Le Disposizioni applicative in materia di contributi automatici (art 24-25-26 della Legge n. 220 del 2016) e il nuovo Bando per la concessione di contributi selettivi (art 26 della legge 220 del 2016) presentano alcuni cambiamenti innovativi e incoraggianti per le tante donne che lavorano nell’industria cinematografica italiana. Per la prima volta la promozione dell’uguaglianza di genere entra nel processo decisionale per quanto riguarda l’erogazione di contributi selettivi ed è un parametro anche per quanto riguarda i contributi automatici. E’ un risultato importante, in linea con le proposte avanzate nella ricerca paneuropea condotta da EWA: “Where are the women directors in European films? Gender equality report on female directors (2006-2013) with best practice and policy recommendations” e che tiene conto della recente Raccomandazione del Consiglio d’Europa ai paesi membri sull’uguaglianza di genere nel settore audiovisivo.
Nello specifico, i punti automatici sono previsti nel caso di sostegno alla produzione. 15 punti sono assegnati alla casa di produzione indipendente se il progetto presentato è diretto da una regista o se la maggioranza dei registi legati al progetto presentato è di sesso femminile. I punti sono 10, invece, se la maggioranza degli autori (soggettista, sceneggiatrice, compositrice) sono donne. Questo sarebbe il caso per es. di un progetto diretto da un regista, in cui tutti gli altri ruoli autoriali sono ricoperti da donne. I due punteggi non sono cumulabili, il che significa che se il regista legato al progetto è donna, il progetto riceve automaticamente 15 punti, il massimo punteggio previsto per la sezione. Nei contributi allo sviluppo e alla pre-produzione non c’è un punteggio automatico, ma una indicazione, tra i criteri di valutazione (art. 16, c. 3, l. b), a tener conto delle pari opportunità.
Da sottolineare il fatto che anche i contributi automatici includono, tra i parametri culturali che generano punteggio, l’aver prodotto film diretti da donne o film dove la maggioranza degli autori è di sesso femminile. In questo caso l’impatto è più sfumato, perché è uno dei tanti parametri che generano punteggio, ma è comunque una coerente conferma dell’approccio e dell’orientamento politico del nuovo sistema.
European Women’s Audiovisual Network (EWA) si congratula con la DG Cinema per queste misure innovative volte a promuovere l’uguaglianza di genere e a incrementare la presenza femminile nel settore audiovisivo. Ci auspichiamo che l’esempio italiano possa fare da apripista a cambiamenti simili nella legislazione di altri paesi europei.
Per ulteriori dettagli:
http://www.cinema.beniculturali.it/uploads/DCA/2017/bandoselettivi_32_milioni.pdf
http://www.cinema.beniculturali.it/uploads/DCA/2017/dm_contributiautomatici.pdf
di: Simona Nobile
(Rappresentante EWA – Componente della Commissione per la Cinematografia 2014-2016)
L’originale in inglese è consultabile qui: www.ewawomen.com