La regista Alice Rohrwacher è nella giuria del Concorso di Cannes che assegnerà la Palma d’oro (14-25 maggio). Presieduta dal regista, sceneggiatore, produttore messicano Alejandro González Iñárritu, la giuria è composta dall’attrice americana Elle Fanning, l’attrice e regista del Burkina Faso Maimouna N’Diaye, la regista americana Kelly Reichardt, il regista, sceneggiatore e montatore francese Robin Campillo, il regista greco Yorgos Lanthimos, quello polacco Pawel Pawlikowski, oltre al cineasta e autore di graphic novel il francese Enki Bilal.
Alice Rohrwacher è di casa al festival di Cannes al quale ha partecipato con il suo primo film Corpo celeste presentato nel 2011 alla Quinzaine des Réalisateurs. Poi in Concorso nel 2014 con il secondo film Le meraviglie, interpretato dalla sorella Alba e da Monica Bellucci, la regista ha vinto il Gran Premio della Giuria e nel 2018 con Lazzaro felice ha ricevuto il Premio per la migliore sceneggiatura.
Quattro donne e quattro uomini, da quattro continenti e da sette differenti nazioni nella giuria del concorso di Cannes, il cui galà di chiusura con la Palma d’oro è atteso per sabato 25 maggio. Il presidente Pierre Lescure e il delegato generale Thierry Frémaux hanno dichiarato: “La giuria di Cannes è invitata a vedere i film diretti dai più grandi registi del nostro tempo, come è il caso quest’anno. Anche tutti i registi selezionati nel Concorso devono sapere che saranno valutati da colleghi altrettanto forti”.
Uscirà il 23 maggio, giorno dell’anniversario della strage di Capaci, Il traditore di Marco Bellocchio, unico titolo italiano in concorso a Cannes 72, racconta il primo grande pentito di mafia, l’uomo che per primo consegnò le chiavi per avvicinarsi alla piovra, cambiando così le sorti dei rapporti tra Stato e criminalità organizzata. Pierfrancesco Favino interpreta Tommaso Buscetta, il boss dei due mondi, secondo una prospettiva inedita e mai studiata prima: sarà il “Traditore.” Un racconto fatto di violenze e di drammi, che inizia con l’arresto in Brasile e l’estradizione di Buscetta in Italia, passando per l’amicizia con il giudice Falcone e gli irreali silenzi del Maxiprocesso alla mafia. Ed è proprio nel momento in cui la giustizia sembra aver segnato un punto, che Cosa Nostra ricorda a Buscetta e all’Italia che la sua sconfitta è ben lontana. Scoppia la bomba a Capaci e Buscetta alzerà il tiro facendo il nome di Andreotti: un tragico boomerang che lo costringerà a fuggire dall’Italia per sempre. Interpretato da Pierfrancesco Favino (nel ruolo di Buscetta), Maria Fernanda Candido (la moglie di Buscetta), Fabrizio Ferracane (Pippo Calò), Fausto Russo Alesi (Giovanni Falcone), Luigi Lo Cascio (Totuccio Contorno).
