La copertina va a Ella & John (The Leisure Seeker). Quest’anno il Morandini 2018 premia con la sua “prima pagina” l’ultimo lavoro di Paolo Virzì. Così per il secondo anno consecutivo il cineasta toscano si aggiudica la copertina del Dizionario dei film e delle serie televisive con i promossi e bocciati del 2017. Nella passata edizione infatti venne assegnata al suo La pazza gioia. Per tradizione la bibbia dei cinefili mette sempre un film italiano ritenuto il migliore della passata stagione. E’ la prima volta nella storia del dizionario che l’onorificenza viene data per due anni di seguito a film dello stesso regista. Ed è la prima volta che campeggia una pellicola presentata all’ultimo Festival di Venezia, quindi da poco uscito o in via di uscita nelle sale (il prossimo 18 gennaio) . Un record meritato perché il lavoro di Virzì “…è un film che non è americano – come hanno polemizzato – né voleva esserlo, è una coproduzione Italia-Francia con la presenza di due grandi protagonisti: Mirren (inglese) e Sutherland (canadese). Il tema centrale non è l’America, ma quel che dice (e quel che non dice, mostra) dell’America graffia e incide. E ` una storia d’amore, universale, che diverte, emoziona e commuove. E ` un film d’autore. Italiano”. Spiega l’autrice Luisa Morandini nella presentazione del dizionario. E’ un lavoro in cui il regista “…prende, corregge e modifica il libro di Michael Zadoorian, – da cui è tratta la storia – viaggia insieme ai suoi 2 strepitosi protagonisti attraverso le impervie vie dell’amore, con ironia, commozione, tragedia e passione…”. Giudizio nel dizionario: “da non perdere”, nella sezione Mostra del Cinema di Venezia 2017.
Nel Morandini 2018: 27.000 film – 16.500 su carta, 27.000 nella versione digitale; inoltre comprende anche 850 serie televisive, scelte fra le più seguite o le meglio realizzate; nella versione digitale ci sono anche 750 cortometraggi e 7000 immagini di scena o locandine. Ulteriori info nel sito internet: www.zanichelli.it
Romana Film. Fortunato Misiano e la sua avventura nel cinema scritto da Steve Della Casa e dedicato alla figura di Misiano, fondatore nel 1946 della storica casa di produzione Romana Film. Contrariamente alle altre società storiche incarnate nel carisma del loro produttore, la Romana Film si è da sempre legata al concetto e alla filosofia dello studio system. Così come spiega uno stralcio del testo di Della Casa: “Quando si parla di studio system in Italia è impossibile prescindere dalla Romana Film di Fortunato Misiano, attiva dal 1945 al 1970. Lo studio system è un concetto diverso dal singolo produttore. Il cinema italiano ha avuto grandi produttori, da Ponti a De Laurentiis a Cristaldi. Ma lo studio system è qualcosa di più. È una politica di spettacolo che esibisce il nome della produzione come una vera e propria garanzia, come nei casi della Lux o della Titanus. Un film Lux (o un film Titanus) sono immediatamente riconoscibili dal pubblico perché ‘vogliono’ essere riconoscibili. La Romana Film ha avuto un’autonomia politica di studio system nel corso dei suoi venticinque anni di attività. Romana Film significa circa un centinaio di pellicole, con una media di quattro film all’anno. Fino al 1959 la Romana è specializzata in film melodrammatici molto popolari, spesso di ambientazione napoletana, colmi di canzoni e di cantanti. Dagli anni ’60 in poi si specializza invece nel cinema avventuroso, con tratti distintivi ben precisi. Quasi sempre film di pirati o di cappa e spada, con un cast ricco di personaggi, almeno un ballo e un ricevimento a corte, colpi di scena e musiche spagnoleggianti affidate ad Angelo Francesco Lavagnino; ma anche finti 007 allora molto di moda e, negli ultimi anni, film avventurosi conditi con un innocuo erotismo d’epoca.
