Riprese in corso per Il mondo in camera. Un film su Mario Fantin, documentario di Mario Bartoli dedicato alla figura del bolognese Mario Fantin, che salì come operatore in vetta al K2 insieme alla mitica spedizione italiana del 1954 capitanata da Ardito Desio. Mario Fantin è stato un cineasta, fotografo e alpinista, che ha deciso di raccontare ogni esperienza con tutti i mezzi che aveva a disposizione, dalla macchina fotografica alla cinepresa, alla scrittura. Il documentario, prodotto da Apapaja e LabFilm, intende approfondire ed esplorare il bisogno di Fantin di documentare e trasmettere la memoria delle imprese a cui partecipava. E’ un film sull’avventura e su come raccontarla. Il 12 settembre è partita la campagna di crowdfunding a sostegno del film, per rendere il documentario un progetto condiviso da tutti coloro che amano la montagna. Il film è stato riconosciuto d’interesse culturale con il contributo economico del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – Direzione Generale Cinema; con il supporto del CAI – Club Alpino Italiano Sede centrale, CAI – Centro di Cinematografia e Cineteca, Gruppo regionale CAI Emilia-Romagna; con il sostegno del Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi – CAI Torino, CAI Sezione di Bologna “Mario Fantin”, CAI Sezione di Imola; con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e di Emilia Romagna Film Commission; con il patrocinio del Comune di Bologna e dell’Associazione Amici del FAI – Fondo Ambiente Italiano. Dopo la presentazione a Bologna, sono previsti altri incontri nelle sedi CAI ed in altre città sul territorio nazionale che accompagneranno la campagna di ricerca fondi e, parallelamente, la realizzazione del documentario. Ulteriori informazioni nei siti internet: www.ilmondoincamera.it e www.produzionidalbasso.com
Sicilian Ghost Story è il titolo del nuovo film che Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, autori dell’esordio Salvo, Gran Premio della Semaine de la Critique e Premio Rivelazione al 66° Festival di Cannes, hanno iniziato a girare sulle montagne siciliane ai margini di un grande bosco. La sceneggiatura di questo nuovo film ha ottenuto il prestigioso Sundance Institute Global Filmmaking Award, il premio che il Sundance Institute assegna ogni anno per onorare registi emergenti dalle diversi parti del pianeta che posseggono l’originalità, il talento e la visione per essere celebrati come il futuro del cinema mondiale. Del film i registi dicono:Una ghost story siciliana e, in quanto tale, sul piano di realtà, favola nera. Una ghost story siciliana e, in quanto tale, sul piano fantastico, favola d’amore. Protagonisti della storia sono due tredicenni compagni di scuola, Luna e Giuseppe, diversissimi tra loro ma innamorati l’uno dell’altra, due ragazzini il cui amore avrà il potere di sovvertire le leggi del tempo e dello spazio, per sconfiggere un mondo oscuro dominato dalla morte, per dirla con le parole degli autori. Per trovare Luna, Giuseppe e gli altri quattro ragazzi protagonisti del film il casting in Sicilia è durato otto mesi. Durante l’estate, sotto la guida dei registi, i ragazzi scelti hanno partecipato a un laboratorio di preparazione, articolato in più fasi, che poco per volta li ha condotti dentro la storia e i luoghi nei quali si svolgeranno le riprese. Sicilian Ghost Story, film di interesse culturale con contributo, è una coproduzione Italia-Francia-Svizzera: Indigo Film, Cristaldi Pics con Rai Cinema per l’Italia; Mact Productions per la Francia; Ventura Film per la Svizzera. Match Factory cura le vendite internazionali. Il film si avvale inolte del contributo di Eurimages e di Creative Europe del programma MEDIA. Direttore della Fotografia è Luca Bigazzi, il montaggio è di Cristiano Travaglioli, scenografia di Marco Dentici, costumista Antonella Cannarozzi, fonico di presa diretta Guillaume Sciama. Le musiche saranno di Soap&Skin.
Al via le riprese italiane di Dopo la guerra di Annarita Zambrano, un affresco corale che tocca una delle pagine più buie della recente storia italiana. Una co-produzione franco-italiana: Sensito Film e Cinema Defacto, Movimento Film. Il film realizzato con il contributo della direzione generale Cinema è sostenuto inoltre da CNC, Regione Aquitania, Fondazione Gan per il cinema,Regione Emilia Romagna e contributo di Unipol Banca. La storia è ambientata tra la Francia delle Landes e la città di Bologna : in seguito all’omicidio di un professore universitario in un agguato terrorista, Marco (Giuseppe Battiston), ex-militante di estrema sinistra condannato all’ergastolo e rifugiato in Francia grazie alla dottrina Mitterrand, è accusato dallo Stato italiano di essere uno dei ‘cervelli’ dell’attentato e ne è chiesta l’estradizione. Ha inizio, così, la lunga fuga di Marco, assieme a sua figlia Viola (Charlotte Cetaire), che si trasforma ben presto in una guerra mediatica fatta di lettere e interviste. L’arroganza di Marco, che lo porta a difendersi ad ogni costo, trascinerà nel fango tutta la sua famiglia rimasta in Italia – sua sorella Anna (Barbora Boboulova), professoressa di italiano in un liceo “bene” bolognese, il cognato Riccardo (Fabrizio Ferracane), giudice penale in ascesa, Bianca (Carolina Lanzoni), la loro figlia di 10 anni e la madre Teresa (Elisabetta Piccolomini). Tutti, innocenti, si ritroveranno a pagare per le colpe passate di Marco senza capirne il perché. Ciò che ne esce è l’affresco umano e politico di una famiglia inciampata nella storia, costretta ad affrontare la responsabilità dei vincoli di sangue e la violenza di un paese che non può – e non vuole – dimenticare o perdonare. Dopo la guerra è una riflessione sulla colpa, sulla violenza che ritorna, sull’incapacità di guardare se stessi quando il dolore privato si fonde a quello pubblico. Con uno sguardo colmo di compassione verso i suoi personaggi, dilaniati e accecati dai loro ideali, l’autrice ci racconta di un passato, mai perdonato né dimenticato, che ritorna preponderante nel presente, condizionando per sempre le vite di una famiglia diventata vittima di se stessa.