L’ultima volta di Marco Bellocchio sulla Croisette risale al 2016, quando portò alla Quinzaine des Réalisateurs Fai bei sogni, mentre 10 anni fa aveva gareggiato per la Palma d’Oro con Vincere. Frémaux ha messo il nostro regista insieme a colleghi come Malick, Loach, Almodovar e i fratelli Dardenne. Il traditore è una produzione IBC movie, Kavac Film con Rai Cinema, in coproduzione con Ad Vitam Production (Francia), Match Factory Productions (Germania) e Gullane (Brasile) e sarà distribuito da 01. Frémaux sottolinea che Il traditore di Marco Bellocchio su Buscetta è “un film molto riuscito. È bello a livello formale e ha un contenuto potente. Il cinema di Bellocchio è un racconto generale dell’Italia. Dopo gli anni Settanta e Aldo Moro, a quasi 80 anni il regista affronta la questione della mafia, la criminalità, la politica, la droga, ma anche il pentimento e la famiglia. Il film racconta l’archeologia della violenza, spiega le origini di quella che vediamo ovunque ora, soprattutto legata a droga e corruzione. Aggiungo che Pierfrancesco Favino è assolutamente magistrale”. Il video promozionale nel canale Cinemamibac su youtube
La famosa invasione degli orsi in Sicilia, opera seconda di Lorenzo Mattotti, una coproduzione Italia Francia di interesse culturale, realizzata con il contributo del MiBAC Direzione Generale Cinema e con il Fondo di coSviluppo Italia Francia – CNC – Centre National de la Cinématographie et de l’Image Animée, è a Cannes a Un certain regard sezione parallela al concorso ufficiale, presieduta quest’anno dalla regista libanese Nadine Labaki, nella quale accedono opere originali per contenuti o estetica, che rappresentino il meglio del cinema nuovo. Il film già presentato ad Annecy come ‘Work in progress’, prodotto da Indigo film con Rai cinema, Prima Linea productions, Pathe’, France 3 Cinema, distribuzione Bim distribuzione; Vendite Internazionali Pathé International è un adattamento animato del racconto di Dino Buzzati: nel tentativo di ritrovare il figlio da tempo perduto e di sopravvivere ai rigori di un terribile inverno, Leonzio, il Grande Re degli orsi, decide di condurre il suo popolo dalle montagne fino alla pianura, dove vivono gli uomini. Grazie al suo esercito e all’aiuto di un mago, riuscirà a sconfiggere il malvagio Granduca e a trovare finalmente il figlio Tonio. E’ così che gli orsi e gli uomini inizieranno a vivere insieme in pace – almeno per un po’.Nel cast delle vociToni Servillo, Antonio Albanese,Linda Caridi, Maurizio Lombardi, Corrado Invernizzi,Alberto Boubakar Malanchino, Beppe Chierici, Roberto Ciufoli,Nicola Rignanese, Mino Caprio e Corrado Guzzanti nel ruolo di Salnitro e con la partecipazione straordinaria di Andrea Camilleri nel ruolo del Vecchio Orso. Proiezioni e photocall al Festival di Cannes martedì 21 maggio.
Alla Quinzaine des Réalisateurs, prestigiosissima selezione parallela a quella ufficiale del Festival del cinema di Cannes, che si svolge dal 1969, organizzata dalla Société des Réalisateurs de Films (Srf) e della quale Paolo Moretti, italiano originario di Gardone Valtrompia è il nuovo delegato generale, per l’Italia c’è il mediometraggio di Luca Guadagnino The Staggering Girl, con Julianne Moore come protagonista. Per il film, Guadagnino ha fatto team-up con il designer di Valentino, Pierpaolo Piccioli, e ha raccontato diversi capitoli nella vita di una donna attraverso il suo rapporto con la madre, ma il film non sarà uno spot per la nota casa di moda. “L’obiettivo – racconta il regista a ‘Variety’ – è essere in un film festival importante, sperando che alla fine il film possa arrivare, in alcuni paesi, in sala. Useremo una collezione di Haute Couture come se fosse un testo letterario”. Piccioli, che ha disegnato i costumi e ha partecipato al processo creativo, ha detto che “ogni vestito racconta una storia diversa”. Nel cast ci sono anche Kyle MacLachlan, Marthe Keller, KiKi Layne, Mia Goth e Alba Rohrwacher. Rai Com si occuperà delle vendite internazionali del mediometraggio, prodotto da Ibla Film di Eleonora Pratelli e Rai
Cinema. La sceneggiatura è di Michael Mitnick, la fotografia di Sayombhu Mukdeeprom, che lavora sempre con Guadagnino. Julianne Moore ha il ruolo di Francesca, italo-americana che vive a New York e deve tornare a Roma e alla sua infanzia per reincontrare l’anziana madre pittrice.
Tra gli italiani sempre in selezione ufficiale Quinzaine des Réalisateurs c’è da segnalare anche il corto That which is to come is just a promise (Quello che verrà è solo una promessa), realizzato dal collettivo Flatform, gruppo di artisti e videoartisti italiano creato nel 2007 che testimoniano l’apertura e flessibilità del cinema come mezzo di espressione artistica. In un lungo piano sequenza attraverso l’isola di Funafuti si avvicendano fluidamente siccità e allagamenti, senza interruzioni. I luoghi e le azioni dei loro abitanti, nel costante e scorrevole movimento da uno stato all’altro, mettono a dimora le due situazioni ricorrenti dell’isola: quelle dell’attesa e della sospensione. Funafuti, nell’arcipelago di Tuvalu, è teatro da qualche anno di un fenomeno unico: per effetto del surriscaldamento del mare l’acqua salata risale dal sottosuolo, affiora attraverso le porosità dei terreni e li allaga mettendo a rischio il futuro della vita sull’isola. Realizzato con il contributo della direzione generale Cinema insieme a Ministero dell’Ambiente Italiano, Netherlands Film Fund e Rai Cinema, prodotto da Dugong, Serious Film, Blueskin Films e in anteprima mondiale a Cannes. A questo link la selezione ufficiale.