Fra i registi più fidati della Romana Film ricordiamo Domenico Paolella, Luigi Capuano, il giovane Umberto Lenzi. Ma per la Romana hanno lavorato anche mitici mestieranti come Tanio Boccia e grandi autori come Vittorio Cottafavi o, pare, non accreditato, persino Michelangelo Antonioni. E sotto l’egida di Misiano hanno iniziato le loro carriere dive come Lisa Gastoni ed Edwige Fenech. Questo libro,presentato il 5 dicembre scorso alla Casa del Cinema di Roma, ripercorre l’avventurosa storia di questa casa di produzione, con foto e materiali inediti messi a disposizione dalla famiglia Misiano. (Centro Sperimentale di Cinematografia, Iacobelli Editore, 2017) Ulteriori info nel sito internet: www.fondazionecsc.it
Diario inconsapevole di Giuseppe Tornatore. Cercate di capire se il vostro sogno è un sogno autentico. Se scoprite che lo è, perseguitelo, non guardate in faccia a nessuno. Il regista apre le porte del suo mondo. Non attraverso una biografia, ma con le pagine ritrovate di un diario accidentale. Un diario inconsapevole, che si è costruito da solo, negli anni. Pensieri dedicati al lavoro, agli attori e ai registi che hanno attraversato la sua vita di spettatore e di cineasta, ai piccoli e ai grandi eventi che hanno interessato il mondo intero o soltanto la sua vita privata. Tra questi Federico Fellini, Marcello Mastroianni, Renato Guttuso, Roman Polanski, Gérard Depardieu, Sergio Castellitto, Ennio Morricone, Claudio Baglioni, Giovanni Paolo II e anche tanti altri straordinari personaggi meno conosciuti, figure di cui Giuseppe Tornatore racconta storie appassionanti. Personaggi dell’universo del cinema, della fotografia, a volte della pittura, personaggi della sua Sicilia. Ognuno di questi incontri ha caratterizzato la sua carriera di regista e sceneggiatore e il regista ce li racconta in questa raccolta di interviste, attingendo alla sua personale scatola di ricordi e svelando i segreti che ci sono dietro la macchina da presa e allo stesso tempo offrendo al lettore altrettante “lezioni di cinema”. Entrare in queste pagine è come trovare una mappa, come conquistare un segreto. È la chiave per interpretare l’universo artistico e l’intera opera cinematografica di Tornatore. (Harper Collins Italia, 2017pp. 200, euro 18,50). Ulteriori info nel sito internet: www.harpercollins.it
Venti anni fa se ne andava in punta di piedi Renzo Montagnani, la cui carriera ha ricoperto tutti gli spazi che il mondo dello spettacolo possa offrire ad un artista: radio, teatro, cinema, televisione e musica. Ma siamo sicuri di conoscere davvero questo eclettico personaggio? L’opinione comune, a distanza di tanti anni, lo ricorda esclusivamente come il mattatore della commedia sexy all’italiana, ma Renzo Montagnani è stato molto di più. Questa biografia, basata su rigorose ricerche d’archivio e ricca di testimonianze inedite, getta luce su un attore che non sempre ha potuto scegliere il proprio percorso artistico: il divieto da parte dei genitori di frequentare l’Accademia D’Arte Drammatica, la nascita di un figlio affetto da gravi disabilità cognitive, i severi giudizi da parte di una certa critica e le numerose delusioni personali. E poi gli amori, le malinconie, l’alcool. La verità storica in contrasto con quella ideale da lui stesso promulgata, dalle radici profondamente toscane alla finta laurea in farmacia. Un attore e un uomo capace di passare dalla comicità più sfrenata alla tristezza più nera. Questo libro restituisce dignità a un grande interprete che il nostro Teatro ha vantato di avere e che il Cinema invece si è lasciato sfuggire. L’Autore: Damiano Colantonio è Dottore in Storia del Cinema Italiano. Dopo la laurea ha lavorato presso l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles dove è stato responsabile di numerose attività dedicate al cinema tra cui il Los Angeles Film Festival. Attualmente collabora con produzioni cinematografiche e archivi privati. Scrive sull’edizione online del mensile «Nocturno». Prefazione di Fabrizio Borghini; Postfazione di Marco Giusti (Pagine 212, ill., €. 18, 2017). Ulteriori info nel sito internet: www.edizionisabinae.com