven Soderbergh.
Tra le altre pellicole annunciate nella selezione ufficiale del festival anche una coproduzione italiana della Solares Fondazione delle Arti, insieme a Svizzera, Città del Vaticano, Germania e Francia, per il documentario che Wim Wenders ha dedicato a Papa Francesco, Pope Francis: A Man Of His Word, fuori Concorso tra le Proiezioni Speciali. Un film che si prefigge di presentare l’opera di riforma del pontefice e le sue risposte riguardanti alcune questioni di livello globale, attraverso un dialogo diretto con lo spettatore.
Tra i cortometraggi in gara per la Palma del corto e per i premi di Cinéfondation anche Così in terra, realizzato da un allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia, Pier Lorenzo Pisano.
Tra le assenze italiane spicca l’esclusione del nuovo film di Paolo Sorrentino, Loro, con Toni Servillo nei panni dell’ex premier Silvio Berlusconi. Interrogato in conferenza stampa sulla scelta, il delegato generale Thierry Frémaux ha evidenziato come la selezione di quest’anno abbia, in generale, concesso un occhio di riguardo alle novità e a chi non è stato in passato al festival. Ma soprattutto “il film di Sorrentino ha una particolare natura e distribuzione che ci ha messo in difficoltà, non sapevamo come presentarlo al festival. Le discussioni sono ancora in corso“. Il film esce, infatti, in due parti: la prima, Loro 1, sarà in sala con Universal Pictures dal 24 aprile, quindi prima del Festival di Cannes, mentre la seconda Loro 2 dovrebbe essere nei cinema italiani dal 10 maggio.
Il Festival de Cannes si aprirà quindi l’8 maggio con il nuovo film di Asghar Farhadi Everybody Knows (Todos Lo Saben) in concorso, una coproduzione Spagna, Francia, Italia a firma Rai Cinema e Lucky Red, interpretato dagli spagnoli Penélope Cruz e Javier Bardem e dall’argentino Ricardo Darín. L’ottavo film del regista iraniano, girato in spagnolo nella penisola iberica, è un thiriller psicologico e racconta la storia di Laura, che vive con il marito e i figli a Buenos Aires. Quando tornano insieme al villaggio natio in Spagna per una cerimonia, un evento inaspettato cambia il corso delle loro esistenze. Asghar Farhadi ha vinto l’Orso d’oro a Berlino con Una separazione (2011) che ha ottenuto anche il Golden Globe, il César e l’Oscar come miglior film straniero, vinto anche con il successivo Il cliente (2016). La cerimonia di apertura sarà trasmessa in diretta in chiaro su Canal + e in alcune sale cinematografiche francesi. Everybody Knows è prodotto da Memento Films Production (Alexandre Mallet-Guy) e Morena Films (Álvaro Longoria). Le vendite internazionali sono curate da Memento Films International. L’ultima volta che il festival di Cannes è stato inaugurato da un film non in lingua spagnola o inglese è stato nel 2004 con La mala educacion di Pedro Almodóvar.
Tra le presenze italiane alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes (9-19 maggio), che compie quest’anno 50 anni, due opere realizzate con il contributo della direzione generale Cinema La strada dei Samouni di Stefano Savona con le animazioni di Simone Massi, una straordinaria docufiction dove le immagini e l’animazione si intrecciano per raccontare la contemporaneità della Storia attraverso la narrazione del massacro di 29 civili avvenuto durante l’operazione ‘Piombo fuso’ condotta dall’esercito israeliano nel 2009: nella periferia rurale di Gaza City una piccola comunità di contadini, la famiglia Samouni, si appresta a celebrare un matrimonio, la prima festa dopo la fine della guerra. Amal, Fouad, i loro fratelli e cugini hanno perso i loro parenti, le loro case. Il quartiere adesso è in fase di ricostruzione, si piantano gli ulivi e si lavora ai campi distrutti dai bombardamenti ma il compito più difficile è un altro: ricostruire le loro memorie. Alternando sequenze di documentario e di animazione, seguendo il filo dei ricordi, il film racconta un ritratto di famiglia prima, dopo e durante i tragici avvenimenti che hanno cambiato per sempre le loro vite. E come film di chiusura Troppa grazia di Gianni Zanasi, già in Quinzaine des Réalisateurs nel 1995 con il suo esordio, Nella mischia. Troppa grazia realizzato con il sostegno della direzione generale Cinema, con Elio Germano, Alba Rohrwacher, Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston, è la storia di una giovane donna con una figlia adolescente che mantiene da sola lavorando in uno studio di architettura. Quando Lucia, questo il nome, deve fare una perizia su un terreno scopre che qualcosa non torna. Un film sul coraggio di lottare di una donna, di un’eroina che non si arrende e alla fine riesce a salvare la bellissima valle in cui è cresciuta. Qui tutti i film della Quinzaine 2018. Ulteriori info nel sito internet: news.cinecitta.com
Nessun italiano invece tra i titoli della 57ma Semaine de la Critique di Cannes che si svolgerà dal 9 al 17 maggio. Undici i lungometraggi presentati, di cui sette in Concorso e quattro proiezioni speciali, e tredici corti, di cui dieci in competizione, che verranno valutati dalla giuria presieduta dal regista norvegese Joachim von Trier, conosciuto per il suo Oslo, August 31st, e composta dagli attori Chloë Sevigny e Nahuel Pérez Biscayart insieme a Eva Sangiorgi, la nuova direttrice italiana della Viennale, e il giornalista francese Augustin Trapenard. La giuria consegnerà il Nespresso Grand Prize a uno dei sette film in concorso, il Leica Cine Discovery Prize a uno dei dieci corti, il Louis Roederer Foundation Rising Star Award a un attore o attrice del cast di una delle pellicole in concorso. Qui tutti i film della Semaine: http://www.semainedelacritique.com/en/film-selection
Il Festival di Cannes invita i giovani dai 18 ai 28 anni a scoprire la selezione ufficiale dal 17 al 19 maggio. Per la prima volta nella sua storia il programma “Trois jours à Cannes – Three Days in Cannes” offre un badge agli appassionati di cinema di tutte le nazionalità per accedere alle proiezioni di tutte le sezioni (Concorso, Fuori Concorso, Proiezioni Speciali, Un Certain Regard, Cannes Classics e Cinéma de la Plage). Per avere questo speciale accredito è necessario scrivere al festival motivando la richiesta e spiegando la propria passione cinefila. Dettagli sul sito internet
Nessun film di Netflix parteciperà al Festival di Cannes di quest’anno. Netflix ha scelto di non presentare a Cannes i film che ha prodotto – né in concorso né fuori concorso – dopo che il Festival aveva deciso di introdurre la norma che vieta il concorso alle opere che non hanno distribuzione nei cinema. Ted Sarandos, capo dei contenuti di Netflix, ha detto a Variety: “Vogliamo che i nostri film siano allo stesso livello degli altri. Non penso che per noi sarebbe giusto andare”.
Thierry Frémaux, delegato generale del Festival di Cannes, aveva anche vietato i selfie sul tappeto rosso di Cannes, dicendo che rallentano le procedure e rovinano la bellezza di quei momenti. Sarandos su questo punto ha dichiarato: “Non è una coincidenza che abbia anche vietato i selfie. Non so quale altro tipo di progresso dei media gli piacerebbe vietare”. Ulteriori info sul programma nel sito internet: www.festival-cannes.fr e su www.news.cinecitta.com