Sono omaggi all’Italia importanti quelli riservati da Cannes Classics al nostro cinema in questa edizione 2019, in programma durante il Festival dal 14 al 25 maggio. Nella sezione documentari della selezione l’ultima preziosa video intervista rilasciata da Bernardo Bertolucci a Mario Sesti per il ciclo Cinecittà – I mestieri del cinema in cui il maestro parmense commenta il suo modo di fare cinema con precisione e un pizzico di filosofia. Il documentario è prodotto da Erma Pictures in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà. È dedicato invece alla figura di una delle nostre più grandi interpreti La passione di Anna Magnani, il documentario di Enrico Cerasuolo che ripercorre il destino personale e professionale dell’interprete attraverso materiali di repertorio per lo più inediti. Il film è prodotto da Les Films du Poisson e Zenit Arti Audiovisive. Alla prima regista donna ad essere candidata all’Oscar, nel 1977, Lina Wertmüller è dedicato un tributo speciale e personale. Alla cineasta l’onore di introdurre la proiezione del film che le valse la nomination, Pasqualino Settebellezze presentato a Cannes in versione restaurata dal CSC insieme alla Cineteca Nazionale. In sala sarà presente il protagonista, Giancarlo Giannini. E per il ciclo Palme d’oro ad essere omaggiato è Miracolo a Milano di Vittorio De Sica. Presentato al Festival nel 1951, il film si aggiudicò allora il cosiddetto Gran premio, riconoscimento considerato alla stregua della Palma d’oro che venne istituita solo 4 anni dopo. Il capolavoro sarà proiettato in versione restaurata dalla Cineteca di Bologna.
Tra i 20 produttori selezionati dalla European Film Promotion che saranno a Cannes per Producers on the Move iniziativa che compie venti anni nel 2019 anche l’italiana Nadia Trevisan per Nefertiti Film. Col sostegno economico del Programma MEDIA Creative Europe, dell’Unione Europea, il network di 38 istituzioni di promozione del cinema europeo tra cui Istituto Luce Cinecittà organizza l’evento che punta sulle coproduzioni e sullo scambio di esperienze. Nadia Trevisan è nata nel 1974. Laureata in psicologia presso l’Università degli Studi di Padova, lavora per 8 anni nelle risorse umane. Il cinema rimane una sua passione primaria fino quando incontra Alberto Fasulo con il quale incomincia una stretta collaborazione. Negli ultimi anni ha lavorato in qualità di produttore esecutivo, organizzatore generale, direttore di produzione, produttore per lo sviluppo, seguendo progetti di documentari di creazione, cortometraggi, videoclip e video istituzionali. Nadia che si è formata direttamente sul campo frequentando, inoltre, corsi di perfezionamento e di alta formazione. Tra i film realizzati Menocchio e TIR premiato alla Festa di Roma con il Marc’Aurelio d’oro.
Tra i giurati della sezione parallela Semaine de la Critique, sezione, organizzata dal sindacato francese della critica cinematografica, che si dedica alla scoperta di nuovissimi talenti presentando solo opere prime e seconde, l’italo-americano Jonas Carpignano, autore di A ciambra, sviluppato all’interno del programma ScriptLab 2015 del TorinoFilmLab di cui 2 film sono presenti alla Semaine de la Critique e uno alla Quinzaine des Réalisateurs. Ma nessun italiano tra gli undici lungometraggi presentati a la Semaine, sette in concorso e quattro in proiezioni speciali, e i quindici cortometraggi, di cui dieci in concorso. A giudicare i film sarà la giuria presieduta da Ciro Guerra regista e sceneggiatore colombiano, che insieme al regista Jonas Carpignano giudicherà le opere prime e seconde della 58esima Settimana della Critica di Cannes. Ulteriori info nel sito internet: www.festival-cannes.com