Dopo Short Skin: i dolori del giovane Edo, vincitore del Ciak d’oro come miglior opera prima dopo esser stato presentato al Festival di Venezia nel 2014 e al Festival di Berlino nel 2015, e candidato a due Nastri d’Argento, Duccio Chiarini torna dietro la macchina da presa con L’ospite. Le riprese sono iniziate a Roma dove si protrarranno fino al 15 dicembre. Chiarini è anche autore del soggetto con Davide Lantieri e Marco Pettenello, e della sceneggiatura con Roan Johnson, Davide Lantieri e Marco Pettenello.
Protagonista del film è Daniele Parisi. Al suo fianco Silvia D’Amico, Anna Bellato e Thony oltre a Milvia Marigliano, Sergio Pierattini, Daniele Natali e Guglielmo Favilla. Il film racconta la fine della storia d’amore tra il trentottenne Guido (Parisi) e la trentatreenne Chiara (D’Amico) che, trovandosi inaspettatamente a scegliere se avere un figlio, prendono decisioni opposte che li porteranno a separarsi. Il film segue le fasi del loro allontanamento attraverso lo sguardo di Guido, che di fronte ai primi tentennamenti della fidanzata, nella speranza di farle cambiare idea, decide di lasciare la casa dove convivono da anni e di chiedere ospitalità sui divani delle persone a lui più care. Inizia così uno strano viaggio che lo porta presto a trovarsi testimone delle vicende altrui da un punto di vista nuovo, quello dell’ospite. In un momento di smarrimento, assalito da mille domande esistenziali, si trova a notare aspetti dell’intimità dei rapporti e delle vite delle persone a lui più vicine completamente nuovi.
Il film è una co-produzione Italia-Svizzera-Francia, prodotto da Tommaso Arrighi e co-prodotto da Michela Pini, Vincent Wang e Fred Bellaïche. Una produzione Mood Film con Rai Cinema, in co-produzione con Cinédokké e RSI Radiotelevisione svizzera per la Svizzera, e House on Fire per la Francia, e in associazione con Relief. Il film si avvale del sostegno di Lazio Cinema International, del contributo della Direzione Generale Cinema, Eurimages, UFC Ufficio Federale della Cultura, e del Fondo bilaterale per lo sviluppo di coproduzioni di opere cinematografiche italo-francesi DGC-CNC e TorinoFilmLab. Le vendite estere del film sono state affidate ad Urban Distribution International.
La sceneggiatura è stata finalista al Premio Solinas e il progetto è stato sviluppato nell’ambito di Cinefondation Le Residence e del TorinoFilmLab Frame Work ed è stato selezionato al Berlinale Co-Production Market, al Locarno Alliance for Development e al Venice Gap Financing Market.
Iniziate le riprese a Udine di Menocchio del regista Alberto Fasulo prodotto da Nefertiti Film di San Vito al Tagliamento (Pordenone) con RaiCinema, e coprodotto da Hai-Hui Entertainment (Romania), Fondo per l’Audiovisivo del FVG, React, Film Commission FVG, Trentino Film Commission, Centro Nazionale Romeno di cinematografia, sviluppato con Eave Producers Workshop e con il sostegno allo sviluppo sceneggiatura della Direzione Generale Cinema: Niente, assolutamente niente deve sfuggire all’orecchio del Santo Uffizio dell’Inquisizione, nemmeno le eresie pronunciate da un mugnaio di un paesino sperduto nel nord del Friuli, ai piedi di una montagna chiamata – ironia della sorte – Monte Spia. Arrestato, processato e condannato all’ergastolo per aver pensato e detto, fra le altre cose: “E’ più grande precetto amare il prossimo che amare Iddio”, Menocchio attraverserà il processo senza tradire nessuno, sopravviverà a due anni di carcere, uscirà gravemente malato. Poi guarirà, lavorerà, lotterà, amerà, soffrirà, vivrà… fino a che non sarà il papa in persona – Clemente VIII – ad ordinarne il secondo arresto e l’esecuzione.
Più che sulla vicenda biografica di Domenico Scandella, detto Menocchio, diminutivo popolare di Domenico (1532-1599), mugnaio friulano di Montreale Valcellina processato e giustiziato per eresia dall’Inquisizione, la pellicola si concentra sul concetto della “verità e del coraggio di difenderla” che è poi il leit-motiv della storia, resa nota dallo storico Carlo Ginzburg nel suo saggio “Il formaggio e i vermi”. “Questo film mi ha dato la possibilità di descrivere qualcuno che non ha tradito la propria visione del vivere quotidiano“. Alberto Fasulo già vincitore del Marc’Aurelio d’Oro per TIR alla Festa del Cinema di Roma 2013 ha scelto un cast formato da non attori, come il protagonista, Marcello Martini, operaio e sindacalista Enel, per un film a low budget, sebbene sia in costume e ambientato nel Cinquecento. Le riprese sono in corso in Val Pesarina (Udine) e a Trento (Castello del Buonconsiglio). Uscita prevista nel 2018.